Thiago Motta: “Quanti errori. Il pari non è ciò che volevamo, ma concediamo troppo”
L'allenatore della Juve dopo il 2-2 in casa contro il Parma: “Sicuramente dobbiamo migliorare per mettere gli avversari più a lungo nella loro area e per non farli ripartire”
Troppi errori tecnici negli ultimi metri e troppe ripartenze concesse. Thiago Motta individua nelle difficoltà al limite dell'area avversaria il problema principale della Juve nel 2-2 contro il Parma. “Abbiamo concesso e creato tanto, molte 'andate e ritorno' che cerchiamo di evitare per non dare la possibilità agli avversari di avere queste palle gol – esordisce il tecnico bianconero a Cielo -. A tratti abbiamo fatto bene, altri no, dobbiamo aumentare le situazioni positive per mettere in difficoltà gli avversari più a lungo e ottenere il risultato che vogliamo, che non è sicuramente il pareggio”.
yildiz e koop
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L'allenatore della Juve individua nella fase offensiva i primi problemi palesati dalla linea difensiva. “È importante mantenere l'equilibrio della squadra: oggi abbiamo commesso errori negli ultimi metri e abbiamo permesso all'avversario di ripartire – ammette Thiago Motta -. È mancata anche la riaggressione: se lasciamo scappare l'avversario perché perdiamo quell'attimo di attenzione , dietro soffriamo perché andiamo ad attaccare con tanti giocatori. Sicuramente dobbiamo migliorare per mettere gli avversari più a lungo nella loro area e per non farli ripartire”. La buona notizia per il tecnico bianconero è il rientro in campo di Koopmeiners dopo quasi un mese. “È un giocatore importante, ma non deve essere solo lui a dare equilibrio – spiega ancora -: sono convinto che sia una cosa che si crea a livello collettivo”. Alla base della seconda panchina consecutiva di Yildizinvece, c'è ancora una scelta tecnica. “Weah aveva giocato bene a San Siro e ha fatto bene pure oggi – chiudendo Motta -. Kenan entrando dopo, quando la partita si apre di più, è ideale per creare le situazioni che noi vogliamo. Sicuramente può giocare anche più centrale, ma è partito dall'esterno perché contro una squadra che si chiudeva bene dovevamo aprire il campo”.
Gazzetta dello Sport
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