La direttrice, ‘lascio il Museo di Matera senza rimpianti’ – Arte – Ansa.it
“Nessuna sorpresa”. È il commento della direttrice del Museo Nazionale di Matera Anna Maria Mauro, che è tra i quattro responsabili di istituzioni museali che non vedranno rinnovato l'incarico, in scadenza, da parte del ministro della Cultura Alessandro Giuli. La stessa sorte è toccata a Stephane Verger al Museo Nazionale Romano, a Mario Epifani al Palazzo Reale di Napoli ea Maria Luisa Pacelli alla Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Il mancato rinnovo, spiega Mauro, è legato alla nuova riforma dei musei che in Basilicata prevede un solo incarico per il “Museo nazionale di Matera – Direzione musei della Basilicata”, da affidare con un bando di gara. La direttrice, il cui mandato scade il prossimo 8 novembre, ricopriva nel vecchio ordinamento un doppio ruolo – con incarico del 20 aprile 2021 alla direzione regionale dei Musei di Basilicata – superato con l'attuazione della riforma. “Nessuna sorpresa – ribadisce Anna Maria Mauro, che era giunta a Matera nel 2020 per guidare il Museo nazionale, nato con Matera capitale europea della cultura 2019 – ma la logica conseguenza dell'entrata in vigore del decreto ministeriale. Sono felice di quanto fatto per la valorizzazione e riqualificazione del Museo nazionale di Matera, che comprende il Museo d'arte Medievale e Moderna ospitato nel settecentesco Palazzo Lanfranchi e l'archeologico 'Domenico Ridola' nell'ex convento seicentesco delle Clarisse”.
Il primo, dopo gli interventi di restauro che ne hanno recuperato la facciata e messo in risalto gli elementi architettonici, è stato interessato da interventi di riallistimento delle mostre e degli spazi espositivi dedicati a due maestri del Novecento, il medico artista Carlo Levi che visse un periodo di confinamento in Basilicata durante il fascismo, autore del telero 'Italia 1961', che fa parte della collezione leviana, e l'artista materano Luigi 'Ginetto' Guerricchio, interprete della cultura contadina. Il Museo ospita una corposa collezione di autori della pittura napoletana del Seicento e Settecento, raccolta nella seconda metà dell'Ottocento dal lucano Camillo d'Errico di Palazzo San Gervasio (Potenza). E inoltre foto, tre sale multimediali, spazi didattici per ragazzi e famiglie e una riproduzione del 'Telero Italia 1961' di Levi realizzato con 220.000 mattoncini Lego.
Riqualificato in parte, con una nuova disposizione del materiale e degli spazi espositivi, anche il Museo archeologico Domenico Ridola che presenta tra le novità l'allestimento dedicato al fossile della Balena 'Giuliana', la balenottera di 1 milione di anni fa rinvenuta nel 2006 sulla sponda della Riserva di San Giuliano, in aggiunta allo spazio immersivo 'Giuliana degli abissi' che è una attrazione per grandi e piccini.
“Non ho alcun rimpianto – conclude la direttrice Anna Maria Mauro – ho fatto tutto quanto possibile per valorizzare il Museo e tutte le sue peculiarità, dotandoli di nuovi servizi. Ci sono progetti e risorse ancora per il Ridola. E chiunque ne assumerà la direzione sono certa che avrà l'opportunità di realizzarli”.
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