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La storia di Eva Maria, ecco come vive un hikikomori: “Tutti i giorni erano uguali, la passione per il disegno mi ha offerto una via d’uscita” – Orizzonte Scuola Notizie


Eva Maria Angelini, ex hikikomori, racconta la sua esperienza di isolamento durata due anni in un'intervista a VD News. Rinchiusa nella sua stanza, il mondo esterno era diventato un pianeta sconosciuto, ogni giorno uguale al precedente, scandito solo dal buio della sua camera.

“Il tuo spazio è la tua macchina fotografica”ricorda Eva Maria, “respiri soltanto quell'aria e uscire fuori è come esplorare la luna ogni volta. Non sapevo assolutamente quale fosse lunedì, giovedì, domenica. Tutti i giorni erano uguali”. La paura più grande, confessa, era “di vivere davvero la mia vita”.

L'isolamento si manifestava nella sua forma più estrema: la stanza diventava l'unico rifugio, le conversazioni ridotte al minimo, il contatto umano evitato a ogni costo. L'unico bisogno impellente, la fame, la spingeva a sporadiche uscite per fare la spesa, esperienze vissute con profondo disagio e ansia.

Internet, da un lato strumento di evasione, dall'altro rifugio dalla realtà, ha accompagnato Eva Maria durante il suo isolamento. “Internet è una pistola”afferma, “può essere la tua arma di difesa e può essere l'arma di attacco”. La giovane racconta di aver trascorso ore a guardare video su YouTube, di essersi ossessionata con argomenti disparati, dai delfini alla fisica, cercando di riempire il vuoto e il silenzio.

L'isolamento, iniziato durante gli ultimi anni di università, è stato per lei una forma di autopunizione, un periodo di profonda confusione culminato nell'accettazione della sua condizione. La svolta è arrivata grazie alla terapia e alla riscoperta del disegno, un canale espressivo che le ha permesso di dare voce alle sue emozioni e di iniziare un percorso di guarigione.

Oggi Eva Maria, ispirandosi a una figura come Frida Kahlo, continua a dipingere, trasformando la sua esperienza in arte. “Ho iniziato a uscire molto di più perché ho finalmente trovato un vero canale di sfogo”, concludere.

La sua storia è un esempio di come, anche nelle situazioni più difficili, sia possibile trovare la forza di reagire e di riappropriarsi della propria vita.



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