Lagioia legge Bolaño e lo dedica ai “volonterosi soffocatori della sottosegreteria della Giustizia”
Dal palco dell'Arena del Sole, che ospita la rassegna culturale “Ad alta voce ”, Nicola Lagioia parla del potere e dei potenti di oggi. Lo aveva anticipato sui social, annunciando letture dedicate ai “volenterosi soffocatori della sottosegreteria della Giustizia” e quindi alludendo alle dichiarazioni di Andrea Delmastro. Lo scrittore sceglie un passo di Roberto Bolaño: il grande autore cileno che nei “Detective selvaggi” racconta l'aggressione dell'esercito ai ragazzi dell'università di Città del Messico nel 1968. «Ero alla facoltà quando entrò l'esercito. Qualcuno disse 'è tutto apposto', mentre aspettavo che il soldato ispezionasse il bagno…», legge Lagioia. Il brano è molto forte e la platea lo ascolta in silenzio. Da qui le sue riflessioni: «Bolaño racconta il massacro che avviene in Piazza delle Tre Culture, macelleria messicana. Ma anche macelleria italiana, Genova 2001…».
Poi continua: «Come posso dire qualcosa ed evitare la querela? Capa gioiosa (dadi in dialetto, ndr)… sembrerebbero psicopatici con l'aggravante del potere». E aggiunge: «Oggi questi ti querelano, ti sospendono dall'insegnamento», prendendo ad esempio, senza citarla direttamente, la vicenda che ha coinvolto il collega cristiano Raimosospeso dall'insegnamento per tre mesi a causa delle parole rivolte al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara nel settembre scorso. «Il bacino del conflitto si è ristretto, eppure il dissenso fa parte della democrazia», incalza Lagioia. E chiude: «Anche se non c'è da stare tanto sereni, la letteratura è un mezzo rispetto ai prepotenti».