Sottil si gioca tutto: svolta Samp, ecco un nuovo modulo per ripartire
Alla ripresa del campionato il tecnico virerà sul 4-2-3-1, con Pedrola che sarà utilizzato da esterno offensivo sulla sinistra
Ora che si è toccato il fondo e la misura è definitivamente colma, la Sampdoria spera che sia giunta l'ora della definitiva risalita. Perché Pisa è stato il punto di non ritorno: squadra senza gioco né anima, in balìa degli avversari, con tutte le lacune e le pecche evidenziate qua e là sino ad allora riemerse drammaticamente tutte insieme. E il tecnico Sottil (ultima chiamata?) nel mirino di una tifoseria più arrabbiata con lui che sfiduciata: i blucerchiati sono chiamati insomma a un pronto riscatto dopo la sosta, quando la trasferta di Palermo potrebbe dire molto sul futuro della panchina doriana. Perché è vero che il sostituto di Pirlo ha risalito la corrente, ma lo è altrettanto che il rendimento dei suoi uomini non è stato quello auspicato.
Mediocrità
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Essere arrivati ormai di fatto a un terzo del campionato con la metà dei punti del Pisa capolista (e ben tredici di ritardo dal Sassuolo secondo) evidenzia come non sia casuale questa discesa nell'anonimato più assoluto, che a meno di incredibili colpi di scena rischiando di avere tagliato fuori la Samp dalla lotta per uno dei due posti diretti per la Serie A. Si può obiettare sostenendo che la zona playoff è a due punti, ma pure i playout sono alla stessa distanza. Qualcosa nella rivoluzione estiva sul mercato non ha funzionato. O, perlomeno, i nuovi hanno avuto un rendimento ben al di sotto delle attese, e non lo certificano solo i numeri. Arroccato sui suoi dogmi tattici, anche nel momento in cui ha finalmente avuto a disposizione il figliol prodigo Pedrola, il tecnico ha faticato a cambiare modulo, rendendo più complesso il ritorno in squadra dello spagnolo. L'unico che, come già era successo l'anno scorso, può consentire ai blucerchiati il salto di qualità. Ma qualcosa di nuovo invece succederà probabilmente a Palermo fra dieci giorni, quando dal 3-5-2 i blucerchiati vireranno probabilmente sul 4-2-3-1, con Pedrola largo a sinistra sulla linea dei trequartisti. Dietro a Tutino – pure lui decisamente involuto a livello di rendimento offensivo -, rimasto l'unica punta titolare dopo lo stiramento riportato da Coda a Pisa, che lo terrà fuori almeno sino a metà dicembre, quando la Samp sfiderà il lanciatissimo Spezia nel derby ligure .
Vecchi difetti
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Difficile imputare colpe alla società per questo andamento in altalena. Il presidente Manfredi, che ha tirato fuori l'anno scorso il club dai guai e quest'estate ha immesso risorse importanti nella società, s'è affidato a un nuovo ds, Accardi (che proprio oggi farà il punto della situazione a Bogliasco). Quindici facce nuove nell'organico per il campionato, ma solo il giovane Akinsanmiro (in prestito dall'Inter) è pienamente convinto. Per il resto, da Pirlo a Sottil poco è cambiato. Certo, la media-punti è cresciuta, e non di poco, ma la squadra è rimasta discontinua e per chi punta al bersaglio grosso, è un grande limite.
Che fatica
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Difesa debole, questo il primo problema: 18 reti al passivo (solo Modena, Cittadella e Südtirol hanno fatto peggio) sono troppe, ma soprattutto non c'è ancora la cura per limitare i gol incassati dalle fasce o su corner. E poi un attacco poco prolifico, con ricambi inconsistenti. Rimedi? Il primo provvedimento è arrivato all'indomani della sconfitta di Pisa, quando la società ha mandato la squadra in ritiro a oltranza in città, con doppi allenamenti quotidiani a Bogliasco. Resta il fatto che quasi ventimila abbonati avrebbero meritato di più. Sulla carta dovrebbe essere l'arma in più nelle gare in casa. A Marassi, invece, la Samp viaggia a ritmi da bassa classifica. Servi cambiare passo. E puro in fretta.
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