Economia Finanza

La foto del giorno: Bezos, l'ignavo




Forse non ha mai letto Dante e la punizione che il Sommo ha riservato agli ignavi oppure, più probabilmente, ha fatto semplicemente i suoi conti. Ma Jeff Bezos, mister Amazon, il secondo uomo più ricco del pianeta (dopo Elon Musk) con un patrimonio personale stimato in circa 205 miliardi di dollari, in qualche modo sta pagando la sua scelta di essere pavido. Bezos infatti tra le altre cose è anche proprietario del Washington Post, il terzo maggiore quotidiano americano. E per tradizione, i quotidiani americani, che hanno una rigida divisione tra notizie e commenti, scegliere. Palesemente. O di qua o di là, a ogni elezione. A questo giro quindi, o Trump o Harris.

Ma lui, ha detto «No», decidendo di fermare l'editoriale di sostegno alla candidata Dem poco prima che uscisse in edicola. «Una scelta di principio che rimarca la nostra indipendenza», si è giustificato il miliardario. Ma in pochi, non solo in redazione, gli hanno creduto. Prima il caos interno al Post, con 19 editorialisti che hanno lasciato il giornale per protesta e decine di giornalisti che hanno contestato la scelta del capo. Poi, in soli tre giorni, già 200mila lettori hanno disdetto il loro abbonamento, inondando i social degli screenshot che certificano l'addio al proprio quotidiano di riferimento.

Lui, Bezos, tira dritto, ed esclude possibili conflitti di interesse e contropartite da parte di Trump, che in passato già gli aveva giurato vendette per il suo mancato appoggio. Ma proprio in questi giorni il suo braccio destro ha incontrato il magnate.

Casualità? Puntualità sospetta? Doppio gioco? In ogni caso, avrà fatto i suoi conti Bezos, alla vigilia di un'elezione mai così incerta. Ma i suoi giornalisti ei lettori hanno deciso: l'ignavia non piace. Quello di Bezos è stato un pacco non gradito.



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