Eduscopio: ancora una volta i licei del Sacro Cuore i migliori di Milano. Qual è il loro segreto?
La classifica di Eduscopio della Fondazione Agnelli ogni anno aggiungere una graduatoria tra le scuole superiori delle principali città italianeseguendo come parametri i risultati degli studenti nel percorso universitario per i licei, e gli sbocchi lavorativi per i tecnici ei professionali. Uno strumento molto consultato dalle famiglie degli studenti di terza media che in questo periodo devono scegliere la scuola superiore. Nella classifica di Eduscopio per la città di Milano da qualche anno ai primi posti dei licei compare una scuola paritaria, Sacro Cuore, anchre quest'anno prima tra i licei classici e tra i licei artistici, e terza tra i licei scientifici. Un successo costante nel tempo di cui abbiamo voluto scoprire i motivi parlando con il rettore del Sacro cuore, il sacerdote spagnolo don José Clavería, che appartiene alla Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo. La scuola si trova in zona Lambrate a Milano, ed è stata voluta nel 1985 da don Giussani, e rappresenta l'unica scuola direttamente gestita da comunione e liberazione.
«Mi sono interrogato anche su quale può essere il segreto di questo successo. La nostra innanzitutto non è una scuola elitaria, per ricchi, per intenderci. La nostra retta non è alta, e se qualche famiglia ha delle difficoltà economiche vogliamo venirle incontro, nessuno ha mai lasciato la scuola perché non poteva più permettersela. Sicuramente abbiamo un orientamento preciso, uno spirito che ci anima. Ed è quello che ho notato anche per le altre scuole: ai primi posti di Eduscopio ci sono scuole che hanno una linea ben distinguibile, una loro filosofia».
Il Sacro cuore ha un'offerta formativa che dalla materna ai licei, alcuni fanno l'intero percorso, ma c'è anche un considerevole ingresso man mano che si va avanti con i diversi gradi di scuola, di nuovi studenti. Ci sono cinque classi di classico e dieci di scientifico, e dieci di artistico. Le richieste sono tante, ma gli spazi sono limitati e non possono essere accolte tutte.
«La nostra è una proposta di impronta cattolica, ma non è solo per i credenti. Possono iscriversi tutti, l'importante è che condividano la nostra linea, cioè l'idea che ci debba essere un significato profondo, noi vogliamo affermare attraverso ogni materia che il mondo ha un significato. Questo può essere il nostro primo segreto. L'altro è che siamo una scuola attenta ogni singolo ragazzo, che vogliamo educare a pensare, e questa è una abilità che sarà molto utile quando andrà all'università.
A volte si accusano le paritarie di essere dei diplomati, dove la promozione è assicurata per il solo motivo che si paga una retta. «Da noi le bocciature non sono frequenti, ma solo perché portiamo i ragazzi ad amare lo studioe di conseguenza ad ottenere buoni risultati. Se poi malgrado il nostro impegno, ci sono ragazzi che restano indietro, allora li fermiamo. Ma ci anima una frase di san Francesco di Sales: “Una goccia di miele muove più i ragazzi di un barile di aceto”».
Una scuola così pone una grande attenzione nella scelta dei docenti, selezionati dopo un colloquio approfondito, in cui si cerca di valutare sia la preparazione dei candidati che la loro passione per la dimensione educativa. «Molti nostri professori vengono dal mondo della ricerca universitaria. Abbiamo un discreto ricambio, perché dopo qualche anno alcuni docenti passano alle scuole statali ma anche uno zoccolo duro di fedelissimi che svolgono un ruolo di guida per gli insegnanti più giovani. Il corpo docente collabora, i colleghi si confrontano tra di loro, si fanno percorsi interdisciplinari. Io stesso rimango stupefatto quando assisto a un consiglio di classe perché i professori conoscono ogni singolo alunno, è una attenzione che mi commuove». La proposta del curricolo è molto tradizionale, le materie sono quelle dell'ordinamento scolastico, sono previste solo delle ore di potenziamento in italiano, inglese e matematica alle medie. E la scuola rimane aperta al pomeriggio in modo che i ragazzi possano trovarsi per studiare insieme.
Essendo una scuola paritaria deve confrontarsi con tutte le difficoltà che questo tipo di proposta deve affrontare in Italia. «Io ho vissuto in Spagna, Austria e Inghilterra e quando sono venuto in Italia sono rimasto allibito per la discriminazione delle scuole paritarie. In quasi tutti i paesi europei i docenti delle paritarie sono pagati dallo stato, e le rette sono considerevolmente più basse così che ci sia una effettiva libertà di scelta per le famiglie, al di là del loro reddito».