Economia Finanza

Militari italiani in Iraq: l'operazione “Prima Parthica” per addestrare i curdi contro l'Isis


Nel Medio Oriente già scosso dalle tensioni provocate dalla guerra tra Israele e Hamas, lo Stato islamico rimane un pericolo costante. Per questo motivo, non ha perso di rilevanza l'addestramento che i militari italiani forniscono ai peshmerga (“Coloro che affrontano la morte”) curdi e agli zerevani, la polizia militarizzata, nell'ambito dell'operazione “Prima Partica”, iniziata nel 2014 e di stanza presso la base di Camp Singara un Ebril.

Lo Stato islamico è stato sconfitto nel 2017, però ci sono tuttora delle sacche di resistenza nel territorio iracheno”, ha spiegato il colonnello Francesco Antonio Serafini, a capo della missione. “È quindi fondamentale l'attività che svolgiamo noi in chiave puramente addestrativa dei soldati peshmerga, che così possono accrescere le capacità operativa allo scopo di essere pronti per evitare un possibile ritorno di Daesh”. L'ufficiale ha spiegato che i corsi erogati dai militari italiani sono indirizzati ad accrescere a tutto tondo le capacità dei curdi a livello di fanteria leggerain particolare per quanto riguarda i tiratori scelticombattimento negli ambienti montani, controllo della folla e operazioni di contro Ied (contrasto alle minacce di mine e ordigni esplosivi improvvisati).

Dall'inizio dell'anno sono stati formati 424 operatori, mentre in tutto il 2023 sono stati addestrati ben 1970 peshmerga. “Sono orgoglioso e soddisfatto di rappresentare l'Italia in una terra martoriata da anni e anni di conflitti, oltre ad aver avuto la possibilità di confrontarmi con eccellenze professionali delle altre forze armate”, ha dichiarato il colonnello Serafini, che ha anche il compito di intrattenere rapporti istituzionali con le autorità del Kurdistan iracheno, in particolare con i ministri dell'Interno e dei Peshmerga che si occupano di questioni di sicurezza. Nel quadro dell'operazione “Prima Parthica” sono attivi anche i Carabinieriil cui compito è addestrare le forze di polizia di Baghdad. Nel 2023 sono stati preparati 3.018 agenti, mentre dall'inizio dell'anno 989 hanno completato la formazione.

Nonostante l'attuale contesto in Medio Oriente, la missione non ha subito variazioni e il suo obiettivo rimane il garantire alle forze militari autoctone la possibilità di stabilizzare la regione e, in questo modo, assicurare anche il miglioramento delle condizioni socio-economiche generali del Kurdistan.

I corsi gestiti dai militari italiani si svolgono in basi locali e puntano a potenziare una parte di quell'esercito di volontari che ha avuto un ruolo fondamentale per la sconfitta dell'Isis.



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