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Atp Finals, Sinner e la missione Ruud da non fallire – Il Fatto Quotidiano



Alla vigilia non lo avrebbe pronosticato quasi nessuno: eppure sarà il norvegese Casper Ruud uno sfidare Jannik Peccatore per un posto in finale alle Finali Atp 2024. Sabato alle ore 20.30 è in programma la semifinale che vede di fronte il numero 1 e il numero 7 al mondo. Per Sinner, va detto subito e chiaramente, è andata meglio del previsto: avrebbe potuto affrontare uno tra Carlos Alcaraz e Alessandro Zverev. Invece la settimana no dello spagnolo ha ribaltato le carte in tavola. A Torino l'unico in grado di sfidare Sinner sembra proprio il tedesco numero 2 al mondo, che nel pomeriggio gioca la sua semifinale contro Taylor Fritz. La finale tra l'altoatesino e Zverev sembra l'epilogo naturale, per quanto visto fin qui.

Prima Sinner – che quest'anno ha vinto 68 partite e ne ha perse appena 6 – ha la missione Ruud da non fallire. Un'occasione ghiotta per tornare in finale all'Inalpi Arena, come un anno fa, quando perse solo all'ultimo atto contro Novak Djokovic. Curiosamente, di fronte ci sono gli ultimi due finalisti delle Atp Finals, entrambi battuti dal campione serbo. Ruud a Torino infatti in finale ci è già arrivato, nel 2022. È come se il cemento indoor del capoluogo piemontese gli restituiscono inspiegabilmente le stesse bella sensazioni che prova quando gioca sulla terra rossa. Il norvegese sotto la Mole è rinato, anche grazie a qualche colpo di fortuna, dopo un finale di stagione tutt'altro che positivo.

Ruud d'altronde si è guadagnato il pass per Torino soprattutto grazie a una stagione su terra rossa brillante. Successivi nel 500 di Barcellona (il primo della carriera di questa categoria) e nel 250 di Ginevrafinale nel Masters 1000 di Montecarlosemifinale al Rolando Garros. D'accordo, sono arrivati ​​anche due finali sul cemento (Atp 250 di Los Cabos e 500 di Acapulco), ma dall'estate in poi Ruud è sembrato più la versione opaca del 2023 che quella elettrica del 2022. Agli Noi aperti la sua corsa si è fermata agli ottavipoi negli ultimi 5 tornei prima di Torino sono arrivati 4 sconfitte all'esordio e una misera vittoria. Insomma, il norvegese sembrava tutt'altro che in palla prima delle Atp Finals.

Con queste premesse, i pronostici davano lui e Rublev come vittime sacrificali di Alcaraz e Zverev. Invece all'esordio a Torino è arrivata la vittoria a sorpresa in due set contro lo spagnolo, che però era pesantemente condizionato da un malessere. Ecco appunto il colpo di fortuna che Ruud è stato però capace di sfruttare alla perfezione. Poi il norvegese ha perso in due set con Zverev, ma senza sfigurare: 7-6, 6-3. Nell'ultimo incontro del round robin contro Andrej Rublev ha chiuso subito la pratica qualificazione vincendo il primo set, poi però ha mostrato qualche limite perdendo il secondo. Comunque ha vinto 2-1 (6-4, 5-7, 6-2) contro un russo tutt'altro che implacabile.

Ruud a Torino ha mostrato un gioco più aggressivo del solito e un servizio brillante. Anche se pure lui stesso non riesce a spiegarsi la trasformazione rispetto agli ultimi tornei. Ma per Sinner ci sono poche scuse: se mantiene lo stesso livello mostrato nei primi tre match delle Atp Finals, vince. Non significa che sarà una partita semplice, perché il 25enne di Oslo non è un giocatore abituato alla resa. Il gioco del norvegese però sulla carta non ha delle peculiarità che possono mettere particolarmente in difficoltà il numero 1. Anche se non esiste una controprova: gli unici due precedenti risalgono alle stagioni 2021 e 2020quasi un'era tennistica fa. Eppure anche questo dato fa pendere nettamente la bilancia da parte di Sinner: entrambe le sfide si giocano a Vienna (quindi sempre sul cemento indoor) e l'altoatesino le vinse tutte e dovute senza perdere nemmeno un set. Nel 2021 proprio battendo Ruud entrò per la prima volta in i primi 10 ad appena 20 anni. L'augurio del numero 1 al mondo è che finisce così anche a Torino. Per completare l'ennesima missione di questo straordinario 2024, per andare a giocarsi la finale.



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