Cinema

Dossier: Interstellar e quel legame impensabile con L'Ombra dello Scorpione di King


La maggior parte dei fan del regista Cristoforo Nolan considera Ricordo, Oppenheimer e Il cavaliere oscuro tra le sue opere migliori. Tuttavia, chi ama una narrazione più intima e profonda vede in Interstellare il suo vero capolavoro.

In questo film di fantascienza, Nolan, spesso considerato un regista “freddo” per il suo approccio tecnico, decide di puntare direttamente al cuore. Il dolore di Cooper (Matthew McConaughey) che guarda i messaggi accumulati in 23 anni, vedendo i suoi figli crescere senza di lui in pochi istanti, è una scena devastante. Così come quando grida al suo sé passato di non abbandonare la figlia, dimostrando che dietro i suoi enigmi narrativi Nolan sa anche raccontare storie semplici e intense.

In Interstellare, Nolan racconta il legame tra un padre e una figlia con una linearità disarmanteche è forse il vero segreto della sua forza emotiva.

l'ombra dello scorpione nel film interstellareQuesta semplicità è ciò che rende l'intero film potente e accessibile. Mentre molti film di fantascienza sono costruiti su mondi complessi e sequenze di azione, Nolan riesce a rendere comprensibili anche i concetti più avanzati mantenendo il focus su Coop e Murph. La carestia globale, lo stato critico del pianeta e l'emergenza che attanaglia il mondo restano sullo sfondo, senza bisogno di montaggi drammatici.

Vediamo la crisi attraverso il filtro intimo di Coop e della sua famiglia, come il rapporto tra Murph e suo fratello Tom, che ostinatamente nega i rischi della polvere per la salute dei suoi cari, un'indicazione eloquente di come le cose stanno precipitando.

Nolan si è ispirato a L'Ombra dello Scorpione (Lo Stand) di Stephen Kingche racconta un cataclisma da un punto di vista intimo. Il libro si vede brevemente sullo scaffale di Murphe Nolan ha spiegato di ammirarlo per come “ribadisce il fatto che la nostra percezione degli eventi importanti sarà sempre intima.”

Come King fa percepire il crollo della società attraverso gli occhi di pochi sopravvissuti, così Interstellar riesce a trasmettere la gravità del collasso globale senza allontanarsi troppo dai suoi protagonisti. In L'Ombra dello Scorpione, la super-influenza che devasta l'umanità è raccontata attraverso le vicende personali dei protagonisti, e basta osservare i cari dei sopravvissuti per comprendere l'orrore generale senza che ci vengano mostrati dettagli più espliciti.

Allo stesso modo, Interstellar evita prospettive troppo vaste o didascalichescegliendo di filtrare la crisi globale attraverso gli occhi di Coop e Murph. Vediamo il mondo solo da queste due prospettive, e questo legame personale con la storia ci mantiene emotivamente coinvolti.

Ruby Dee nella serie L'ombra dello scorpione (1994).Ruby Dee nella serie L'ombra dello scorpione (1994).È un approccio che fa sembrare l'angoscia di Coop e Murph ancora più reale: non sappiamo com'è il mondo al di fuori della fattoria di Coop o della NASA, ma è chiaro che tutto è compromessoe questo è sufficiente per farci immedesimare.

Poi, sia L'Ombra dello Scorpione che Interstellar hanno finali controversi. Il primo termina con l'intervento quasi miracoloso della “mano di Dio”, mentre l'altro si risolve con l'intervento degli “umani del futuro” e un ciclo temporale costruito per salvare il protagonista e l'umanità.

Molti spettatori e lettori hanno trovato questi finali non del tutto convincentema per altri sono perfettamente in linea con l'approccio adottato: in entrambe le storie, l'orrore e il collasso della società restano appena fuori campo, lasciando spazio all'immaginazione.

L'assenza di un incontro diretto di Coop con i “futuri umani” che hanno creato la libreria spaziale è un elemento che amplifica il mistero e la meraviglia del film, aumentando l'impatto emotivo e confermando Interstellar come un'opera che punta a toccare lo spettatore nel profondo.

Di seguito il trailer italiano di Interstellare:



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