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Autumn Nations Series, arriva la Georgia e Quesada promette: “Vedrete un’altra Italia”


Domenica a Genova il secondo test, 8 cambi nel XV azzurro che deve cancellare la batosta con l'Argentina: “Abbiamo imparato la lezione, dovremo costruire la partita che non siamo stati in grado di giocare a Udine”

15 novembre – 18:43 – MILANO

Sono ben 8 i cambi che il ct Gonzalo Quesada ha varato nel XV con il quale l'Italia affronterà domenica la Georgia a Genova (ore 14.40) nel secondo impegno per le Serie delle Nazioni autunnaliil novembre internazionale. Rispetto alla pesante sconfitta di sabato scorso con l'Argentina a Udine restano fuori i quattro infortunati Ange Capuozzo, Federico Ruzza, Lorenzo Cannone e Tommaso Allan.

CAMBI

Estremo giocherà quindi Matt Gallagher, alla seconda presenza in azzurro dopo quella con Samoa nel tour della scorsa estate, con Jacopo Trulla che all'ala prende il posto di Louis Lynagh. In mediana ci saranno i fratelli Garbisi, con Alessandro che prende il posto di Martin Page-Relo con numero 9. Al posto di Lorenzo Cannone e Ruzza, spazio quindi come numero 8 a Ross Vintcent e in seconda linea a Dino Lamb, che con i Pumas era entrato nel secondo tempo. Completamente rivoluzionata la prima linea, con Simone Ferrari e Danilo Fischetti piloni e Giacomo Nicotera tallonatore. Partiranno quindi questa volta dalla panchina Gianmarco Lucchesi e Mirco Spagnolo, mentre la novità sarà Pietro Ceccarelli (resta fuori Marco Riccioni). E cambia tanto anche la stessa panchina, dove subentrano la seconda linea Riccardo Favretto, il mediano di mischia Alessandro Fusco, l'apertura Leonardo Marin e l'esordiente Giulio Bertaccini (trequarti del Valorugby). “A parte gli infortunati certi e noti, abbiamo perso Allan per un problema al polpaccio emerso ieri in allenamento e quindi l'ho dovuto rimuovere dalla squadra”, spiega Quesada. “Riccioni ha invece avuto un problema al bicipite femorale a inizio settimana e non è al 100% e quindi non lo vogliamo rischiare. Come ho sempre fatto e come l'esperienza mi insegna, utilizzo sempre chi è al 100%”.

REAZIONE

Ovviamente poi non si può parlare della batosta con l'Argentina e della necessità di reagire, contro un avversario che oltretutto ha battuto l'Italia due anni fa a Batumi: “E' vero, è stato un colpo duro”, ammette Quesada. “Abbiamo utilizzato la settimana anche per fare un passo indietro rispetto al nostro lavoro, tornando su temi come la capacità di competere, di stare in partita, di essere più pragmatici, senza perdere la nostra identità in attacco sapendo che è più difficile fare punti. La realtà è che negli ultimi 25 minuti con l'Argentina invece la squadra si è persa, troppa frenesia e poca gestione. Non abbiamo alibi e siamo stati duri con noi stessi, ma ci sono stati anche aspetti positivi e siamo pronti a far vedere un'altra faccia dell'Italia. I tanti cambi non sono riferiti a una cattiva prestazione, sarebbe dare troppa responsabilità ai giocatori, mentre dobbiamo condividere tutti”. Il ct azzurro alla fine della partita con l'Argentina era rimasto ferito, oltre che dal pesante risultato, dal non aver osservato accanto a sé la stessa delusione. “Quella era stata la mia percezione all'uscita dal campo, ma poi più tardi devo dire che anche i giocatori e lo staff portavano i segni della delusione. Io resto convinto che quel risultato è lontano dalla realtà, non penso fossimo in condizione di vincere, ma certamente avremmo dovuto mostrare il reale potenziale della nostra squadra, la nostra miglior versione, o quanto meno andarci vicino. Perché dall'anno scorso abbiamo lavorato tanto sulla mentalità e sul carattere: arriveranno altre sconfitte, come le vittorie, ma la forma è molto importante. Era il mio asse principale di lavoro quando sono arrivato. Forse ho dato qualcosa per scontato, invece si sono aperti scenari gestiti da uomini. Non lo nascondo, ci sono state riunioni dure, abbiamo toccato tutti i punti importanti, non abbiamo fatto finta di niente. E abbiamo lavorato per assicurarci che la lezione sia stata imparata e che non si ripeta”. E allora, attenzione alla Georgia: “Mi hanno ovviamente parlato della sconfitta di Batumi, fu una partita sbagliata in un ambiente molto difficile, la sconfitta ci poteva stare. E dalla mia esperienza nel campionato francese – dice Quesada – so benissimo che il loro movimento è in grande crescita. A Genova dovremo costruire una partita che non siamo stati capaci di costruire una settimana fa a Udine”.

l'avversario

La Georgia ha esordito nel suo novembre internazionale sabato scorso a Montpellier con la sconfitta per 31-13 con gli All Blacks XV, la seconda squadra neozelandese. Per i georgiani una meta del tallonatore Vano Karkadze e il piede di Luka Matkava. E il ct Richard Cockerill (ex boss dei Leicester Tigers) ha confermato praticamente in blocco la stessa formazione, con un solo cambio in prima linea, dove pilone distrutto giocherà Irakli Aptsiauri al posto di Sandro Kuntelia.

formazioni

Italia: Matt Gallagher; Jacopo Trulla, Juan Ignacio Brex, Tommaso Menoncello; Paolo Garbisi, Alessandro Garbisi; Ross Vintcent, Michele Lamaro, Sebastian Negri; Dino Agnello, Niccolò Cannone; Simone Ferrari, Giacomo Nicotera, Danilo Fischetti. A disposizione: Gianmarco Lucchesi, Mirco Spagnolo, Pietro Ceccarelli; Riccardo Favretto, Manuel Zuliani, Alessandro Fusco, Leonardo Marin, Giulio Bertaccini. Georgia: Davit Niniashvili; Akaki Tabutsadze, Giorgi Kveeladze, Tornike Kakhoidze, Sandro Todua; Luka Matkava, Vasil Lobzhanidze; Tornike Jalaghonia, Giorgi Tsutskiridze, Ilia Spanderashvili; Giorgi Javakhia, Mikheil Babunashvili; Irakli Aptsiauri, Vano Karkadze, Nika Abuladze. A disposizione: Luka Nioradze, Giorgi Akhaladze, Luka Japartidze, Chachanidze, Luka Ivanishvili, Gela Aprasidze, Tedo Abzhandadze, Demur Tapladze.





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