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Ecco Soldini targato Ferrari! Progetto da sogno ancora top secret: il varo nel 2026?


Una foto sui social ei media impazziscono: si lavora alla più grande sfida italiana in oceano. È partita la caccia alle notizie su quale sarà nel dettaglio l'ultima avventura del navigatore milanese

Maurizio Bertera

13 novembre – 21:35 – MILANO

C'è tanta tanta attesa per il progetto Ferrari sulla vela che è bastata una foto nel profilo Instagram di Giovanni Soldini per scatenare i media specializzati sul timing per quella che si annuncia come la più grande sfida italiana in oceano. Il navigatore milanese indossa un inedito giubbotto Ferrari al timone di una barca “misteriosa” che ovviamente non è il futuro racer del Cavallino. Ma è un segnale importante: sinora, sui social, 'Giò' era apparso unicamente 'in borghese' con alle spalle il logo Ferrari, esprimendo la soddisfazione per la nuova avventura che ormai sessantenne potrebbe essere la 'ciliegina' della sua grande carriera.

PROGETTO PIONERISTICO

All'annuncio della sfida, il 24 gennaio scorso aveva scritto: “Sono felice e onorato di annunciare la mia nuova avventura con Ferrari per dare vita a un progetto pionieristico che unisce innovazione, performance e sostenibilità”. sfida – si parla di almeno 20 milioni di euro come budget – comportano una (quasi) totale riservatezza sul progetto. Ma tra il poco raccontato da Soldini, le tante voci di banchina e le supposizioni tecniche si può fare un primo quadro della barca che dovrebbe essere varata a metà del 2026.

PROGETTO TOP SECRET

Sicuramente, Soldini sarà lo skipper di quello che ha definito un 'monomarano ad altissimo contenuto tecnologico', provvisto di enormi foil sul modello degli AC75 dell'ultima America's Cup. Del resto i fotogrammi del video promozionale, diffuso da Ferrari, hanno 'disegnato' uno scafo che si solleva dall'acqua. Sarebbe clamoroso che lo scafo non fosse Rosso Ferrari, o almeno con una forte presenza dell'iconico colore del brand. Lunghezza? Considerando che non risponderà alle regole di classe per regatare contro altre barche, avrà una lunghezza notevole: il principale riferimento tecnico è FlyingNikka, il primo monoscafo di grandi dimensioni – è lungo 19 metri – che può navigare in tutta lunghezza superando i 40 nodi. Armato da Roberto Lacorte, sembra un AC75 per le prove d'altura (è tra i protagonisti della Maxi Yacht Rolex Cup a Porto Cervo, dal 2022) e non a caso è stato disegnato da un pool di dieci persone che hanno lavorato in tre team dell'ultima Coppa America. Ma 19 metri sono pochissimi per i record oceanici, ed ecco che si parla di 30 metri (100 piedi) per il monomarano Ferrari. Secondo indiscrezioni – riportato dal quotidiano Il Tirreno – la costruzione si farà in un capannone 'segreto' a Tombolo, la tenuta più a sud del Parco attraversata dal Canale dei Navicelli, in provincia di Pisa. Sicuro il contributo tecnico delle migliori aziende italiane per l'attrezzatura di copertura ei sistemi tecnologici.

UNA CACCIA DI RECORD

Come detto, una barca così grande è necessaria per inseguire il sogno di battere tutti i maggiori primati di velocità sull'acqua. Il più ambito è quello legato al Trofeo Jules Verne che premia il più veloce nell'effettuare il giro del mondo, in equipaggio e senza scalo. La competizione è libera – senza una data di partenza – e aperta a tutte le tipologie di imbarcazione. Bisogna solo partire e arrivare a Ouessant, una piccola isola in Bretagna. Nata nel 1993, ha visto quasi dimezzare il tempo impiegato sulla distanza ufficiale fissata a 21.600 miglia dal World Sail Speed ​​World Council: il maxi-catamarano Commodore Explorer di Loick Peyron riuscì a tornare in 79 giorni, 6 ore e 15 minuti (scendendo sotto il 'muro' ideale degli 80 giorni verniani che erano stati all'origine della corsa), il trimarano Idec Sport di Francis Joyon (detentoredel trofeo dal 2017) ce l'ha fatta in 40 giorni, 23 ore e 20 minuti a una media di ben 26,9 nodi, tenuta da soli sei velisti a bordo di una barca quasi 32 metri, larga 22,50 e con 678 metri quadri di vela. Soldini punta a far saltare il banco: i nove navigatori – su decine di sfidanti – che sono nell'albo d'oro hanno portato unicamente multiscafi. Lui punta su una barca a un solo scafo che grazie ai foil dovrebbe poter volare per lunghe tratte: semplice su uno specchio d'acqua protetto o con aria non sostenuta, per ora impensabile tra le onde oceaniche. Da qui la massima curiosità tecnica.

CHI CON SOLDINI?

Chi affiancherà il navigatore milanese? Intanto un grande progettista: gli indizi puntano al francese Guillame Verdier che ha seguito l'implementazione dei foil sul trimarano Multi 70 Maserati, l'ultima barca su cui ha gareggiato Soldini. È considerato il 'guru' dei monoscafi veloci, che siano i 60 piedi del Vendee Globe in corso e quelli dell'America's Cup: la vittoria neozelandese nell'edizione 2013 è in buona parte suo merito. L'equipaggio? Qualche fedelissimo delle campagne di Maserati, probabilmente Ambrogio Beccariauno dei più forti velisti oceanici del momento (che ha già navigato con Giovanni ea cui deve moltissimo, per sua stessa ammissione), altri specialisti delle lunghe navigazioni come Alberto Bona e Alberto Riva (anche loro con un passaggio sulla barca del Tridente) o Andrea Fornaro. C'è chi si spinge nel prevedere a bordo anche John Elkann, presidente di Ferrari, amico di Soldini e 'deus ex machina' del progetto. Ma qui, per ora, è fantavela. Invece è sicuro – per scelta dello skipper, da sempre attento al tema sostenibilità – che la nuova superbarca Ferrari avrà sistemi innovativi per la minimizzazione dei consumi oltre che per la massima autonomia energetica, molto difficile da raggiungere su barche di grandi dimensioni. Soprattutto per imprese ai limiti come un giro del mondo senza scalo.





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