Standing ovation per Draghi a Parigi. “L’Ue impari a crescere da sola”
PARIGI – Standing ovation per Mario Draghi alla conferenza sul “futuro della competitività europea” in programma al Collège de France. L'ex premier era atteso per un dialogo insieme un Emmanuel Macroncon cui ha una lunga consuetudine. Il leader francese ha tenuto a ringraziare Draghi per «tre motivi»: “Essersi assunto le responsabilità (da Presidente del Consiglio, ndr) particolarmente in un momento politico ed economico delicato per l'Italia, essere stato un formidabile compagno di viaggio per la Francia e infine aver accettato la proposta di preparare un rapporto sulla competitività europea”. Il rapporto Draghi era al centro della conferenzaa, introdotto da diversi economisti francesi ed internazionali. Il piano dell'ex presidente della Bce è stato definito «rivoluzionario» dall'economista Filippo Aghion che ha moderato il dialogo tra Draghi e Macron, preceduto da diversi interventi e grafici su come il Vecchio Continente abbia perso competitività rispetto agli Usa negli ultimi trent'anni. L'ex premier ha ribadito il bisogno di unità nell'Ue sia per ridurre le regole europee sulla concorrenza, lanciando un massiccio investimento a sostegno dell'innovazione e delle transizioni da affrontare, creando rapidamente l'unione dei capitali. “L'Europa deve imparare a crescere da sola” ha sottolineato Draghi, invitando gli Stati membri ad evitare il 'ciascun per sé' dinanzi agli Stati Uniti di Donald Trump o alla Cina di Xi Jinping.
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dal nostro corrispondente Claudio Tito
Le principali sfide
Alla domanda di Aghion, se la recente elezione di Trump rappresenta una 'sveglia' per i Ventisette oppure un elemento che gli indurrà ad agire in ordine sparso, l'ex presidente della Bce ha ammonito: «Tra le principali sfide future ci sarà una situazione in cui i vari Paesi europei potrebbero decidere di fare accordi separatamente con gli Stati Uniti o con la Cina. Dobbiamo cercare di evitare questa prospettiva». Draghi si è detto convinto che il futuro inquilino della Casa Bianca darà un «impulso molto forte al settore dell'hi-tech».». «Questo è il settore in cui siamo in ritardo in Europa. Quindi vivremo un periodo in cui bisognerà lavorare sodo, e in modo più incisivo, di quanto fatto in passato». Nella battaglia commerciale che si preannuncia già, con la minaccia di dazi, Draghi ha ammonito: «Tra le principali sfide future ci sarà una situazione in cui i vari Paesi europei potrebbero decidere di fare accordi separatamente con gli Stati Uniti o con la Cina. Dobbiamo cercare di evitare questa prospettiva». Da parte sua, Macron ha ripetuto di condividere ''pienamente'' le indicazioni di Draghi, come ha già fatto da quando il rapporto è stato presentato. “Questo è un momento di accelerare per l'Europa, più aspettiamo e peggio sarà, non abbiamo altra scelta che stare uniti”, ha ammonito il capo di Stato, sottolineando la necessità di “grandi scelte” al livello comunitario, a cominciare da mercato unico, investimenti, politica industriale, innovazione. L'incontro al Collège de France è stato un modo simbolico per suggerire l'intesa tra Macron e Draghi nelle sfide da raccogliere con l'arrivo di Trump alla Casa Bianca.