Addio a “Mister Vardinoyannis”, l’ex presidente difeso da Malesani nella conferenza-cult
L'ex proprietario del Panathinaikos si è spento a 91 anni: armatore, oppositore del regime dei colonnelli e filantropo, è stato protagonista (suo malgrado) di una delle conferenze stampa più iconiche di sempre
In Italia lo conoscevamo soprattutto grazie all'iconica conferenza-sfogo di Alberto Malesani ai tempi del Panathinaikos (tra il 2005 e il 2006), ma in Grecia, comunque la si pensi su di lui, Vardis Vardinoyannis ha segnato un'epoca. E non solo come guida del club verde di Atene con cui -insieme al fratello Yiorgos- pure ha vinto 6 campionati e 9 coppe in 21 anni: la famiglia Vardinoyannis è stata assoluta protagonista del rilancio economico e sociale della Grecia dopo la caduta del regime dei Colonnelli (1975).
LA CONFERENZA VIRALE
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La famiglia Vardinoyannis però è nota in Italia – come dicevamo – grazie all'epico sfogo di Alberto Malesani, forse uno dei primi video diventati virali nell'epoca del web. Nel dicembre 2005 i Prasini vivono un momento complicato: i Vardinoyannis guidano il club dal 1979 (Vardis è il proprietario, il fratello Yiorgos il presidente operativo), ma negli ultimi anni hanno di fatto già passato la mano, delegando la gestione del club ad una serie di persone di fiducia (l'ufficialità della cessione arriverà però solo nel 2011). Il pubblico di Atene non ci sta e contesta la famiglia chiedendo più investimenti: Malesani si trova quindi costretto a mediare tra una tifoseria infuriata e una presidenza latitante. La conferenza stampa che tutti conosciamo segue il pareggio in campionato contro l'Iraklis e arriva pochi giorni dopo l'eliminazione dalla Champions, con il Pao ultimo nel girone dietro a Barcellona, Werder Brema e Udinese. Malesani se la prende con i giornalisti (“cosa ridete ca…o“) e li invita a più riprese a non prendersela con “Signor Vardinoyannis” che lui stesso definisce “una brava persona, ca…o!” e invita il pubblico ad aiutarlo anziché contestarlo perché “se se ne va poi voglio vedere cosa succede qui“. E giù un altro “Ca…o” (la Gialappa's Band ne contò ben 19 in meno di 2 minuti e mezzo).
CHI ERA VARDIS VARDINOYANNIS
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Nato a Creta da una famiglia di contadini, Vardis – quinto di otto figli – si libera giovanissimo ad Atene per arruolarsi in marina. Qui, insieme al fratello Nikos, fondò la Motor Oil, società di rifornimento carburante per le navi cargo. Oppostosi al regime dei colonnelli che prese il potere in Grecia nel 1967, fu esiliato sull'isola di Amorgos, un puntino di 126 km quadrati nel cuore dell'Egeo: tornato sulla scena, accrebbe a dismisura il suo patrimonio rifornendo le navi militari americane nel Mediterraneo orientale, armando un'intera flotta e raggiungendo un patrimonio stimato in 2,7 miliardi di dollari. Amico personale della famiglia Kennedy, tentò -senza troppa fortuna – l'ingresso nei media locali e sopravvisse anche ad un attentato terroristico del gruppo “17 novembre” nel 1990. Gli spari degli attentatori però si infrasero contro le portiere blindate della sua auto: “hanno tirato un rigore, ma hanno colpito il palo“, commentò con la sua proverbiale ironia. Insieme alla moglie Marianna -scomparsa un anno fa – aveva fondato diverse associazioni a sostegno dei bambini malati di cancro, contribuendo anche alla costruzione di diversi padiglioni ospedalieri ad Atene in tutta la Grecia.
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