Le radici cristiane di una festa che ha perso il suo senso spirituale
Eccoci di nuovoè la festa di Tutti i Santi. Cioè di Halloweenma nel suo vero significato. La vigilia di tutti i santiletteralmente vigilia di Ognissanti. Perché mai deve essere associato al macabro e all'orrore non si comprende, se non per la dimenticanza delle sue origini e il travisamento del suo valore. Da un mese i supermercati abbondano di scenografie orripilanti e spopolano feste in costume da Famiglia Addams. Invece, basterebbe un po' di storia e desiderio di conoscenza.
Siamo nell'altomedievonei Paesi nordici, ma cattolici. E si segue la consacrazione del 1°novembre da parte di un papà, Gregorio IIIin suffragio di tutti i martiri e perseguitati per la fede. Difficile fosse al corrente, nell'VIII secolo d.Cdelle usanze di un'antica ricorrenza celtica, Samhain: perché i celti si erano convertiti da un pezzo al cristianesimo, mentre il Capodanno celticoo fine dell'estate, nasce in ambito pagano, nel nord dell'Inghilterra e dell'Irlanda. Il tema della morte della natura in autunno, io riti propiziatori per scacciarla e invocare le anime dei defunti si ritrovano in culture diverse.
Come per altri miti fondativi assunti dal cristianesimo che li ha riempiti di nuovo senso e tradizioni, anche il 1°novembre diventa parte del calendario liturgico. Perché, come ci insegna il catechismoesiste la Comunione dei Santidove «l'unione di coloro che sono in cammino coi fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata» ei beati «rinsaldano tutta la Chiesa nella santità». Intercedono presso il Padreattraverso Gesù«unico mediatore tra Dio e gli uomini».
È comprensibile allora che i nostri cari che ci hanno lasciato in terra ei santi che li precedono e li seguono già in Cielo nella Comunione dei Santi siano legati a noi, che sia possibile attraverso le anime benedette intercedere perché trovi grazia e perdono chi non è ancora santo, e che gli uni e gli altri ci stanno accanto. Siamo tutti parte attiva nella storia della salvezza, universale ed eterna. Che poi la morte susciti timore e angoscia e si tenti di esorcizzarla con usanze simili in popoli diversi è parte della nostra memoria, di tradizioni che si passano di generazione in generazione.
Lumidoni per i defunti, banchetti, processioni, frutta e dolci in cambio di preghiere, fuochi per bruciare gli spiriti maligni, allontanarne la presenza nefasta… Ma la Chiesa sapientemente ha sempre unito i defunti ai santi, che proteggono e confortano le nostre pene e paure. La loro festa viene prima, anticipa la morte, fondando la nostra speranza in Cielo.
Questo spiegheremo ai nostri bambini: parlar loro dei santidelle loro storie illuminanti e coraggiose. Altro che i supereroi. I vampiri, i fantasmi e le streghe sono espressione di una concezione cupa e disperata della vita, che non ha il paradiso come orizzonte. Che ridicolizza il male, mentre nasconde la morte e il dolore; che dalle zucche passa facilmente al buioallo schizzareal satanismoche afferrano rapaci tanti nostri adolescenti.
Vieni un Carnevalebenissimo i travestimenti per giocare, benissimo scambiarsi dolcetti. Ma non è una festa cristiana. Servire a ingrassare un marketing sempre più invasivo, che poco a poco scardina la nostra identità.