La Corea del Nord ha testato un nuovo missile balistico intercontinentale
Dal nostro corrispondente
NUOVA DELHI – Il livello della tensione nella penisola coreana ha fatto un nuovo salto di qualità nella notte italiana tra mercoledì e giovedì, quando Pyongyang ha annunciato di aver testato un nuovo missile balistico intercontinentale che ha definito come «l'arma strategica più potente del mondo ». Il lancio è stato immediatamente condannato da Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, che non ha perso tempo ad annunciare l'imposizione di nuove sanzioni destinate a colpire i materiali per la produzione del propellente solido utilizzato per i missili.
«Il test – ha dichiarato all'agenzia di stampa ufficiale Kcna il leader supremo nord coreano Kim Jong Un – è un'azione militare appropriata che risponde pienamente allo scopo di informare della nostra volontà di reazione i nostri rivali, che hanno intenzionalmente provocato una escalation regionale e recentemente rappresentata una minaccia per la sicurezza della nostra Repubblica». La Cina ha annunciato che sta seguendo gli sviluppi della vicenda e ha fatto sapere, per bocca di un portavoce del ministero degli Esteri, che «la salvaguardia della pace e della stabilità sono nell'interesse di tutti».
Record del Lancio
Il missile è stato lanciato da un'area vicino alla capitale Pyongyang nella prima mattinata locale di giovedì, e ha volato per circa 1.000 chilometri verso le acque al largo della costa orientale della Penisola, ha dichiarato lo Stato Maggiore Congiunto della Corea del Sud. Secondo quanto riferito dal ministro della Difesa giapponese Gen Nakatani, il missile ha viaggiato per circa 86 minuti, il tempo più lungo mai registrato per un lancio nord coreano.
Quello di giovedì mattina è il primo lancio di un missile balistico intercontinentale da parte della Corea del Nord nel 2024 e giunge poco dopo l'invio di soldati da parte di Pyongyang sul fronte russo-ucraino in soccorso delle truppe di Mosca. Una mossa che ha spinto gli Stati Uniti e la Corea del Sud a mettere in guardia l'opinione pubblica internazionale su una possibile escalation nel conflitto.
