Istruzione

Pressioni per far approvare la filiera tecnologico-professionale e il liceo made in Itay: la denuncia della Flc Cgil – Orizzonte Scuola Notizie


Pressioni per approvare la filiera tecnologico-professionale e il liceo del Made in Italy. Lo denuncia il sindacato Flc Cgil, che riporta quanto starebbe accadendo fra USR e istituti scolastici.

In base a quanto riporta la segretaria generale della FLC CGIL, Gianna Fracassi, alcuni Uffici scolastici regionali avrebbero infatti convocato riunioni di servizio per i dirigenti scolastici o addirittura organizzato incontri individuali, anche alla presenza di ispettori ministeriali, per sollecitare l'approvazione dei due provvedimenti.

Secondo il sindacalista, l'azione è dovuta al fatto che lo scorso anno la filiera tecnologico-professionale e il liceo del Made in Italy avevano raccolto poche adesioni, rispettivamente, 1.669 e 375 iscrizioni.

Per l'avvio dei percorsi quadriennali della Filiera e per l'attivazione del liceo del Made in Italy è sempre necessario acquisire la delibera del Collegio dei docenti”, ricorda la dirigente sindacale, che aggiunge: “Comprendiamo che l'Amministrazione viva con disappunto che lo scorso anno scolastico i Collegi hanno rigettato il modello culturale ed educativo proposto, ma non comprendiamo il clima che si sta alimentando, orientato a una vera e propria catena di comando, con tentativi di forzatura delle scelte democratiche maturano all'interno degli organi collegiali della scuola”.

La sindacalista incalza: “la lasciata del tempo scuola, la subordinazione delle scelte curriculari alle esigenze dell'impresa, la presenza di esperti esterni al posto dei docenti, i timori per la perdita di organico oltre all'impianto mercatistico della proposta sono motivi sufficienti per giustificare il rifiuto delle scuole . Aggirare queste resistenze con forzature più o meno diplomaticamente sottoposte ai dirigenti scolastici manifesta ancor più la debolezza culturale della proposta”.

Infine, Fracassi ricorda che “il 21 ottobre scorso abbiamo inoltrato al ministero una richiesta di chiarimenti. A tutt'oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Ribadiamo la necessità di un approfondimento sulle attività avviate dall'amministrazione centrale e periferica nelle scuole. Gli organi collegiali rappresentano spazi veri di scelte pedagogiche e didattiche di cui la nostra organizzazione sosterrà sempre le scelte, anche nei confronti di chi li ritiene soltanto 'il luogo scomodo' della libertà di insegnamento”.



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