Sport

Film horror, come vederli se si è fifoni. Snack, spoiler o uno schermo più piccolo: i consigli per non morire di paura ad Halloween


Ottobre è il mese della paura. Che culmina con Halloween, la festa più spaventosa per la quale maratone di film horror e serie inquietanti si sprecano. Non a caso in queste settimane sono tornati in sala film cult di paura: da Splendente di Stanley Kubrick UN Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian De Palma (di cui è stata annunciata proprio in questi giorni la produzione di una versione seriale), ma anche titoli nuovi vengono Gambe lunghecaccia a un serial killer da parte di un agente dell'FBI o l'horror femminista con Demi Moore La sostanza. Ma che si fa se gli horror ci fanno tanta tanta paura ma vorremmo vederli lo stesso?


Per iscriversi alla newsletter I sognatoridedicato al cinema e alle serie tv, clicca qui


Il New York Times ha stilato un vademecum di consigli per gestire la visione di un horror o un thriller mozzafiato anche se si muore di paura; cinque semplici suggerimenti a cui noi abbiamo aggiunto qualche nostra considerazione.

Sì, lo spoiler sì

Negli ultimi anni, come ogni cinefilo sa, è nata una vera e propria ossessione contro gli spoiler con tanto di registi impegnati, da Quentin Tarantino UN Cristoforo Nolana difendere i loro film da ogni possibile delazione. Con il boom dei social si sono moltiplicati i rischi di incappare nel colpo di scena o ancor peggio nel finale che non avresti voluto sapere. Per chi ha paura degli horror però, sapere la trama del film e magari anche se il protagonista si salva oppure no (di Splendente esiste un seguito, Dottor Sonnocon il piccolo Danny ormai adulto, quindi state tranquilli lui non muore sotto i colpi dell'accetta di Jack Nicholson) può fare la differenza quindi: sì lo spoiler sì.

'Shining', la risata di Jack Nicholson fa ancora paura



Piccolo o grande schermo?

L'articolo del New York Times firmato da Maya Salam poi suggerisce di approcciarsi agli horror con il cinema casalingo piuttosto che andare in sala. Non è soltanto una questione di dimensioni dello schermo, ma di senso di familiarità, Salam arriva persino a proporre il tablet o il cellulare ma noi crediamo che la visione sullo schermo di casa possa già essere sufficientemente confortante anche per una neofita degli horror. A casa poi c'è sempre la possibilità di mettere una pausa, di abbassare il volume o semplicemente chiudere gli occhi, e questo vale anche per la sala cinematografica.

“La sostanza”, Demi Moore e quel patto con il diavolo per rivedersi giovane



Snack e spezza ansia

Se la visione è casalinga c'è anche un altro trucchetto che ci può permettere di affrontare l'orrore anche se siamo spettatori fifoni. Altro che popcorn, la proiezione sul divano ti permette di organizzare un vero e proprio picnic dell'orrore, con snack e bibite. Ogni forma di “comfort food” può essere uno stratagemma spezza ansia… al cinema c'è chi arriva a mordere la scatola del popcorn quando questi sono finiti. A casa, con la giusta preparazione, questo non accade.

Un compagno di paura

Un altro suggerimento del New York Times è quello di eleggere qualcuno che faccia da cavia: che veda il film prima di te e possa avvisarti se arriva una scena particolarmente paurosa o raccontarti un pezzo che non hai avuto il coraggio di guardare, insomma uno spoiler in carne e ossa. Noi pensiamo però che un compagno di visione, una persona con cui condividere l'ansia possa funzionare ancora meglio, certo non si può scegliere un cuor di leone, che non capisca cosa significa battere i denti per un film, meglio qualcuno che viva un po 'il nostro stesso tormento. E in caso di bisogno possa darci la mano.

Prima del lungometraggio iniziate col corto

L'autrice suggerisce anche di spezzare il film in tranche di mezz'ora, ma forse a questo punto meglio cominciare con un cortometraggio oppure con il primo capitolo di una serie antologica come quella di qualche anno fa di Guillermo Del Toro, Gabinetto delle curiosità. Sono otto racconti, tutti piuttosto spaventosi, che trovate su Netflix e possono farvi da palestra di allenamento visto che oscillano tra i 38 ei 64 minuti.

Parlatene con il vostro analista

La paura è un sentimento importante. Come tutti sanno i bambini (o almeno quelli che hanno visto Al rovescio), la paura è il nostro salvavita, il nostro campanello di allarme. Quando però è un sentimento a salve, come la paura cinematografica (niente in fondo ci può fare male di fronte a uno schermo) può esserci utile anche in un altro modo. Parlando con la psicoterapeuta Alessia Romanazziche lavora sul tema delle serie tv applicata alla terapia per gli adolescenti, è emerso come il fantasy e l'horror in particolare sia un genere altamente catartico. “La prima serie che ha fatto questo lavoro è stata Buffy, l'ammazzavampiril'orrore è un genere che funziona benissimo come strumento di identificazione, è un contatto di pancia – ci ha spiegato la dottoressa – Il racconto fantastico permette di immergersi e di vivere il disagio senza sentirsi descritti in maniera didascalica, funziona come funzionano le fiabe che hanno come protagonisti gli animali o personaggi che sono lontani nel tempo e nello spazio, il famoso 'c'era una volta'. Questo permette di allontanarsi dalla realtà e quindi quello che viene descritto non sei esattamente tu ma il collegamento si fa attraverso il disagio o le emozioni del personaggio”. Quindi guarda un horror e parlane col tuo analista.



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *