Un lampo nel buio: quando l’Arabia Saudita spezzò un’Argentina da mondiale
Due formazioni quasi imparagonabili, eppure i sauditi allenati dal tecnico dei miracoli Renard fecero girare la testa ai futuri campioni. Fu l'unico squillo di una squadra poi eliminata ai gironi, ma quel 2-1 resterà sempre impresso nella storia
Poiché la manifestazione dell'impossibile andava celebrata in pompa magna, il re deciso di dichiarare un giorno di festa nazionale, permise ai sudditi, in via del tutto eccezionale, di scendere nelle strade e nelle piazze, concesse ventiquattr'ore di riposo ai lavoratori e Agli studenti, e poi si regalò una maxi-festa nella sua reggia dorata, sempre controllando, però, che i pozzi di petrolio fossero regolarmente in funzione e che la produzione non si fermasse. Questo accadde a Riad, in Arabia Saudita, il 23 novembre 2022. Il giorno procedente la nazionale aveva vinto, nel suo debutto al Mondiale in Qatar, nientemeno che l'Argentina di Leo Messi. Un fatto epocale. Impossibile da immaginare alla vigilia, tanto che i bookmaker quotavano il successo dell'Arabia venticinque a uno. Chi scommetteva mille euro ne portava a casa venticinquemila. Logico se si considerava che la squadra guidata dal più forte giocatore del pianeta affrontava un nazionale di sconosciuti. Ma la realtà, spesso, va oltre i confini della fantasia e riesce a sorprendere.