Istruzione

Ripristinata elettricità nella scuola dello Zen dopo 15 giorni. Preside Valentino: “Dopo il furto di rame pronti a ripartire ma vorremmo lo Stato presente” – Orizzonte Scuola Notizie


Sono le cinque del pomeriggio e il presiede Massimo Valentino è appena uscito dalla sua scuola, l'Istituto Comprensivo “Giovanni Falcone” nel quartiere Zen, una delle periferie più fragili di Palermodove un furto di rame ha lasciato al buio tre plessi scolastici per 15 giorni e circa 600 bambini bloccando le attività e causando enormi disagi.

Mercoledì una protesta dei genitori ha dato voce insieme a quella del preside e dei docenti ad un forte senso di abbandono e di ingiustizia sociale che colpisce da anni questo territorio. Un quartiere alla periferia nord di Palermo dove la scuola è l'unica istituzione presente che cerca a fatica di dare nuove prospettive ai bambini e ai ragazzi e opportunità di lavoro alle famiglie con pratiche semplici come la compilazione di un curriculum.

Il presiede Valentino questo pomeriggio è felice perchè dopo due settimane scolastiche, che per una scuola di frontiera sono tante, è stato finalmente ripristinato l'impianto elettrico e quello idraulico e da lunedì si può ripartire con più entusiasmo di prima.

Un danno enorme che ha colpito tre plessi scolastici e quasi 600 bambini non tenendo conto dell'intero personale che si è subito organizzato per delle turnazioni o per lavorare in smart working. Ma Valentino ei suoi docenti non si sono scoraggiati. La scuola è rimasta aperta. All'indomani del furto il dirigente organizza un Consiglio d'Istituto e un Collegio docenti straordinario per informare il personale e rimodulare insieme il calendario scolastico.

“Quanto è avvenuto è un brutto segnale perchè compiuto verso la scuola. In un quartiere abbondante dalle Istituzioni. Qualcuno non ha ancora capito che la scuola è qualcosa che appartiene loro. E i bambini hanno frequentato al buio con orario ridotto e diverse turnazioni. Siamo avanti andati comunque. La scuola è rimasta aperta e questo è un segnale di presenza istituzionale, ma quanto è avvenuto ha scosso le famiglie. Oggi è stato ripristinato tutto e da lunedì torneremo a pieno regime”racconta il dirigente.

Giorni fa i docenti e il presidente hanno scritto una lettera al presidente Mattarella e al ministro Valditara. “Questa scuola ha bisogno di maggiore attenzione. Chiediamo a gran voce una forte presenza dello Stato, un controllo del territorio, non è la prima volta che la scuola viene danneggiata. Chiediamo la presenza delle Forze dell'Ordine, un'illuminazione adeguata, un sistema di videosorveglianza adeguata, un adeguamento di edilizia scolastica indispensabile e necessario” dice il dirigente scolastico. E dopo le seguenti comunicazioni si attende la risposta.

“È una scuola che ha bisogni particolari, non è una scuola che può essere esattamente come le altre, perché qui si fa molta fatica a fare l'ordinario, il corpo docente è in parte demotivato, in parte provato. I ragazzi danno molte soddisfazioni ma c'è tanto lavoro da fare. Seguiamo le famiglie anche nella gestione di pratiche quotidiane come realizzare un curriculum o sulla disabilità con assistenza costante. L'ordinario si fa con fatica, spesso arrivano docenti di passaggio che poi vanno via. Io sono qui da due anni dopo un periodo di reggenza di un altro collega in seguito all'arresto del dirigente Lo Verde. La scuola ha bisogno di investimenti significativi e non ha le stesse necessità di una scuola del centro storico o di una scuola dove gli alunni hanno alle spalle famiglie un supporto. Qui la scuola fa da supporto alle famiglie”, continua il dirigente.

Lungo la strada verso l'ingresso centrale della scuola c'è un cumulo di spazzatura, una grande discarica a cielo aperto, che non è mai stata rimossa, con carcasse di auto bruciate e materiali di ogni tipo. Quasi un simbolo del quartiere. “Si, è ancora lì, non è nulla cambiato. Questi ragazzi non sono educati al bello, non conoscono, non hanno idea di cosa sia il bello. Dov'è lo Stato? Abbiamo aperto la scuola all'indomani del furto di rame e abbiamo fatto una vera battaglia per il ripristino dell'energia elettrica in tempi brevi dopo 15 giorni scolastici che per una scuola di frontiera sono tantissimi!”

Qualcosa di positivo è successo ora ad inizio dell'anno scolastico? “Il fatto già di avere i ragazzi a scuola è per noi un grande risultato. Di positivo c'è l'entusiasmo. Tutte le attività sportiva sono sempre ben accolte dai ragazzi. Stiamo lavorando per tenere aperta la scuola anche di pomeriggio. È partito un progetto del Pnrr rivolto allo sport. Abbiamo fatto uno screening medico grazie all'ASP per avere un certificato medico che serve all'attività sportiva non agonistica dei ragazzi e delle ragazze che prevedeva anche l'elettrocardiogramma per vedere il loro stato di salute. Dopo dei primi disagi sono venuti a scuola i medici dell'ASP6 di Palermo e hanno rilasciato i certificati. Al tempo stesso molti bambini hanno fatto per la prima volta l'elettrocardiogramma. Facciamo anche gli screening oculistici che sono delle attività importanti.

Un'altra attività è la mentoring sempre con Pnrrper la motivazione allo studio alla presenza di un tutor che in un rapporto di 1 a 1 ha condotto dei corsi per 50 ragazzi. In questo quartiere i ragazzini a volte sono abbandonati, trasparenti anche agli occhi dei genitori, per cui la presenza di qualcuno che li accoglie e li ascolta per loro è tantissimo. Stiamo partendo con il progetto degli orti didattici dove i ragazzi coltiveranno degli orti grazie ad un protocollo d'intesa con l'Istituto Agrario di Palermo. I ragazzi si prenderanno cura dell'orto e questi percorsi educativi anche in chiave orientativa serviranno a qualcuno che potrebbe interessarsi a proseguire gli studi all'Agrario.

Stessa cosa abbiamo fatto con il Cascino dove i ragazzi hanno fatto dei lavori di cucinaquindi delle attività educative e didattiche in chiave orientativa. I ragazzi sono molto contenti, noi dobbiamo fare soprattutto attività laboratoriale quindi tenerli impegnati o comunque diversi rispetto a quella tradizionale.

“Siamo pronti per ripartire” concludono il dirigente scolastico. “La reazione dei genitori a questo episodio mi ha tanto colpito. Una protesta di giorni fa l'abbiamo organizzato insieme per chiedere il rispetto dei nostri diritti. L'alleanza scuola-famiglia è fondamentale e va coltivata. Due anni fa la scuola era allo sbando, il corpo docente demotivato. Ricucire il rapporto con i genitori e riguadagnare la loro fiducia è stato un lavoro lungo e impegnativo. Io ho sempre avuto un rapporto molto franco con tutti, studenti, colleghi e famiglie, la porta della presidenza è sempre aperta. I docenti fanno tantissimo per questi ragazzi e le attenzioni che dedicano a questi ragazzi sono apprezzate dai genitori Per il resto, andiamo avanti. Questo pomeriggio all'uscita da scuola da un campetto dove i ragazzi giocavano si sono avvicinati due alunni che mi hanno chiesto: 'Preside ci accompagnagni a casa?'. Questa è la parte più bella del mio lavoro.”



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