Demi Moore su The Substance: osare è la chiave per affrontare le paure – Badtaste
La premessa di La sostanza la si conosce ormai fin troppo bene: essere disposto a tutto pur di accettare l'immagine riflessa nello specchio. Sì, anche iniettarsi un'ignota sostanza verde. E lo specchio, quel “servo delle nostre brame” con cui ci confrontiamo ogni giorno, è l'acerrimo nemico che Demi Moore tenta di affrontare nel film. Ma lei, che non ha abbastanza armi psico-emotive per guerreggiare contro i suoi complessi di inferiorità (e le sue cause e conseguenze), cadrà vittima dell'autodistruzione.
La sostanza è un feroce e crudo attacco a un sistema che ci obbliga alla perfezione e all'estetizzazione di ogni aspetto delle nostre vite. E la stella Demi Moore ha approfondito questo tema e altre domande durante la première francese del film, occasione nella quale ha ricevuto un tributo alla carriera.
L'attrice ha infatti sottolineato che l'America è un paese fondato su criminalità, fanatismo religioso e valori puritani. E i risultati delle recenti elezioni, che vedono Donald Trump nuovamente al potere, lo confermano. È per questo che è necessario spingersi sempre più oltre nelle rappresentazioni artistiche di qualsiasi genere, raccontando ciò che per alcuni contesti culturali è considerato tabù. E raccontarlo vuol dire anche estremizzare sino al nauseabondo, come accade in La sostanza. Demi Moore ha infatti sostenuto che:
La sessualità è ancora tabù e l'America è spaventata dal tema del corpo. È qualcosa che non ho mai compreso e con cui non ho mai concordato […]. Non ha senso che l'arte celebri il corpo, mentre il cinema ne sia impaurito.
Il protagonista del film di Coralie Fargeat ha mostrato sullo schermo debolezza e violenza: sono diversi i momenti in cui, in un modo o nell'altro, maltratta il suo corpo di “età avanzata”. La bulimia nervosa, lo struccarsi con efferato disprezzo, la solitudine che sfocia in depressione, sono tra i vari veicoli di questo maltrattamento. E Demi Moore interpreta il tutto in modo impeccabile, rendendo perfettamente il disgusto che spesso le donne provano per l'immagine riflessa nello specchio. Un disgusto che è causato da pressioni esterne (e maschili, e/o anche mediatiche).
L'attrice desiderava esprimere una certa liberazione della figura femminile dai suoi tradizionali schemi rappresentativi:
Essendo una persona di una certa età, il mostrarmi con abbandono acquisisce un gran valore […]. Quando decidiamo di nascondere noi stessi, ci isoliamo. E isolandoci, cadiamo nella solitudine. È quindi una liberazione riuscire a mostrare agli altri tutte le parti di te, e non solo quelle che tu vuoi che vedano […]. È stato rischioso e spaventoso, ma mi ha permesso di uscire dalla mia comfort zone.
Prodotti artistici come La sostanza invitano, mediante shock visivo e conseguente shock emotivo, alla distruzione dei tabù di cui la società americana (ma non solo) è incinta. E nonostante il ritorno di una figura come quella di Donald Trump possa sfiduciarci su questo, vi è comunque una valida controrisposta: l'approvazione del pubblico e il suo imperterrito continuare a riempire le sale e altri luoghi di manifestazioni artistiche potenzialmente sovversive.
Demi Moore ha terminato il suo intervento richiamando tutti coloro che ancora sottovalutano le donne e il loro potenziale. E ha espresso un suo chiaro punto di vista: un uomo avrebbe potuto girare un prodotto simile, ma non scriverlo. Perché La sostanza è sì un film per tutti, ma è in primis un viaggio personale della regista e sceneggiatrice nel suo “femmineo” percepirsi e apparire.