L’olimpionico Maddaloni si candida a consigliere della Fijlkam con Gamba presidente
La zona di Scampia (Napoli) applaude alla discesa in campo dei due. Pino, oro a Sydney 2000: “Io ed Ezio (oro a Mosca) abbiamo in comune l'amore per lo sport che ci ha insegnato disciplina, sacrificio e il valore della perfezione”
Nella sua palestra di Scampia, Gianni Maddaloni ha costruito negli anni tante belle cose. In particolare, ha formato uomini e fra questi, anche tanti campioni. Suo figlio Giuseppe, “Pino” Maddaloni, ha vinto l'oro olimpico a Sydney 2000 e, ieri sera, proprio in quello stesso scenario, ha tenuto la conferenza stampa per lanciare la sua candidatura, in quota consigliere dirigente per il settore judo, per le elezioni federali FIJLKAM del prossimo 21 dicembre. “Sono cresciuto in queste zone, nella periferia nord di Napoli – ha detto Maddaloni – e lo sport, il judo nel mio caso, è crescere con dei valori forti. Ti insegna a scegliere da che parte stare”.
amicizia
—
Di fianco a Pino Maddaloni è seduto Ezio Gamba, oro olimpico a Mosca 1980 e candidato presidente nelle stesse elezioni federali. Un legame, quello fra Maddaloni e Gamba, di amicizia, stima e fiducia. “Ci piace vincere, e abbiamo già vinto insieme” ha precisato Pino. “Questa frase riassume perfettamente il legame che ci unisce. La nostra storia è fatta di passione, determinazione e amicizia. Ci ha accompagnato sin dall'inizio l'amore per il judo, uno sport che ci ha insegnato disciplina, sacrificio e il valore della perfezione. Non parlo solo del gesto tecnico, ma di quel continuo migliorarsi, quel cercare di essere migliori oggi di quanto lo fossimo ieri. Quando dico 'vincere', non mi riferisco solo a una medaglia oa un risultato. Vincere significa dare il meglio di noi stessi, metterci anima, cuore e sacrificio in ogni cosa che facciamo. Questo è ciò che ci ha sempre guidato e che ci ha permesso di raggiungere traguardi che hanno sorpreso noi stessi e superato le aspettative di molti”.
Un viaggio, dunque, che adesso inizia un nuovo capitolo?
“Sì, è stato un viaggio straordinario, fatto di successi, ma anche di momenti in cui abbiamo capito quanto il judo ci abbia dato: non solo sul tatami, ma nella vita. E proprio per questo sentiamo il bisogno di restituire ciò che abbiamo ricevuto. Restituirlo al judo, all'Italia, alla comunità che ci ha permesso di diventare ciò che siamo oggi”.
Come si trova questa armonia nelle vostre diversità?
“Ci conosciamo benissimo, eppure, è la nostra diversità che ci entusiasma. Abbiamo vite e carriere diverse, e questo non ci ha mai divisi, anzi, ci ha resi più completi. Forse non è un caso: ci siamo scelti. E la scelta di camminare insieme, con obiettivi condivisi, è ciò che rende il nostro legame così speciale. Ah, e poi… non posso non dirlo: i napoletani ei bresciani sono sempre andati d'accordo, no? È una tradizione che portiamo avanti con orgoglio e con il sorriso. Quello che ci aspetta è un nuovo capitolo, un nuovo tatami sul quale combattere e vincere. Non per noi stessi, ma per tutto quello che rappresentiamo”. Numerosi gli interventi che hanno arricchito la conferenza stampa nella palestra dello Star Judo Club a Scampia e, fra questi, diversi personaggi di spicco del judo italiano, come Luigi Nasti, Bernardo Centracchio, Marco Mangiarano, Marco Maddaloni. “Lo sport insegna la legalità – ha aggiunto in chiusura il padrone di casa Gianni Maddaloni – è uno strumento di amore verso i bambini”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA