Istruzione

Sciopero scuola 15 novembre, Anief in piazza a Roma. Pacifico: “Stop all'abuso dei contratti a termine, carta docente per tutti i precari e gli ATA e doppio canale di reclutamento” [VIDEO INTERVISTA] – Orizzonte Scuola Notizie


Il sindacato Anief scende in piazza a Roma per chiedere risposte concrete sul precariato e non solo.

“Vogliamo misure di prevenzione e sanzioni per l'abuso dei contratti a termine – ha spiegato Marcello Pacificopresidente nazionale Anief – a partire dal doppio canale di reclutamento e dalle indennità di servizio. Chiediamo inoltre il rispetto del principio di non discriminazione, la revisione degli scatti stipendiali, l'adeguamento dei salari all'aumento e una finestra a 60 anni per la pensione con riscatto gratuito della laurea”.

Pacifico, intervistato da Orizzonte Scuolaha ribadito la necessità di stanziare risorse nella legge di bilancio per garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, sia dal punto di vista economico che giuridico. “Servo risorse – ha sottolineato – per le progressioni di carriera, gli scatti di anzianità, ferie, permessi, assenze e salari accessori anche per i supplenti brevi e saltuari. Chiediamo inoltre la carta docente per tutti i supplenti, anche al 30 giugno, e per il personale ATA”.

Anief propone un doppio canale di reclutamento per prevenire l'abuso dei contratti a termine e un'indennità di servizio per chi ha maturato 36 mesi di servizio, evitando così il ricorso ai tribunali.

“Stabilizzare un precario – ha argomentato Pacifico – costa meno allo Stato che affrontare un contenzioso. Il doppio canale di reclutamento, con il riconoscimento degli idonei e dei precari storici, è compatibile con le esigenze di bilancio“.

Il sindacato chiede inoltre l'assunzione in ruolo degli idonei di tutti i concorsi, incluso il PNRR 2023, e la stabilizzazione di tutto il personale precario con più di 36 mesi di servizio, come avviene nel settore privato. “Non si tratta di una guerra tra poveri – ha concluso Pacifico – ma di dignità e buon senso. Selezionare personale per poi lasciarlo fuori dalle graduatorie di merito è irragionevole”.



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