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L’Associazione Internazionale Regina Elena in prima linea per l’emergenza in Spagna


Elena di Savoia.

C'era una grande folla alla fine della giornata al supermercato Mercadona di Paiporta, cittadina di 25mila abitanti situata a sud di Valencia. Martedì 29 ottobre, le alluvioni provenienti dalle colline dopo le piogge torrenziali hanno attraversato la città e si sono riversate nel parcheggio del supermercato. Quanti clienti erano intrappolati nelle centinaia di metri quadrati del seminterrato? Quanti hanno provato a prendere la loro macchina? Quanti sono riusciti a uscire in tempo? Nessuno lo sa ancora, perché in tutta la città l'acqua ha raggiunto i due metri. Per tre giorni le priorità sono state quelle di trovare i sopravvissuti.
È stato necessario liberare anche il passaggio, un groviglio di auto, rimuovendole una ad una, affinché i vigili del fuoco raggiungano il posto con mezzi pesanti.
Dopo le violente inondazioni che hanno sorpreso il Sud-Est della Spagna, molte persone risultano ancora disperse. Per ritrovare i corpi i soccorritori dovranno sondare le tantissime auto travolte da torrenti di fango.

Almeno 217 persone sono decedute e le operazioni di soccorso continuano. Le priorità restano la ricerca dei dispersi e la riapertura delle strade per consentire la consegna degli aiuti e il ripristino dei servizi essenziali, sgomberando veicoli e macerie che ostacolano la circolazione. Dopo le inondazioni, avvenute nella notte tra martedì 29 e mercoledì 30, la rete di telecomunicazioni è stata parzialmente distrutta. La portata di questo disastro non ha precedenti in questa regione spagnola.
Continuano le manifestazioni di solidarietà, in particolare a Valencia.

L'Associazione Internazionale Regina Elena (AIRH), nata 39 anni per coltivare la memoria della seconda regina d'Italia, a Montpellier, la città francese in cui morì nel 1952, e proseguire l'impegno umanitario che ne contraddistingue l'intera esistenza, ha agitato tempestivamente, e cioè sin dal 30 ottobre. Ai responsabili ed ai volontari spagnoli dell'Associazione il 30 ottobre se ne sono uniti il ​​giorno successivo altri provenienti da Modena, Marsiglia e Perpignano. «I nostri soci francesi e italiani», spiega in una nota l'AIRH, «sono ripartiti domenica 3 novembre, dopo aver salutato il re, Filippo VI in visita per sostenere le popolazioni, lasciando agli amici spagnoli 4 tonnellate di generi alimentari, 1.800 kg di prodotti per l'igiene, 328 coperte, 3.200 capi di abbigliamento e 600 giocattoli. Altri aiuti umanitari seguiranno quando le strade saranno liberate e l'accesso sarà facilitato». Una prima “missione” è prevista dalla Francia e dall'Italia proprio per questo fine settimana.

Il 30 ottobre scorso il principe Sergio di Jugoslavia, figlio di Maria di Pia di Savoia, la primogenita di Umberto II e Maria Josè, gli ultimi sovrani d'Italia, a nome dell'Associazione di cui è presidente internazionale, ha inviato un messaggio di condoglianze e di solidarietà re Filippo, alle famiglie delle vittime, ai feriti, agli sfollati ea tutto il popolo spagnolo.

Viene alla memoria la devastante alluvione di Valencia del 1957 (400 morti per l'esondazione del Turia) con la deviazione del corso del fiume per 12 chilometri: un'opera imponente, che ora ha probabilmente evitato conseguenze catastrofiche per il capoluogo, ma mai portata totalmente un compimento. L'opera di ingegneria idraulica progettata si fermò nel 1973 e mancò la realizzazione di un bacino capace di contenere 164 milioni di metri cubi d'acqua. Non se ne fece più niente neppure dopo il ritorno alla democrazia.
Conseguenza: salvata la città, si è accentuata la fragilità della periferia. Ci sono più di un milione di case costruite in zona a rischio, la maggior parte lungo il litorale mediterraneo, soprattutto tra Valencia e Murcia. Colate di cemento senza controllo fino all'ingresso del Regno di Spagna nell'Unione Europea che hanno impermeabilizzato il suolo rendendo impossibile l'assorbimento dell'acqua nel terreno. Ora ci sono quasi tre milioni di persone che vivono in zone inondabili, col rischio di nuovi disastri.





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