Giurato Numero 2 al cinema: nuovi spot tv e 10 film con processi, giurie e giurati
Giurato Numero 2, il nuovo film di Clint Eastwood con protagonista Nicholas Hoult debutta nei cinema italiani oggi 14 novembre con Warner Bros. Pictures.
“Giurato Numero 2” è un dramma a sfondo legale che segue le vicende del giovane padre di famiglia che, durante il mandato da giurato in un processo per omicidio di alto livello, si trova alle prese con un grave dilemma morale che potrebbe influenzare il verdetto della giuria e potenzialmente condannare – o liberare – l’imputato di omicidio.
Hoult che vedremo prossimamente nel Nosferatu di Robert Eggers è affiancato da una cast davvero notevole che include Zoey Deutch, Kiefer Sutherland, Toni Collette, Leslie Bibb, J.K. Simmons e Gabriel Basso.
Giurato Numero 2 – Nuovi spot tv in italiano
Eastwood dirige “Giurato Numero 2” da una sceneggiatura di Jonathan Abrams (Escape Plan). La produzione è iniziata a giugno 2023 mentre la post-produzione si è conclusa ad aprile 2024, un mese prima che Eastwood compisse 94 anni. Il film che vista l’età potrebbe essere l’ultimo per Eastwood è stato ben accolto dalla critica, così come è stata elogiata l’interpretazione di Hoult. Al momento “Giurato Numero 2” su Rotten Toamtoes ha un gradimento della critica del 93% e un 89% da parte degli spettatori.
Giurato Numero 2 – Il trailer ufficiale in italiano
10 film con processi, giurie e giurati
“La parola ai giurati” di Sidney Lumet (1957)
Un classico senza tempo più volte riproposto in varie salse ma sempre una spanna sotto l’originale di Sidney Lumet. Il film ha incassato 4 Nomination agli Oscar (Miglior film, regia e sceneggiatura non originale), un BAFTA al protagonista Henry Fonda miglio attore e un Orso d’Oro e un Nastro d’argento a Sidney Lumet.
Dodici giurati sono riuniti in consiglio per decidere della sorte di un diciottenne accusato d’omicidio. Undici lo ritengono colpevole. Soltanto uno, Davis (Henry Fonda), lo considera innocente; trattandosi di una possibile condanna a morte, è necessaria l’unanimità. Con appassionata eloquenza e con il rigore dei suoi ragionamenti, Davis convince gli altri uno a uno che l’accusa non regge.
- “12 Angry Men”, questo è il titolo originale, segna il debutto alla regia del regista Sidney Lumet che poi dirigerà classici quali L’uomo del banco dei pegni (1964), La collina del disonore (1965), Serpico (1973), Assassinio sull’Orient-Express (1974), Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975) e Quinto potere (1978).
- Il film è tratto da Twelve Angry Men, un soggetto scritto originariamente per la tv da Reginald Rose e poi riproposto in un film per la tv del 1997, diretto da William Friedkin (L’esorcista) e interpretato da George C. Scott, James Gandolfini, Tony Danza, William Petersen e Jack Lemmon.
- Il soggetto verrà poi riproposto in diverse versioni con remake indiani e cinesi nonché una versione uscita nel 2007 dal titolo 12, diretta dal regista russo Nikita Mikhalkov.
- Lumet tornerà al legal-thriller nel 1982 con Il verdetto e successivamente nel 2006 con Prova a incastrarmi – Find Me Guilty.
“Il verdetto” di Sidney Lumet (1982)
Sidney Lumet torna al dramma giudiziario e fa un altro centro, dirigendo un altro classico del genere interpretato magistralmente da Paul Newman e Charlotte Rampling. Lumet porta a casa 5 candidature: miglior film, regista (Mamet), attore (Paul Newman), attore non protagonista (James Mason) e migliore sceneggiatura non originale (David Mamet).
Nella fallimentare vita di un piccolo avvocato alcolizzato (Newman) arriva l’occasione giusta per redimersi: difendere gli interessi di una donna di modeste condizioni economiche, finita in coma per errore durante un’operazione eseguita in un importante e costoso ospedale.
- L’American Film Institute lo ha posizionato al 75° posto nella lista dei cento film statunitensi più commoventi di sempre e al 4° posto tra i migliori drammi giudiziari nella AFI’s 10 Top 10, che include i dieci migliori film statunitensi di sempre all’interno di dieci generi.
- Nel 2006 la sceneggiatura scritta da David Mamet è risultata 91a nella classifica delle migliori sceneggiature di tutti i tempi stilata dalla Writers Guild of America.
“La giuria” (2003)
Non adattamento, tra i più riusciti, per un romanzo dello scrittore John Grisham, autore di bestseller da 300 milioni di copie vendute nonché re indiscusso dei legal-thriller. In questo caso Gary Fleder regista di Cosa fare a Denver quando sei morto e Il collezionista ha per le mani materia prima da grandi incassi e un cast strepitoso guidato da Dustin Hoffman, Gene Hackman, John Cusack e Rachel Weisz. Il film non ha brillato per incassi, ma la critica ha promosso il film nel suo complesso.
Un avvocato idealista (Dustin Hoffman) intenta una causa contro una multinazionale di armi, ritenuta responsabile della morte del marito della sua cliente. Ma tra i giurati selezionati per il processo ce’ un uomo misterioso che ha intenzione di influenzare gli altri membri della giuria e di fare il doppio gioco.
- Nell’agosto del 1996, Arnon Milchan e il partner di distribuzione Warner Bros. pagarono la cifra record di 8 milioni di dollari per i diritti del romanzo e i diritti di prima visione per il prossimo romanzo di Grisham.
- I registi in lizza per dirigere il film includevano Joel Schumacher e Mike Newell, con il ruolo principale offerto a Edward Norton e Will Smith.
- Questo è il primo film insieme di Gene Hackman e Dustin Hoffman. Al Pasadena Playhouse, dove erano compagni di classe, furono entrambi votati come quelli con “Meno probabilità di successo”.
Il momento di uccidere (1996)
Primo romanzo di John Grisham, quarto film tratto da un’opera dell’autore di bestseller a sfondo giudiziario e seconda regia di un film tratto da Grisham per Joel Schumacher che due anni prima aveva diretto Il Cliente. la critica è divisa, ma il pubblico apprezza questo viscerale dramma giudiziario dove si può cominciare a testare il talento del futuro premio Oscar Matthew McConaughey, affiancato per l’occasione da un parterre di star del calibro di Sandra Bullock, Samuel L. Jackson, Kevin Spacey e Donald & Kiefer Sutherland. Il film è un successo e incassa 120 milioni di dollari da un budget di 40 milioni.
Mississippi. Una ragazzina nera viene violentata da due uomini bianchi. Suo padre (Jackson), sopraffatto dal dolore, decide di farsi giustizia da solo. Accusato di duplice omicidio, rischia la pena di morte. In questa regione dove regnano il razzismo e l’intolleranza, un giovane avvocato (McConaughey) e un’attraente studentessa (Bullock) faranno tutto il possibile per cercare di salvarlo…
- In Francia il film è stato oggetto di polemiche. I critici hanno accusato il film di fare un’apologia della pena di morte e del diritto all’autodifesa. Per questo motivo un punto interrogativo è stato aggiunto alla fine del titolo francese (“Le Droit de tuer ?”/”Il diritto di uccidere?”[18][19]) per non scandalizzare il pubblico e andare incontro alla critica inferocita che era arrivata a descrivere il film come “quasi fascista” con una sceneggiatura “ultra-populista”.
- Il film segna il debutto dell’attrice Octavia Spencer che 26 anni dopo sarà premiata con un Oscar alla miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione nel film The Help.
- Nel 1984, presso il tribunale della contea di DeSoto a Hernando, John Grisham fu testimone della straziante testimonianza di una vittima di stupro dodicenne. L’ispirazione per il libro venne dal caso dello stupro e dell’aggressione della dodicenne Marcie Scott e della sorella sedicenne Julie Scott. A differenza della descrizione di Grisham, tuttavia, gli Scott erano bianchi e il loro aggressore, Willie Harris, era nero. Secondo il sito web ufficiale di Grisham, Grisham utilizzò il suo tempo libero per iniziare il suo primo romanzo, che “esplorò cosa sarebbe successo se il padre della ragazza avesse assassinato i suoi aggressori”. Trascorse tre anni su “Il momento di uccidere” e lo terminò nel 1987. Grisham ha anche citato Il buio oltre la siepe (1962) di Harper Lee come influenza. Questo libro è ambientato nel 1984. Un’altra ispirazione dichiarata fu il successo di Presunto innocente (1990) di Scott Turow.
Anatomia di una caduta (2023)
L’acclamato dramma a sfondo legale della regista francese Justine Triet, interpretato da una straordinaria Sandra Hüller, scava nei segreti di una famiglia e mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi.
Quando suo marito Samuel viene misteriosamente trovato morto nella neve sotto il loro isolato chalet, Sandra diventa la principale indiziata nel momento in cui la polizia inizia a chiedersi se sia caduto o se sia stato spinto. Il processo si trasforma presto in un viaggio psicologico nelle profondità del complicato matrimonio di Sandra e Samuel.
- Il film ha conquistato pubblico e critica con una Palma d’oro vinta a Cannes 76 seguita da 4 candidature all’Oscar, tra cui miglior film e regia, e una statuetta vinta per la Miglior sceneggiatura originale a Justine Triet e Arthur Harari; 1 Golden Globe al Miglior film straniero; 6 European Film Awards inclusi miglior film e regia, 1 David di Donatello al miglior film internazionale e in patria 6 Premi César: Miglior film, regia, attrice a Sandra Hüller, attore non protagonista a Swann Arlaud, sceneggiatura originale e montaggio.
Mio cugino Vincenzo (1992)
Mio cugino Vincenzo è una sorprendente e spassosa legal-comedy poco conosciuta fuori dagli States, e per questo ingiustamente sottovalutata, e quasi mai citata in classifiche come queste, nonostante gli avvocati abbiano elogiato il film per la sua accurata rappresentazione della procedura penale e della strategia processuale. Il film di Jonathan Lynn (Signori il delitto è servito, Suore in fuga, Il distinto gentiluomo, Caro zio Joe) è così poco noto che in molti ignorano anche dell’Oscar alla miglior attrice non protagonista vinto per questo film da una strepitosa e autoironica Marisa Tomei, affiancata per l’occasione dal grande Joe Pesci e dall’amato Ralph Macchio dei film di Karate Kid.
Ralph Macchio e Mitchell Whitfield interpretano William Gambini e Stanley Rothenstein, due giovani newyorkesi che vengono arrestati in Alabama e processati per un omicidio che non hanno commesso. Non potendo permettersi un avvocato, vengono difesi dal cugino di William, Vinny Gambini (Pesci), appena ammesso all’ordine degli avvocati, che arriva con la sua fidanzata, Mona Lisa Vito (Tomei).
- Il regista Jonathan Lynn ha effettivamente una laurea in giurisprudenza e ha insistito affinché i procedimenti legali del film fossero realistici. Infatti, molti avvocati e professori di giurisprudenza hanno elogiato il film per la sua accurata rappresentazione della strategia processuale e della procedura in aula, specialmente per quanto riguarda la presentazione di testimoni esperti al processo. Infatti, il film è stato proiettato in alcune facoltà di giurisprudenza per illustrare le procedure in aula.
- Joe Pesci ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista per Quei bravi ragazzi mentre girava questo film e ha portato il premio sul set per mostrarlo al cast e alla troupe. La scena in cui Vinny finalmente riesce a dormire (in cella) è stata girata il giorno dopo la 63a edizione degli Academy Awards, in cui Joe Pesci ha vinto la statuetta.
- Joe Pesci ha ripreso il personaggio di Vinny Gambini nel 1998 per l’album “Vincent LaGuardia Gambini Sings Just for You”.
- Nel 2002 Marisa Tomei perse temporaneamente l’Oscar vinto per questo film quando si trasferì in una nuova casa.
- Si è discusso di un sequel in cui Vinny Gambini avrebbe fatto pratica in Gran Bretagna. Sfortunatamente, Marisa Tomei ha abbandonato il progetto e i successivi tentativi con un altro sceneggiatore di creare una storia adatta senza il suo personaggio non hanno portato da nessuna parte, al punto che il film proposto è stato cancellato. Tuttavia, nel 2017 lo scrittore di gialli Lawrence Kelter ha iniziato un romanzo sequel intitolato “Back to Brooklyn”, che ha gli ulteriori casi di Vincent Gambini come avvocato con Mona Lisa Vito come sua investigatrice. Questo doveva essere il primo di una serie di romanzi “My Cousin Vinny” che intende essere essenzialmente una moderna versione italo-americana della classe operaia della serie di gialli del L’uomo ombra (1934).
…e giustizia per tutti (1979)
Un Al Pacino al picco della carriera incassa per questo film la sua quinta candidatura all’Oscar come miglior attore, dopo quelle già ricevute per Il padrino (non protagonista), Serpico, Il padrino – Parte II e Quel pomeriggio di un giorno da cani.
A Baltimora, il giovane avvocato Arthur Kirkland sbatte inutilmente il capo contro il muro di un sistema giudiziario che, anziché servire alla giustizia nella quale egli crede, offre a giudici o capricciosi o corrotti le armi dei cavilli legati per infierire sproporzionatamente sui colpevoli oppure per distruggere degli innocenti spediti in prigioni tutt’altro che rieducative.
- Il film diretto da Barry Levinson (Rain Man – L’uomo della pioggia.) ha ricevuto una seconda candidatura all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale scritta dallo stesso Levinson con Valerie Curtin.
- Il film ha avuto un buon successo al botteghino. Prodotto con un modesto budget di 4 milioni di dollari, il film ne ha incassati oltre 33, piazzandosi al 24º posto dei film campioni di incassi del 1979.
Prova a incastrarmi – Find Me Guilty (2006)
Per tutti quelli che pensano a Vin Diesel come un attore di film d’azione tutto muscoli e zero recitazione, c’è stato un tempo in cui Diesel si è messo alla prova con un personaggio che era all’antitesi del suo Don “macho man” Toretto, e in quell’occasione sorprese in positivo anche la critica. Il film in questione Prova a incastrarmi – Find Me Guilty, è una legal-comedy diretta nientemeno che da Sidney Lumet, che portava al cinema la storia vera del più lungo processo alla mafia nella storia americana.
Jack DiNorscio (Diesel) e’ un gangster, membro di una delle tante organizzazioni criminali degli Stati Uniti. Destinatario di pesanti accuse, piuttosto che impiccare la sua famiglia e gli stessi membri del suo clan, decide di affrontare il processo addirittura difendendosi da solo.
- Gran parte della testimonianza in aula è stata tratta dalle trascrizioni originali del tribunale.
- Nell’agosto del 1985, le autorità del New Jersey incriminarono Anthony Accetturo, Martin e Michael Taccetta e diciotto degli uomini che gestivano la fazione del New Jersey della famiglia criminale Lucchese con sede a New York. Era la prima volta nella storia del New Jersey che un’intera famiglia criminale organizzata veniva incriminata in un’unica azione penale. Tuttavia, questa famiglia criminale si rivelò essere solo una fazione della famiglia criminale Lucchese, operante solo nel New Jersey. Ma a causa dell’appartenenza della banda e dei 20 imputati, le forze dell’ordine statunitensi riconobbero la banda come una propria famiglia criminale. Il caso andò a processo nel novembre del 1986, sulla base di un atto di accusa di 65 pagine. Iniziò nel marzo del 1987 presso il tribunale federale di Newark. Si concluse il 26 agosto 1988. L’ufficio del cancelliere degli Stati Uniti a Newark confermò che ufficialmente The United States v. Anthony Accetturo et al. era il caso penale più lungo registrato nelle corti federali della nazione. La giuria ha emesso un verdetto di non colpevolezza a favore di tutti gli imputati. Il processo è seguito a un’indagine decennale e ha generato 240 volumi e 850 prove. È costato milioni di dollari ai contribuenti ed è stato il risultato di un’incriminazione per Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act (RICO) di 76 capi d’imputazione.
- Jackie DiNorscio scelse personalmente Vin Diesel per interpretarlo. Con grande sorpresa di Diesel, DiNorscio volle Diesel nel cast dopo aver visto Fast and Furious (2001). Il vero Jackie DiNorscio è morto proprio mentre il film era in produzione.
Il verdetto della paura (1994)
Un cast di gran pregio per un risultato finale non propriamente memorabile. Joanne Whalley ex moglie di Val Kilmer e nota sul finire degli anni 80 e nei primi anni 90 per ruoli in Willow, Scandal, Prova schiacciante e The Guilty, interpreta una madre minacciata da un boss mafioso sotto processo interpretato da Armand Assante. Il regista Heywood Gould, con un Razzie all’attivo per la peggior sceneggiatura come scrittore del film Cocktail con Tom Cruise bartender acrobatico, viene assunto da Morgan Creek per riscrivere la sceneggiatura di Jordan Katz, dopo le riscritture non accreditate di David J. Burke e Gina Wendkos. Dopo che il regista originale del film, Phillip Noyce, abbandona, Morgan Creek assume Gould anche per dirigere il film.
Valerie (Whalley) è un giurato nel processo ad un boss della mafia (Assante). La donna madre single di un bambino piccolo viene immediatamente presa di mira dagli scagnozzi del boss. Quando la vita del suo giovane figlio è minacciata, la donna non ha altra scelta che intralciare l’iter processuale affinché non venga fatta giustizia.
- Jodie Foster, Nicole Kidman e Demi Moore sono state prese in considerazione per il ruolo di Valerie prima del casting di Joanne Whalley. Moore avrebbe poi interpretato un ruolo identico nel thriller Il giurato del 1996.
- Il cast del film include un cameo del regista David Cronenberg, un vincitore dell’Oscar (William Hurt) e due candidati all’Oscar (Kathleen Quinlan e Stuart Whitman).
Il giurato (1996)
Altro legal-thriller non memorabile ma un minimo nobilitato dalla presenza di un interessante cast di supporto che include: Joseph Gordon-Levitt, James Gandolfini (pre-Soprano) e Anne Heche. Protagonisti del film Demi Moore, che per il ruolo in questo film si guadagnerà un Razzie alla peggior attrice e quello stesso anno bisserà con un secondo Razzie per Striptease, e Alec Baldwin reduce da due flop significativi: il remake Getaway girato con Kim Basinger (che avrà un guizzo successivo grazie al mercato home video) e l’adattamento del personaggio dei romanzi pulp fiction L’uomo ombra, pellicola di discreta fattura decisamente sottovalutata.
Demi Moore è una madre single che si trova immischiata in un pericoloso complotto quando viene scelta come giurato al processo di un potente mafioso. Un misterioso spettatore, detto Il Maestro (Alec Baldwin), vuole infatti servirsi di lei per influenzare la giuria.
- Il regista Brian Gibson che ha diretto anche il sequel Poltergeist II – L’altra dimensione e il film biografico Tina – What’s Love Got to Do with It è scomparso a gennaio 2004 per un cancro alle ossa all’età di 59 anni.
- Questo film vede sia James Gandolfini che Michael Rispoli interpretare personaggi malavitosi. Tre anni dopo, Gandolfini e Rispoli saranno nel cast dell’acclamata serie tv della HBO I Soprano e vestiranno i panni del boss della famiglia criminale DiMeo in momenti diversi. Quando si scelse il cast della serie, il creatore dei Soprano, David Chase, diede quasi il ruolo principale di Tony Soprano a Rispoli, prima di ripensarci e darlo in seconda battuta a Gandolfini.
- Quello interpretato in questo film è stato ruolo di svolta per Anne Heche. In seguito l’attrice reciterà in diversi film con attori di prima categoria come Sesso & potere (1997) con Robert DeNiro e Dustin Hoffman; Vulcano – Los Angeles 1997 (1997) con Tommy Lee Jones; Donnie Brasco (1997) con Johnny Depp e Al Pacino; Il tempo di decidere (1998) con Vince Vaughn e Joaquin Phoenix; e Sei giorni sette notti (1998) con Harrison Ford.
Giurato Numero 2 – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Mark Mancina (Tarzan, Twister, Oceania, Speed, Bad Boys, Shooter, Unico testimone). Mancina e Clint Eastwood tornano a collaborare dopo le musiche per Cry Macho.
1. Main Title Theme (0:57)
2. Jury Duty / Georgia Court System / More Ice (1:04)
3. Walk Home / False Identity (1:29)
4. Deliberation I (2:41)
5. We Did Our Job (1:27)
6. Misconduct (1:28)
7. Deliberation II (3:17)
8. Violent Interactions / Very Soon (1:48)
9. NB Arrested (1:28)
10. Deliberation III (2:48)
11. Rowdy’s Hideaway (1:19)
12. Rowdy’s Hideaway Flashback (1:08)
13. My Biggest Regret / Look, Don’t Touch (1:40)
14. Looks Like Storm Passed / Was It Worth It (1:48)
15. Quarry Road / Deliberation IV (2:17)
16. End Credits (2:33)
La colonna sonora di “Giurato Numero 2” è disponibile su Amazon.
Fonte: IMDb / Wikipedia