Il Gladiatore 2, recensione: un sequel all'altezza dell'originale con un Denzel Washington memorabile
Recensione e tutto quello che c’è da sapere su Il Gladiatore II, il sequel di Ridley Scott con Paul Mescal, Pedro Pascal, Connie Nielsen e Denzel Washington – Al cinema con Paramount Pictures Italia
19 Novembre 2024 13:08
Il Gladiatore 2 ha debuttato nei cinema italiani con Paramount Pictures, alla regia ancora Ridley Scott reduce dal suo sontuoso biopic Napoleon in cui ha ritrovato Joaquin Phoenix. Nonostante i 24 anni trascorsi dall’originale e il rischio di realizzare un sequel fuori tempo massimo, Scott ci ha riportati nella Roma di Massimo Decimo Meridio con un salto in avanti di sedici anni anni dall’assassinio di Marco Aurelio, seguito dall’eroica morte del leggendario generale e gladiatore “Maximus”. Dalla sua Scott può vantare un casting oculato, un carismatico protagonista particolarmente azzeccato e un antagonista da Oscar interpretato da Denzel Washington, questi sono alcuni degli elementi che fanno de “Il Gladiatore 2” un sequel riuscito e anche uno dei miglior sequel di sempre.
Dal leggendario regista Ridley Scott, Il Gladiatore II continua l’epica saga di potere, intrighi e vendetta ambientata nell’antica Roma. Anni dopo aver assistito alla morte del venerato eroe Massimo per mano dello zio, Lucio (Paul Mescal) è costretto ad entrare nel Colosseo dopo che la sua casa è stata conquistata dai tirannici imperatori che ora guidano Roma con il pugno di ferro. Con la rabbia nel cuore e il futuro dell’Impero in gioco, Lucio deve guardare al suo passato per trovare la forza e l’onore per restituire la gloria di Roma al suo popolo.
Il Gladiatore 2 – La recensione del film
Dopo aver schivato fortunosamente un bizzarro tentativo di sequel di stampo sovrannaturale con il Massimo di Russell Crowe tornato dall’aldilà in versione “Highlander”, non è uno scherzo, la sceneggiatura esiste ed è di Nick Cave, Ridley Scott fa di nuovo squadra con lo sceneggiatore David Scarpa di Tutti i soldi del mondo e Napoleon, trova la formula più adatta. La formula in questione è quella già ampiamente testata di un sequel diretto dell’originale, con un mix su schermo di nuovi personaggi e qualche volto conosciuto.
Scott riprende in mano la sua creatura guardando al futuro del franchise, è già in fase di scrittura un Gladiatore 3, ma al contempo tiene ben saldi i piedi nel glorioso passato di uno dei suoi più grandi successi. All’epoca “Il gladiatore” non solo incassò bene e venne apprezzato dalla critica, ma vinse cinque premi Oscar, incluse due statuette al Miglior film e a Russell Crowe miglior attore protagonista.
Ricetta vincente al pari di una squadra non si cambia, e Scott ripercorre le orme del suo Maximus con coreografici scontri nelle arene tanto coinvolgenti quanto bizzarri, per una corposa dose di sangue e violenza. Dopotutto siamo pur sempre in un mondo in cui morte e brutalità rappresentano il top dell’intrattenimento, a sollazzare gli aristocratici annoiati e al contempo diventare ideale sfogatoio per il popolo frustrato e tiranneggiato.
Con il nuovo gladiatore “Annone” di Paul Mescal che intraprende un viaggio di vendetta, Scott gli contrappone il Generale Acacio di Pedro Pascal, attore molto apprezzato e richiesto dopo i successi delle serie tv The Mandalorian e The Last Of Us. In questo caso Scott prende il personaggio di Maximus e lo divide idealmente in due diverse personalità, un po’ come fecero in Star Trek: The Next Generation quando crearono Picard e Riker attingendo dalla personalità del Capitano Kirk. Così abbiamo da una parte il giovane gladiatore accecato dalla rabbia per l’uccisione della compagna, che odia Roma e tutto ciò che la rappresenta. Dall’altra c’è il Generale di Pascal che rappresenta invece la parte di Maximus che in quel “Sogno di Roma” credeva e che Commodo prima e i tirannici gemelli in seguito hanno tradito e traviato. Sogno quello di Marco Aurelio che ora rappresenta per Acacio uno scopo più alto per cui immolarsi: la fine di un’eterna battaglia, di tanto sangue e dolore, per perseguire una pace vera e duratura per una Roma finalmente baluardo della civiltà e non della corruzione.
Stessa dualità complementare abbiamo visto nei depravati e mentalmente instabili gemelli tiranni Geta e Caracalla, gli attori Joseph Quinn e Fred Hechinger per fortuna non fanno il verso all’inquietante Commodo di Joaquin Phoenix, ma creano le proprie “maschere” giocando sul filo del grottesco e diventano, con il Macrino di Denzel Washington, una sorta di malvagio “triumvirato”. I primi due a rappresentare l’anima corrotta e infetta di una Roma sul baratro della follia mentre l’ambizioso e manipolatore Macrino a fare da terzo incomodo, tramando contro una Roma che vuol distruggere ma che al contempo brama e vuole far sua, sottomettendola per poi plasmarla a sua immagine e somiglianza.
Tra passato, presente e futuro “Il Gladiatore 2” si muove agilmente e senza colpo ferire, riuscendo a miscelare con intelligenza un moto di nostalgia generata da frasi come “Forza e onore” e “Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità” e una freschezza che non sempre si riesce a percepire in operazioni come questa. Anche stavolta la “mission” di Ridley Scott è riuscita, senza scomodare Russell Crowe in persona, ma sfruttando solo essenza ed eredità del suo personaggio ormai leggendario ed entrato di diritto nell’immaginario cinematografico.
Curiosità
- Negli anni successivi all’uscita del primo film, ci sono stati numerosi tentativi di scrivere un sequel. Il musicista Nick Cave è stato invitato a scrivere una bozza di una versione da Russell Crowe e Sir Ridley Scott. La sua versione si concentrava sugli elementi più mitici dell’antica Roma e avrebbe visto Massimo arrivare nell’aldilà, solo per trovarsi di fronte ad altre anime che devono ancora ascendere ulteriormente. Alla fine viene incaricato da Giove e da altre divinità romane di tornare sulla terra per trovare e uccidere Efesto, un’ex divinità che li ha traditi. Da lì, viene resuscitato come cristiano e si ritrova in viaggio di ritorno a Roma, in una missione per impedire la diffusione del cristianesimo, mentre incrocia il cammino con il nuovo imperatore, Lucio. Il film si sarebbe concluso con Massimo maledetto a vivere per l’eternità, con un montaggio del soldato che combatte durante le Crociate, la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra del Vietnam, rivelando infine un Massimo moderno che lavora al Pentagono a Washington. Lo studio ha deciso di non portare avanti questa versione, ma la sceneggiatura è disponibile in PDF per la lettura online.
- Una volta che Paul Mescal (Saltburn) fu sotto contratto per il progetto, Sir Ridley Scott, il presidente e CEO della Paramount Pictures Brian Robbins e i co-presidenti Daria Cercek e Michael Ireland spinsero molto per una star per l’altro ruolo principale del film e provarono con Denzel Washington, il due volte vincitore dell’Oscar. Quando l’offerta fu presentata per la prima volta, non si sapeva se l’avrebbe effettivamente fatto; Washington è noto per il suo ottimo gusto in fatto di progetti e non firma per qualsiasi cosa. Ma dopo aver lavorato in precedenza con Scott in American Gangster (2007) e aver letto la sceneggiatura, fonti vicine al progetto dissero che era eccitato per il ruolo da duro che Scott aveva concepito pensando a lui. Seguì un incontro con Scott e, dopo che il regista fece la sua proposta, Washington era praticamente a bordo.
- È stato riferito che Timothée Chalamet, Miles Teller, Austin Butler, Richard Madden e Paul Mescal hanno incontrato o fatto un provino per il regista Sir Ridley Scott, con Mescal che è stato uno dei primi, lasciando un’impressione duratura su Scott. Mescal è stato infine scelto per il ruolo principale.
- Mentre la maggior parte dei membri del cast ha adottato un accento britannico per i loro ruoli (incluso l’irlandese Paul Mescal), Denzel Washington è stato criticato per aver mantenuto il suo accento americano (New York) nel trailer. Ha commentato questo dicendo: “Di chi sarebbe l’accento? Come suona comunque? Finirai per imitare qualcuno e finire con un pessimo accento africano”. Ciò che potrebbe aver contribuito alla decisione di Washington è stato il fatto che aveva già ricevuto qualche reazione negativa per aver usato un accento londinese in uno dei suoi primi film, Dio salvi la regina (1988).
- L’attore irlandese Barry Keoghan, candidato all’Oscar e vincitore di un BAFTA per Gli spiriti dell’isola, era stato originariamente scelto per il ruolo dell’imperatore Geta, ma si è trovato costretto ad abbandonare a causa di conflitti di programmazione. Joseph Quinn (A Quiet Place – Giorno 1) lo ha sostituito.
- Connie Nielsen (Augusta Lucilla) e Sir Derek Jacobi (Senatore Gracco) sono gli unici membri del cast di ritorno dal primo film.
- Le numerose scene a torso nudo e il fisico muscoloso di Paul Mescal nella pièce “Un tram che si chiama Desiderio” portata in scena nel West End di Londra hanno convinto i dirigenti della Paramount Daria Cercek e Michael Ireland ad affidare a Mescal il ruolo principale. Cercek ha detto: “Ha interpretato Stanley e ci sono diversi momenti in cui si toglie la maglietta ed è stato elettrizzante. Le donne tra il pubblico erano molto esplicite e noi eravamo tipo, ‘Credo che abbiamo trovato il nostro uomo.’”
- Il 18 maggio 2023, Variety ha riferito che l’attrice egiziano-palestinese May Calamawy era stata scelta per Il gladiatore 2. Lo stesso giorno, Deadline Hollywood ha riferito che data l’importanza del personaggio di Calamawy per la storia, il regista Ridley Scott ha voluto una ricerca approfondita simile a quella fatta per il personaggio di Paul Mescal e, dopo numerose audizioni, Calamawy ha ottenuto la parte. Calamawy è apparsa nel trailer ufficiale, ma per ragioni sconosciute, è finita nel film in un ruolo di sfondo e muto, apparendo in circa 5 scene che accompagnano il personaggio di Denzel Washington all’inizio del film. Calamawy non è accreditata nei titoli di coda del film e non ha preso parte nemmeno al tour promozionale del film. Le altre attrici che hanno interpretato le concubine del personaggio di Washington sono state accreditate. Durante il London Comic-Con Winter del 16 novembre 2024, Calamawy ha detto ai fan che, nonostante le sue scene siano state tagliate dal film, è stata una delle migliori esperienze della sua vita e che ha adorato lavorare con Denzel Washington. Contrariamente alle speculazioni sui social media, non è stata sostituita dall’attrice israeliana Yuval Gonen, che interpreta un personaggio diverso nel film. Calamawy e Gonen si seguono su Instagram dal 2023 e sono state ritratte insieme sul set del film in Marocco nel giugno 2023, in una foto di gruppo accanto al regista e agli altri attori.
- Il primo trailer ha ottenuto 128 milioni di visualizzazioni online nelle prime 24 ore, il secondo maggior numero di qualsiasi film della Paramount, dopo Transformers – Il risveglio (2023), che di visualizzazioni ne aveva registrate 238 milioni.
- Dopo la prima battaglia, Acacio esclama “Vae victis”, locuzione latina che significa “guai ai vinti”. La locuzione è divenuta proverbiale in molte culture e viene più frequentemente utilizzata come amaro commento dinanzi ad una crudele sopraffazione o ad un beffardo accanimento di chi ha di fronte un avversario non più in grado di difendersi.
- La Universal Pictures ha rifiutato di cofinanziare il film, come aveva fatto con la DreamWorks Pictures (la cui biblioteca pre-2011 è di proprietà della Paramount Pictures) per Il gladiatore (2000).
- In un’intervista con Simon Mayo, Ridley Scott ha spiegato come ha venduto il set del film Le crociate – Kingdom of Heaven al governo marocchino per 10$, poiché era più economico che smantellarlo. Poi ha dovuto richiederlo dallo stesso governo per utilizzarlo in questo film come la città vista all’inizio.
- Questa è la seconda volta che Sir Ridley Scott dirige un sequel del suo film, dopo Alien: Covenant (2017), il sequel di Prometheus (2012). Ha anche diretto Hannibal (2001), il sequel di Il silenzio degli innocenti (1991), diretto da Jonathan Demme.
- Il film riunisce Denzel Washington con Pedro Pascal dopo The Equalizer 2 – Senza perdono (2018).
- Questo è il primo film insieme di Pedro Pascal (Generale Acacio) e Joseph Quinn (Imperatore Geta) prima di entrare nell’MCU rispettivamente come Reed Richards/Mr. Fantastic e Johnny Storm/La Torcia Umana nel reboot The Fantastic Four: First Steps (2025).
- L’attore Denzel Washington ha detto di aver avuto un bacio nel film, ma che alla fine è stato tagliato dalla versione finale. “In realtà ho baciato l’uomo nel film, ma loro l’hanno preso, l’hanno tagliato. Penso che si siano fatti prendere la mano”, ha detto Washington, che interpreta un uomo d’affari romano nel film, in un’intervista video. “Ho baciato un tizio sulle labbra, e immagino che non fossero ancora pronti per quello. L’ho ucciso circa cinque minuti dopo”, ha detto Washington.
Il Gladiatore 2 – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Harry Gregson-Williams (Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio, Le cronache di Narnia – Il principe Caspian, X-Men le origini – Wolverine, Shrek, Spy Game, Déjà vu – Corsa contro il tempo). Williams e il regista Ridley Scott sono collaboratori di lunga data, il duo ha collaborato anche per Le crociate – Kingdom of Heaven, Prometheus, Sopravvissuto – The Martian e più recentemente per The Last Duel e House of Gucci.
1. Gladiator II Overture (3:01)
2. Lucius, Arishat and the Roman Invasion (8:34)
3. I’ll Wait for You (5:51)
4. Ostia (4:11)
5. Angry Baboons (2:00)
6. Strength and Honor (3:21)
7. Acacius Returns (1:26)
8. City of Rome (1:55)
9. Defiance (0:55)
10. I See Him in You (2:59)
11. Acacius in the Colosseum (6:43)
12. Let the Gods Decide (4:08)
13. Macrinus’ Plan (3:34)
14. I Need You to Do This (3:52)
15. Smooth Is The Descent (4:22)
16. Now That I Have Found You (2:43)
17. Echoes in Eternity (2:15)
18. War, Real War (3:30)
19. The Dream Is Lost (2:45)
20. Now We Are Free – Lisa Gerrard, Gavin Greenaway & The Lyndhurst Orchestra (4:18)
La colonna sonora de “Il Gladiatore 2” è disponibile su Amazon.