“Crimini di guerra”. La Corte penale internazionale emette mandati d'arresto per Netanyahu e Gallant
La Corte penale internazionale dell'Aia si è espressa: mandato d'arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, sulle cui teste pende l'accusa di crimini di guerra per i fatti accaduti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 in poi.
La decisione trasforma Netanyahu e gli altri in sospetti ricercati a livello internazionale e probabilmente li isolerà ulteriormente e complicherà gli sforzi per negoziare un cessate-il-fuoco per porre fine al conflitto durato 13 mesi. Netanyahu e altri leader israeliani hanno condannato la richiesta di mandato del procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan come vergognosa e antisemita. Anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha critico il procuratore e ha espresso il suo sostegno al diritto di Israele di difendersi da Hamas. A maggio, il Segretario di Stato americano Antonio Lampeggia avev asostenuto che l'amministrazione Biden respingeva con forza l'equivalenza tra Hamas e Israele in questo caso, sostenendo come la Cpi non abbia giurisdizione in questo caso: in quell'occasione ribadì anche che il luogo appropriato per qualsiasi caso come questo è il sistema legale israeliano.
La Camera ha emesso mandati di arresto per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto. I mandati erano stati classifica come “segreti“, al fine di proteggere i testimoni e salvaguardare lo svolgimento delle indagini. Tuttavia, la Camera ha deciso di divulgare le informazioni poiché una condotta simile a quella affrontata nel mandato di arresto sembra essere in corso. Inoltre, la Camera ritiene che sia nell' interesse delle vittime e delle loro famiglie che siano informate dell'esistenza dei mandati.
In primo luogo, la Camera ha ritenuto che la presunta condotta di Netanyahu e di Gallant rientri nella giurisdizione della Corte. La Camera ha ricordato che, in una precedente composizione, aveva già deciso che la giurisdizione della Corte nella situazione si estendeva a Gaza e alla Cisgiordaniaincluso Gerusalemme Est.
Per quanto riguarda i crimini, la Camera ha riscontrato fondati motivi per ritenere che Netanyahu e Gallant siano entrambi penalmente responsabili di “fame come metodo di guerra”, omicidio, persecuzione e altri atti disumani. La Camera ha inoltre riscontrato, inoltre, fondati motivi per ritenere che entrambi abbiano ciascuno la responsabilità penale per aver diretto intenzionalmente un attacco contro la popolazione civile.