Biden “arma” Kiev: ok all'uso di missili a lungo raggio sulla Russia
Colpo di scena sulle battute finali dell'amministrazione Biden: il presidente degli Stati Uniti ha autorizzato le forze ucraine a colpire il territorio russo con armi a lungo raggio statunitensi per difendere i propri soldati nella regione russa di Kursk in Russia. Lo riportano il New York Times el'Stampa associatanonostante non ci sia ancora una dichiarazione ufficiale della Casa Bianca. La richiesta, a lungo reiterata dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskijtrova risposta positiva a una manciata di ore dalla storica telefonata tra Vladimir Putin e Olaf Scholz.
Una scelta che arriva come un fulmine a ciel sereno, mentre l'America si accenge al cambio dell'amministrazione. Un azzardo di Biden o una strategia per mettere in difficoltà Donald Trump in arrivo? Certo è che la scelta sembra superare le linee rosse rese note da Mosca, con esiti che adesso risultano davvero imprevedibili. La scelta colpisce non solo perché potrebbe rappresentare una rivoluzione copernicana nel corso della guerra in Ucraina, ma perché rompe la consuetudine, per i presidenti uscenti, di astenersi da scelte “epocali” che possono andare a pesare sulla successiva amministrazione.
Oltre a voler imbrigliare la futura amministrazione Trump, la scelta, a lungo rimandata, di utilizzare gli ATACMS a questo scopo è stata concessa in risposta alla sorprendente decisione della Russia da inviare truppe nordcoreane nel conflitto, hanno affermato i funzionari. Secondo le prime analisi a caldo, sebbene i funzionari Usa abbiano affermato di non aspettarsi che questo cambiamento modifichi radicalmente il corso della guerra, uno degli obiettivi del cambio di passo potrebbe essere quello di inviare un messaggio ai nordcoreani oltre che al Cremlino: le loro forze sono vulnerabili e devono astenersi dall'inviarne altre. Le forze di Kiev potrebbero, dunque, usare i missili per colpire concentrazioni di truppe russe e nordcoreane, gioielli tecnologici dell'equipaggiamento militare, nodi logistici, depositi di munizioni e linee di rifornimento nel profondo della Russia, coadiuvando gli ucraini a smorzare l'efficacia dell'attacco russo-nordcoreano.
Il Kursk ora diventa centrale nelle prossime battaglie del conflitto: tirando aria ostile alla prosecuzione del supporto a Kiev, in Europa come negli Usa, e aumentando le pressioni per un nuovo sforzo negoziale, costituisce la piccola porzione di territorio russo oggetto dell'offensiva estiva curaina. una preziosa merce di scambio per le forze di Zelenskyj. Kiev potrebbe porre il Kursk sul tavolo delle trattative, in cambio di una contropartita. Tuttavia, nulla appare comparabile con la percentuale di suolo ucraino occupato dai russi con la forza.
La mossa della Casa Bianca ora spinge anche l'Europa a scegliere la propria postura definitiva: mentre Francia e Regno Unito hanno espresso il loro sostegno alla richiesta di Zelensky, si sono dimostrati riluttanti a consentire agli ucraini di iniziare a utilizzare i loro missili sul suolo russo, a meno che Biden non avesse acconsentito a di fare lo stesso con l'ATACMS. Ora il permesso è accordato.