Armi in Europa, i principali produttori e importatori
Negli ultimi anni, produzione e importazione di armi in Europa hanno assunto un ruolo centrale nelle strategie di sicurezza e difesa del continente. I conflitti come quello russo-ucraino e la crescente percezione di minacce alle frontiere europee hanno spinto numerosi stati a rivedere le politiche di armamento, favorendo sia l'espansione della produzione interna che un aumento delle politiche di tecnologie militari avanzate.
Secondo i dati Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), un istituto di ricerca svedese, il budget militare della Francia ha raggiunto i 69 miliardi di euro nel 2023, mentre la Germania ha stanziato circa 58 miliardi di euro nello stesso anno. In parallelo, l'Italia ha dedicato 28 miliardi di euro alla difesa, con il Regno Unito che ha superato i 60 miliardi di euro. Si stima che entro il 2025 la spesa complessiva europea per la difesa raggiungerà i 400 miliardi di euro, stimolata anche dall'obiettivo Nato di destinare il 2% del Pil alla difesa, un target che diversi Paesi, come Polonia e Grecia, superano già, rispettivamente con circa il 4% e il 3,8%.
I principali produttori
La produzione di armi in Europa è dominata da alcune delle maggiori economie del continente, con Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Questi Paesi, oltre a disporre di una base industriale avanzata, hanno una presenza globale sui mercati di esportazione e ricoprono un ruolo chiave anche all'interno delle alleanze strategiche, come la Nato e l'Ue.
In particolare, la Francia ha uno dei complessi industriali della difesa più diversificati d'Europa, con Dassault Aviation (aerospaziale), Thales (tecnologia e difesa) e Naval Group (difesa navale) che guidano il settore. La Francia si colloca al terzo posto mondiale per esportazioni di armi, con contratti per 27 miliardi di euro nel periodo 2018-2022 in particolare in Medio Oriente (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti) e Asia. Negli ultimi cinque anni, l'export francese ha registrato un aumento del 59%, dovuto principalmente a una domanda di caccia Rafale e sistemi navali. In ambito navale, il Naval Group ha chiuso contratti per sottomarini e fregate con clienti come l'India e l'Egitto, rendendo il comparto navale uno dei settori più redditizi della difesa francese. La Francia sta anche espandendo la cooperazione con i paesi dell'Africa sub-sahariana, puntando a consolidare la propria influenza geopolitica.
Il modello tedesco è stato per lungo tempo caratterizzato da un approccio restrittivo all'esportazione di armi, ma le tensioni nell'Europa orientale hanno spinto Berlino a modificare alcune normative. Nonostante le restrizioni precedenti, la Germania ha infatti aumentato le esportazioni, con un incremento del 41% negli ultimi cinque anni, rivolgendosi in particolare alle nazioni Nato e all'Ucraina, fornendo sistemi di difesa aerea come IRIS-T. La produzione di veicoli blindati e carri armati da parte di Rheinmetall è cresciutacon contratti del valore complessivo di circa 4 miliardi di euro nel 2023. Anche Heckler & Koch, leader nelle armi leggere, sta registrando una crescita nelle esportazioni.