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Riflessione: Alexander di Oliver Stone e l'ossessiva 'ultimate cut' che rimette a posto le cose


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10/11/2024 recensione film di Gioia Majuna

Le critiche iniziali non hanno fermato il regista, che ha continuato a perfezionare il film negli anni seguenti

Colin, film di Alexander (2004).

L'adattamento di Alessandrodiretto da Oliver Pietra e distribuito nel 2004 (inizio 2005 in Italia), rappresenta un tentativo ambizioso di portare sullo schermo la vita di uno dei più grandi condottieri della storia, Alessandro Magno. Stone ha trascorso molti anni lavorando a questa visione, attratto dalla complessità del personaggio e dal suo impatto storico, ma la realizzazione del film ha affrontato numerose sfide.

Sebbene altri progetti simili fossero in lavorazione nello stesso periodo, incluso uno diretto da Baz Luhrmann con Leonardo DiCaprio come protagonista, Stone riuscì a prevalere, portando nelle sale un film epico, complesso, ma accolto inizialmente con scetticismo e aspre critiche.

Dopo il lancio, il film è stato critico per la sua narrazione frammentaria, il casting discutibile e un approccio visivo ritenuto inadeguato a rendere giustizia alla maestosità della storia di Alessandro. Tuttavia, nonostante i giudizi severi e il modesto successo al botteghino, Stone non abbandonò mai il progetto.

Al contrario, dedicò gli anni successivi a rivedere e ristrutturare il filmpubblicando quattro diverse versioni nel tentativo di raffinare la sua visione. Questo processo è culminato nel 2014 con l'uscita di Alexander: Il taglio definitivouna versione che rappresenta l'espressione definitiva della sua ambizione e che, in un certo senso, può essere considerata la rivincita del regista.

locandina del film Alexander (2004).locandina del film Alexander (2004).Oliver Stone non ha mai nascosto il suo interesse per figure storiche, controverse e straordinarie, e Alessandro Magno incarna molti degli ideali e delle complessità che spesso emergono nei suoi film. Alessandroè un personaggio complesso: conquistatore brillante, figura carismatica e leader visionario, la cui vita è caratterizzata da conquiste monumentali e da una personalità segnata da contraddizioni.

Per Stone, raccontare la storia di Alessandro non significava solo riportare eventi storici, ma anche esplorare i dilemmi psicologici, le ambizioni e le ossessioni che spinsero quell'uomo a intraprendere la sua implacabile marcia di conquista.

Il progetto di Stone nasce come una sfida personale: trasmettere sullo schermo la natura epica della figura storica senza cedere a una rappresentazione lineare. L'obiettivo del regista era ambizioso, ma la sua realizzazione si dimostrò complessa. Le critiche principali riguardavano il modo in cui il regista aveva scelto di strutturare la narrazione e la mancanza di profondità in alcuni personaggi.

Tuttavia, Stone si è mostrato determinato nel difendere la sua visione e, con il tempo, ha continuato a lavorare sul film per offrirne una versione migliorata.

Il percorso di Stone per affinare Alexander è affascinante di per sé. Nel 2005, a un solo anno dall'uscita della versione originale, Stone pubblicò un Taglio del registache tagliava 25 minuti e aggiungeva 17 minuti di scene nuove. La versione successiva, Taglio finaledel 2007, rappresentò un passo ancora più importante, riprendendo alcuni dei materiali tagliati in precedenza e includendo nuovi elementi per un totale di 214 minuti.

Infine, Alessandro: Il taglio definitivo rappresenta l'opera completa di Oliver Stone: una versione di 207 minuti che riflette la visione definitiva del regista e include un montaggio più fluido e compatto.

In questa versione, il regista ha riorganizzato la struttura narrativa per migliorare la comprensione della storia e rendere l'opera più accessibile. Ad esempio, la scelta di aprire la narrazione con la battaglia di Gaugamelauno dei momenti più significativi della carriera militare di Alessandro, rappresenta un espediente narrativo efficace per catturare l'attenzione dello spettatore e trasmettere l'impressione di trovarsi di fronte a una figura mitica.

Questa scena introduce immediatamente l'aura di grandezza del protagonista, lasciando intravedere, allo stesso tempo, le sfumature più oscure della sua personalità.

La figura di Alessandro Magno è stata ritratta nel film in modo che emergano sia il suo lato eroico sia i suoi conflitti interni. Interpretato da Colin Farrellè un personaggio estremamente complesso, spinto da un'ambizione inesauribile ma anche tormentato dai rapporti familiari e dalle difficoltà che incontra nel mantenere un equilibrio tra il desiderio di conquista e il bisogno di costruire un regno duraturo.

In Alexander: The Ultimate Cut, la caratterizzazione di Alessandro è più approfondita, e lo spettatore è portato a confrontarsi con le sfaccettature psicologiche del personaggio, tra cui la sua sessualità ei suoi legami ambigui con coloro che gli sono più vicini.

Stone, nel delineare Alessandro, esplora anche il rapporto con Efestioneinterpretato da Jared Letoche rappresenta una delle relazioni più significative della vita del condottiero. Il film suggerisce un legame intenso e intimo tra i due, aggiungendo sfumature alla personalità di Alessandro e dando un tocco di umanità alla sua figura epica. La bisessualità del protagonista, sebbene non rappresentata in modo esplicito, è trattata con delicatezza, evitando stereotipi o approcci sensazionalistici.

Film di Alessandro (2004).Film di Alessandro (2004).Il rapporto di Alessandro con la madre Olimpia, interpretata da Angelina Jolieè un altro elemento chiave del film. Il legame tra madre e figlio è rappresentato in modo ambiguo, a tratti inquietante, con un sottotesto di tensione psicologica. L'Olimpia è un personaggio manipolatoreche spinge il figlio a credere di essere destinato a grandi imprese, quasi fosse un semidio.

Il casting della Jolie, con una differenza di età minima rispetto a Farrell, contribuisce a sottolineare l'aspetto disturbante della relazione, che Stone tratteggia con un'attenzione ai dettagli psicologici.

La narrazione di Tolomeo, interpretata da Anthony Hopkinsrappresenta un altro elemento fondamentale dell'opera. Inizialmente percepita come una voce fuori campo eccessiva e didascalica, nella versione Ultimate Cut la narrazione assume una dimensione più riflessiva.

Non è più solo un espediente per fornire informazioni storiche, ma diventa un mezzo attraverso il quale Oliver Stone esplora il concetto di storia come interpretazione. Tolomeo, narrando gli eventi molti anni dopo la morte di Alessandro, offre una prospettiva più meditata e soggettivasottolineando come la storia sia sempre filtrata dagli occhi di chi la racconta.

Questo approccio permette al regista di distaccarsi da una rappresentazione oggettiva degli eventi e di suggerire che la vera essenza di Alessandro non possa essere catturata completamente. Il personaggio diventa così una figura mitologicale cui imprese sono tramandate e reinterpretate nel corso dei secoli. L'uso della narrazione di Tolomeo rende il film un'esplorazione della memoria e della costruzione dei miti, più che una semplice biografia storica.

Uno degli aspetti più discussi del film è la rappresentazione delle battaglieche Oliver Stone ha ripreso e migliorato nelle versioni successive. In particolare, la battaglia di Gaugamela, con cui si apre la Ultimate Cut, è uno degli episodi più impressionanti dal punto di vista visivo.

Stone ha utilizzato una combinazione di tecniche di ripresa, effetti speciali e CGI per creare un'atmosfera di caos e violenza che trasmette la brutalità del combattimento. Sebbene alcuni critici abbiano notato che l'uso della CGI sia talvolta evidente, l'effetto complessivo è quello di un'esperienza immersiva, in cui lo spettatore è trascinato nella mischia e sente la tensione della battaglia.

L'incontro tra Alessandro e l'elefante durante la campagna in India rappresenta un altro momento iconico del film, un'immagine che Stone costruisce come una sorta di confronto epico tra uomo e natura. La scena è realizzata con una cura estrema per i dettagli, e l'effetto è quello di un'allegoria della lotta tra l'ambizione umana e le forze indomabili della natura.

Alexander (2004) film letoAlexander (2004) film letoAd ogni modo, nonostante gli sforzi di Oliver Stone per migliorare Alexander e l'efficacia dell'Ultimate Cut, il film non è privo di difetti. Alcuni dialoghi rimangono eccessivamente pesanti e didascalicimentre certi aspetti della storia sono trattati in modo superficiale o confuso.

La scelta di far adottare agli attori accenti irlandesi per uniformarsi a quello di Colin Farrell ha suscitato perplessità e in alcuni casi ha distolto l'attenzione dalla trama. Allo stesso modo, alcune delle scelte stilistiche, come la colorazione artificiale della scena finale della battaglia in India, sono risultate controverse.

Anche la rappresentazione di alcuni personaggi secondari ha sollevato critiche. Sebbene Angelina Jolie offra un'interpretazione memorabile nel ruolo dell'Olimpia, la sua figura è talvolta caricaturalee la tensione sessuale implicita tra madre e figlio può risultare eccessiva. La stessa caratterizzazione di Alessandro, nonostante i miglioramenti apportati nella versione definitiva, rimane complessa e può risultare difficile da comprendere completamente.

Alexander rappresenta comunque un esempio unico di cinema epico, ma anche un caso di studio sul rapporto tra ambizione creativa e realtà commerciale. Oliver Stone ha creato un film che riflette la sua ossessione per Alessandro e la sua visione della storia come un continuo processo di reinterpretazione. L'opera, con i suoi difetti e le sue ambizioni, sfida il pubblico a riflettere sul significato della storia e sul modo in cui essa viene raccontata e tramandata.

Con la Ultimate Cut, Stone riesce a trasmettere un senso di grandiosità e introspezione che eleva Alexander al di sopra dei suoi limiti. La figura di Alessandro emerge come un simbolo universale dell'ambizione umanaun personaggio che incarna sia la gloria che la tragedia dell'essere umano.

Il film è un tentativo di esplorare i dilemmi e le contraddizioni che accompagnano il potere e la ricerca della grandezza, e in questo senso rappresenta un'opera d'arte complessa e stimolante, che merita di essere rivalutata al di là delle iniziali critiche negative.

Di seguito trovate una scena di Alessandro:



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