Martin sulle orme di Lucchinelli, Uncini e Rossi: quando vince il team “satellite”
Lo spagnolo regala alla Pramac, cliente Ducati, il titolo piloti. Era da 23 anni che non si verificava qualcosa di simile: all'epoca ci riuscì Valentino. Ma la storia offre altri precedenti
Prima il Mondiale MotoGP a squadre nel 2023, poi il titolo piloti 2024. La bacheca del team Prima Pramac si allarga e la firma sui trofei è sempre la stessa: Jorge Martin. In due anni lo spagnolo ha saputo guidare la formazione indipendente a due storiche affermazioni. Mai finora una squadra privata del grado factory, ovvero non rappresentante di un marchio, aveva trionfato. E tutti gli iridati della MotoGP erano fuoriusciti da un team ufficiale. Due tabù infranti in un biennio incredibile. Per trovare un'analogia con la 500, la vecchia top class, bisogna tornare indietro nel tempo, precisamente all'epoca di Valentino Rossi.
VIENI VALENTINO
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Curiosamente, infatti, il primo dei sette titoli dell'italiano nella massima categoria è arrivato con una formazione “clienti”, proprio come capitato a Martin. Tra il 2000, anno d'esordio, e il 2001, la stagione trionfale, Rossi gareggiò per il team Honda Nastro Azzurro. Sulla carta era una formazione separata dalla squadra ufficiale sponsorizzata Repsol. In realtà Valentino fu seguito direttamente dalla casa madre giapponese, che gli fornì la nuova Nsr 500 e ingegneri di alto livello, già vincenti con Mick Doohan qualche stagione prima, tra i quali anche il capotecnico Jeremy Burgess. Una situazione simile a quella del team Pramac, che, grazie al sostegno Ducati, ha sempre potuto schierare la stessa moto utilizzata dai piloti factory.
differenze
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I punti di contatto tra Rossi e Martin, però, si fermano qui. Diverse le rispettive ascese. Valentino spiccò facilmente sia per talento, sia per la crisi di risultati da parte dei piloti Honda factory. Inoltre, nel 2001, l'ostacolo verso il titolo era rappresentato da un marchio rivale, ovvero la Yamaha di Max Biaggi. Dunque l'investitura di Rossi a riferimento per la Honda fu piuttosto naturale. Martin, invece, si è affermato in una sfida tutta in casa Ducati. E il suo rivale principale è stato Bagnaia, il trionfatore nelle ultime due stagioni. Un po' come se l'avversario più pericoloso di Valentino al momento della sua ascesa fosse stato Alex Criville, pilota ufficiale Honda ed ex iridato. Ecco perché il trionfo di Martin è unico nel suo genere.
precedenti
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Andando ulteriormente indietro nel tempo, ci sono altri esempi di piloti iridati grazie al lavoro di una squadra privata. Un fenomeno piuttosto frequente tra anni '70 e '80, quando molti grandi costruttori preferivano fornire le moto a scuderie esterne anziché partecipare direttamente. In questo modo si creavano strutture che erano emanazioni del marchio, ma senza che quest'ultimo fosse coinvolto attivamente. Emblematico il caso di Kenny Roberts Sr, vincente dal 1978 al 1980 con una Yamaha non direttamente seguita da Iwata. La storia più curiosa fu quella del team Gallina, fondato dall'omonimo Roberto. L'ex pilota italiano festeggiò due titoli iridati. Marco Lucchinelli trionfò nel 1981 prima di passare alla Honda. Il team Gallina, però, non smise di vincere e si ripeté l'anno seguente con Franco Uncini. Altri tempi e situazioni diverse, ma non troppo lontani dall'impresa romantica di Martin.
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