Competenze trasversali a scuola, la pedagogista Virgilio: “Insegnanti creino attività e situazioni didattiche che stimolino il lavoro di squadra e il pensiero critico”. INTERVISTA – Orizzonte Scuola Notizie
“Nel mondo del lavoro, le hard skill – come le competenze tecniche e specifiche di una disciplina – sono solitamente elencate in dettaglio nel Curriculum Vitae per dimostrare conoscenze e abilità concrete acquisite attraverso lo studio e l'esperienza. Queste competenze rappresentano il “cosa” di un individuo a fare, un bagaglio essenziale per affrontare mansioni tecniche e ruoli specializzati. Tuttavia, le competenze trasversali (CT) – sono altrettanto fondamentali, se non più durature e versatili, poiché si sono manifestate alle capacità personali che determinano “come” un individuo affronta le sfide e si relaziona con gli altri”.
Le parole di Daniela Virgiliovice Presidente Nazionale ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani) e docente dell'Università di Palermo, introducono il tema delle competenze trasversali, al centro dell'intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola.
La pedagogista nei giorni scorsi ha presentato, nel corso del IX Seminario”I dati del e per il sistema educativo: strumenti per la ricerca e la didattica,” organizzato dall'Invalsi e dedicato al ruolo fondamentale dei dati e della valutazione nel sistema scolastico italiano, una sperimentazione avviata con l'USR Sicilia dove viene posto l'accento sulle competenze trasversali come chiave per preparare i giovani alle sfide di una società in continua evoluzione.
“Le competenze trasversali includono – aggiunge l'esperta – , ad esempio, la capacità di risolvere problemi, di comunicare in maniera efficace, di gestire il tempo e lo stress, di adattarsi al cambiamento e di lavorare in gruppo, la negoziazione, la gestione delle conflittualità ecc… . Non sono legate abilità a una disciplina specifica, ma competenze che possono essere applicate in qualsiasi contesto e che aiutano le persone a lavorare, a reagire con prontezza ea pensare in modo critico. Se le hard skill rappresentano le basi tecniche della preparazione professionale, le CT sono il collante che rende questa preparazione completa, adattabile e in grado di evolversi con i bisogni della società“.
Ecco perché, “in un contesto educativo, formare gli studenti sulle competenze trasversali non significa trascurare l'aspetto disciplinare, ma integrare la formazione tecnica con la crescita personale e relazionale. Questo approccio li prepara a essere non solo professionisti competenti, ma anche cittadini consapevoli, capaci di affrontare un mondo complesso e in continua trasformazione“.
Cosa sono nello specifico le competenze trasversali?
Le competenze trasversali, sono dunque, abilità che vanno oltre le conoscenze tecniche e disciplinari, abbracciando capacità relazionali, organizzative e adattive. Queste includono competenze come la comunicazione, la collaborazione, la capacità di risolvere problemi e la gestione delle emozioni, fondamentali per affrontare situazioni impreviste e lavorare efficacemente in team. In un mondo in rapido cambiamento, le CT non sono un “corredo” accessorio, ma costituiscono una dimensione essenziale per il successo sia personale sia professionale. Sono capacità che favoriscono l'integrazione tra sapere e saper fare, trasformando la conoscenza in pratica e preparando gli studenti ad affrontare la vita in modo consapevole e flessibile.
Come si dovrebbero incastrare all'interno del curriculum scolastico?
Le competenze trasversali dovrebbero essere integrate nel curriculum scolastico in modo organico, come una componente complementare al percorso disciplinare. Questo significa che non dovrebbero essere trattati come un modulo separato, ma piuttosto intrecciate con le varie materie. Per esempio, un progetto di gruppo in scienze può favorire la collaborazione e la leadership, mentre un'esposizione orale in letteratura può sviluppare le capacità di comunicazione. Così facendo, gli studenti imparano ad applicare queste abilità all'interno di contesti diversi, rafforzando sia la loro preparazione accademica che la loro capacità di interagire efficacemente in situazioni reali.
In Parlamento c'è già una proposta di legge che mira ad introdurre le soft skills nella formazione degli studenti. Segno che c'è un gran fermento attorno al tema di non concentrarsi solo ed esclusivamente sulle competenze specifiche dettate dalle discipline, non trova?
Certamente, è un segno importante del riconoscimento crescente che queste competenze sono fondamentali per una formazione completa. L'attenzione del Parlamento evidenzia come il nostro sistema educativo sta riconoscendo l'importanza di sviluppare competenze che non sono solo tecniche, ma che rispondono alle esigenze di un mondo in costante evoluzione. Il mondo del lavoro e la società in generale richiedono oggi persone che sappiano non solo applicare conoscenze tecniche, ma che abbiano anche le capacità relazionali e organizzative per lavorare in modo efficace e adattarsi a contesti mutevoli. Questo fermento attorno alle competenze trasversali è un segnale positivo che incoraggia a pensare la scuola come uno spazio di crescita a 360 gradi, in cui si formano individui completi.
Come si inserisce il lavoro dell'insegnante all'interno di questo contesto di competenze trasversali?
Il ruolo dell'insegnante è centrale in questo contesto. I docenti non sono solo trasmettitori di conoscenze, ma anche facilitatori e modelli di apprendimento delle competenze trasversali. Per sviluppare CT negli studenti, gli insegnanti devono creare attività e situazioni didattiche che stimolano il lavoro di squadra, il pensiero critico, l'autonomia e la responsabilità. Questo richiede una formazione mirata per i docenti, che li preparano a progettare esperienze didattiche orientate non solo all'acquisizione di nozioni, ma anche alla crescita personale e sociale degli studenti. Gli insegnanti sono mediatori tra il sapere e il saper fare, contribuendo a sviluppare quelle abilità trasversali che arricchiscono la preparazione dei ragazzi in modo significativo.
Spesso si parla di una scuola che da un lato apre sempre più orizzonti educativi, come nel caso specifico delle competenze trasversali, dall'altro in molti guardano con sospetto tale modello perché troppo incentrato a trasformare la scuola in una “fabbrica di futuri lavoratori”. Cosa ne pensi?
È importante sottolineare che il vero obiettivo delle competenze trasversali non è formare “futuri lavoratori” in senso limitativo, ma formare persone complete, in grado di affrontare le complessità della vita e di contribuire attivamente alla società. Le CT non sono utili solo per il lavoro; sono essenziali per vivere pienamente e responsabilmente il proprio ruolo di cittadini. Comunicare efficacemente, collaborare, pensare in modo critico e adattarsi alle situazioni sono abilità che migliorano la qualità delle relazioni e la partecipazione sociale. La scuola, quindi, non dovrebbe essere vista come una “fabbrica”, ma come un luogo in cui ogni studente trova gli strumenti per diventare una persona consapevole e adattabile, capace di affrontare le sfide di un mondo complesso, in evoluzione, e di contribuire. al benessere collettivo. Le competenze trasversali non limitano l'orizzonte educativo, ma anzi lo ampliano, contribuendo a formare persone pronte per il futuro – sia esso lavorativo, sociale o personale. Nella sperimentazione che avviamo in Sicilia abbiamo selezionato competenze trasversali che potrebbero avviare un modello didattico importante per il contrasto di fenomeni come il Bullismo e la Dispersione Scolastica.