Mike Tyson, più business che boxe: ad Arlington vincono Jake Paul e la noia
Ottantamila persone, vip, tutto il mondo collegato per otto riprese in cui i 58 anni della leggenda si vedono tutti. Iron ci prova per tre round, poi il rivale gestisce facilmente
Se le sono date quasi più alle operazioni di peso (103 kg a testa), Mike Tyson e Jake Paul con quello schiaffo diventato virale, che sul ring dell'AT&T Stadium di Arlington, in Texas, casa dei Dalla Cowboys. Davanti a 80.000 spettatori e superstar come Charlize Theron, Shaquille O'Neil, Sugar Ray Leonard e tante altre, il match di boxe (o evento mediatico) dell'anno è stato vinto da Jake Paul, 27 anni. Ha coronato così il sogno di battere il suo mito, di trent'anni più vecchio. Decisione unanime da parte dei tre giudici e non poteva essere diversamente. Perché Tyson al rientro dopo quasi vent'anni ha provato a combattere per tre round, con una velocità lontana parente dei tempi migliori, poi è logicamente sparito davanti alla gioventù e alla preparazione atletica del rivale. Un match che non aggiunge niente alla sua gloria, è stato solo un grande business.
il match
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Regole speciali: guanti da 14 una volta invece che da 10, riprese da 2 minuti invece che da 3 e otto round complessivi. Nel primo round Tyson, pantaloni neri e niente calze come ai vecchi tempi, prende il centro del ring e incalza Paul che gira intorno e cerca di tenerlo lontano con il jab. Anche nel secondo la tattica di Paul gli permette di contenere l'aggressività di Tyson e colpirlo. Paul più attivo nel terzo mette i colpi migliori, Iron Mike ormai è fermo sulle gambe, i 58 anni si sentono. Stessa cosa nel quarto e quinto, il jab di Paul dà problemi a un Tyson sempre più statico, non riesce più a portare colpi a bersaglio, tranne un gancio sinistro. Stesso copione nel sesto e settimo, Paul in pieno controllo con i jab ei ganci sinistri, il match non ha più nulla da dire. L'ultimo round lo conferma, con inchino di omaggio di Jake Paul a Mike Tyson prima dell'ultimo gong. Doveroso. Ma che tristezza vedere un'icona come Iron Mike fare un rientro del genere.
sottoclou
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Tre mondiali assegnati prima del main event. Nell'attesa rivincita fra Katie Taylor (Irlanda) e Amanada Serrano (Porto Rico), il palio il titolo “undisputed” dei superleggeri donne nelle 4 sigle principali in possesso dell'irlandese si è impostata ancora la Taylor, campionessa in carica, con un verdetto contestato unanime ai punti (tre 95-94 per i giudici) dopo una sanguinosa battaglia (entrambe ferite) dove sembrava essere impostata la rivale. Mario Barrios (Usa) conserva il titolo welter Wbc pareggiando con il connazionale Abel Ramos. Nei supermedi Wbo donne Shadasia Green (Usa) conquista la cintura vacante battendo ai punti con decisione non unanime Melinda Watpool (Canada).
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