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«Halloween è una festa diabolica. Usiamo bene il cervello che non è una zucca vuota»


L'esperto Valter Cascioli

«Ad Halloween celebriamo i santi e, soprattutto usiamo bene il nostro cervello, ricordandoci che non è una zucca vuota». A dirlo, senza mezzi termini, è Valter Cascioli, psicologo e psicoterapeuta nonché collaboratore dell'Associazione Internazionale Esorcisti (AIE) di cui è consulente scientifico.

Cascioli, qual è il pericolo di Halloween?

«Al di là del fenomeno sociale e del lato consumistico che l'alimenta, questa festa è da sempre, per noi cristiani, un pericoloso “rito collettivo” dissacratorio, subdolamente presentato come innocente festa carnascialesca o occasione ludico-ricreativa. Ci troviamo infatti di fronte a qualcosa d'inquietante e tenebroso. Oltre all'abbandono delle nostre radici cristiane e delle tradizioni secolari che hanno da sempre accompagnato la solennità di Ognissanti – che, in definitiva, dovrebbe essere la festa di ogni battezzato, degno di questo nome! – assistiamo, più o meno indifferenti, ad un ritorno del neopaganesimo e della nuova stregoneria. Halloween è, nel vero senso della parola, una festa diabolica, il capodanno satanico, astutamente celata – com'è ben noto ai cultori del demonio – dietro innocenti parvenze, durante la quale si compiono messe nere, riti di adorazione, di iniziazione e di consacrazione a Satana. I più esposti ai rischi, di cui abbiamo accennato, sono i giovani, che incitati a pratiche trasgressive ed alla partecipazione a festini ea veri e propri riti esoterici e di iniziazione all'occulto, finiscono per abboccare e cadere nella rete delle sette».

Ci sono casi di cronaca che evidenziano il legame tra Halloween e violenza e occultismo? Quali sono i più significativi?

«Come testimoniano ogni anno i fatti di cronaca all'indomani di questa festa aumentano gli incidenti ed i crimini. Tra questi, gli episodi di violenza e gli stupri, il consumo di stupefacenti, i sacrilegi e le profanazioni delle chiese, in particolare quella dei tabernacoli, e delle tombe nei cimiteri. Lo confermano le statistiche ed i rapporti delle forze dell'ordine. Non c'è dubbio che questa ricorrenza sia strettamente legata al ritorno del neo paganesimo e della nuova stregoneria (Wicca), come sanno bene gli adepti. Le cerimonie ed i rituali cadono solitamente durante le festività annuali della Wicca, chiamate Sabbat, legate ai movimenti del sole. Una delle principali è il Samhain, più comunemente noto come Halloween. Tutto questo apre pericolosamente la porta all'occultismo e al satanismo, realtà che stanno aumentando in modo esponenziale nel nostro Paese. Come medico, mi trovo a denunciare ogni anno tutta una serie di conseguenze nefaste sulla psiche di molti giovani che, per superficialità, ignoranza o dabbenaggine, prendono parte a talune pratiche magico-esoteriche durante la notte tra il 31 ottobre ed il 1° novembre. Le patologie che riscontro di più sono insonnia, disturbi d'ansia, modificazioni dell'asse timico, disturbi anancastici, slatentizzazione di disturbi psicotici, stati alterati di coscienza e disturbi di depersonalizzazione e derealizzazione».

Quali sono le radici storiche di questa festa?

«Si tratta di un'antichissima ricorrenza pagana di origine celtica, Samhain, nata in Irlanda, circa tremila anni fa. Nel XIX secolo si sposta negli Stati Uniti, per poi ritornare in Europa, in epoca più recente. Il nome Halloween si diffonde dal 1745 e deriva invece dalla contrattura dell'espressione scozzese “All Hallow's Eve”, che significa “vigilia di tutti i santi”».

Halloween con i suoi travestimenti e riti non cerca di esorcizzare la paura della morte, che è umana?

«Il pensiero della morte non va assolutamente banalizzato o, come si suol dire, “esorcizzato”. Si tratta infatti di un evento ineludibile della nostra realtà creaturale. Esso rappresenta pur sempre un'occasione imperdibile per riflettere, a tempo e luogo, in modo serio e responsabile e con l'aiuto della grazia, sul senso e sul significato della vita. Tale riflessione però non deve violentare a tutti i costi la psiche con immagini raccapriccianti che, oltretutto tradiscono quel desiderio di bellezza, di bontà e di verità che Dio ha sapientemente iscritto nel cuore di ogni uomo. Non è indossando le nostre paure che potremo avere la possibilità di vincerle, bensì dando alla vita dell'uomo senso e significato, secondo una prospettiva escatologica che lo proietta nell'eternità, alla quale è stato chiamato da Dio. In questo modo l'atavica paura della morte svanisce come nebbia al sole».

Foto di copertinaIstock





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