Il filosofo Esquirol: “La scuola è un'oasi di senso in un mondo dominato dalla tecnologia” – Orizzonte Scuola Notizie
Il filosofo catalano Josep Maria Esquirol, nel suo libro La scuola dell'anima, offre una riflessione profonda sulla crisi educativa dei nostri tempi, un'epoca segnata dal dominio della tecnologia e dalla sovrabbondanza di informazioni che, paradossalmente, ci rendono indifferenti e omologati.
Esquirol sottolinea l'importanza di concepire la scuola come un'”altertopia”, uno spazio-tempo “altro” che resiste all'egemonia tecnologica e promuove la differenza. In questo luogo privilegiato, il ruolo del maestro è fondamentale: è lui che, con la sua passione, mostra il mondo agli allievi e li guida nella scoperta del suo senso. “Il bravo maestro confida e affida il mondo ai suoi allievi”afferma Esquirol in un'intervista al quotidiano Avvenire.
L'autore non demonizza la tecnologia in sé, ma ne critica il dominio assoluto che appiattisce l'esperienza umana, riducendola a una ricerca di risultati immediati e misurabili. “Viviamo nell'era del dominio della tecnologia, dove tutto è schermatizzato”osserva Esquirol, sottolineando come questo dominio si traduca in un impoverimento dell'esperienza, della formazione e delle relazioni umane.
“L'esperienza della vita sta invece nella diversità, nell'imprevedibilità e nella meraviglia, nello stupore”ricorda il filosofo, citando l'amicizia come esempio di un'esperienza che non può essere ridotta a una tecnica, ma nasce dall'incontro e dal cammino condiviso.
La scuola, dunque, dovrebbe essere un luogo di amicizia e di “compagnia”, un “sagrato” protetto dalla violenza, dove la pace possa estendersi al mondo circostante. Un luogo dove si continua a “camminare” ea crescere, coltivando l'apertura al mondo e la ricerca di senso, nella consapevolezza che “la maturità non la raggiungiamo mai”.