Margaret Spada: dal difetto cardiaco all’anestetico, tutti i punti da chiarire con l’autopsia
Un problema cardiaco congenito, sconosciuto alla vittima e alla sua famiglia. Oppure il dosaggio dell'anestetico, forse somministrato in misura maggiore rispetto al dovuto. A 48 ore dall'autopsia sul corpo di Margherita Spadala squadra medico legale nominata dalla procura di Roma vaglia tutte le possibili ipotesi.
L'obiettivo è ricostruire cosa abbia ucciso la 22enne di Lentini, cittadina in provincia di Siracusa, arrivata a Roma il 4 novembre per operarsi al naso nello studio di Marco e Marco Antonio Procopiopadre e figlio ora indagati per omicidio colposo.
Il problema cardiaco congenito
Un consulente si occuperà di approfondire lo stato di salute dell'apparato cardiocircolatorio della vittima. Non è infatti esclusa l'ipotesi di un difetto congenito al cuore, mai diagnosticato e quindi sconosciuto tanto alla ragazza che ai suoi familiari.
La dose di anestetico e farmaci usati da Procopio
L'altro nodo da sciogliere è quello che riguarda i farmaci utilizzati nel giorno dell'operazione effettuata nello studio, comunque non autorizzato a offrire interventi chirurgici ai propri pazienti.
Si parte dall'anestetico: verrà stabilito se la dose somministrata fosse quella corretta. Lo stesso vale per il resto dei farmaci utilizzati da Procopio: c'è anche l'ipotesi dell'utilizzo di un farmaco vasocostrittore, presente nello stesso anestetico, che avrebbe dovuto contenere il sanguinamento.
I referti e le analisi
Ulteriore approfondimento, poi, sulle analisi e l'elettrocardiogramma effettuato da Margaret Spada prima dell'operazione: il referto non aveva svelato problemi al cuore. Ma i nuovi esami tossicolici e istologici disposti dal pm dovranno fare chiarezza anche sulla bontà e l'affidabilità di quel test. Così la procura punta a sciogliere gli ultimi dubbi su quanto accaduto alla 22enne morta in ospedale dopo quattro giorni di agonia.