Istruzione

In DAD fino giugno, la “punizione” della scuola ad un alunno: “Elemento di disturbo per tutti. Era stato già sospeso 2 volte”. La mamma fa intervenire l'avvocato – Orizzonte Scuola Notizie


Uno studente difficile, “discolo”, già sospeso in precedenza, presunti atti di bullismo e vandalismo che ha portato la sua scuola a scegliere una punizione “originale”: terminare l'anno scolastico in DAD. Decisione che non piace alla mamma che ha già promesso battaglia.

La vicenda viene riportata da Il Gazzettino.it, e si svolge in una scuola secondaria di primo grado di Pordenone.

“Mio figlio – racconta la madre del giovane – è sicuramente un adolescente vivace. È attratto da quello che fanno i ragazzi più grandi di lui e dal mondo “proibito” degli adulti. Ma non meritava una cosa del genere”.

Ha iniziato con qualche marachella in classe – spiega ancora la donna – ed è stato sospeso due volte, ciascuna per la durata di dieci giorni. Ho cercato di spiegare alla dirigenza scolastica che il ragazzo aveva bisogno dell'obbligo di frequenza, che in questo modo non lo si sarebbe aiutato. Ma tant'è, la decisione è stata questa. Nel secondo caso è stato sospeso in corrispondenza della gita scolastica di terza media, un momento chiave per ogni adolescente. Ci è rimasto maschio e non si è più ripreso”.

La scuola, chiamata in causa, non considera marachelle quelle compiute dal giovane: comportamenti non consoni, danneggiamenti e intemperanze nei confronti dei compagni.

Non solo: durante le prove Invalsi svolte recentemente nell'istituto “mio figlio è stato “pizzicato” a controllare delle risposte su internet – spiega sempre la madre – e da lì è scaturito l'ultimo provvedimento disciplinare ai suoi danni”.

Il ragazzino sarebbe, secondo la scuola, responsabile del danneggiamnto dei servizi sanitari in un'ala dell'istituto: “Nessuna prova che sia stato lui – si difende la madre dell'adolescente – ma tutti hanno nutrito immediatamente il sospetto”.

A seguito degli ultimi episodi, il Consiglio di istituto ha deciso sulla frequenza in DAD per il giovane studente, fino al termine delle attività didattiche.

L'organo collegiale ha infatti deciso che l'alunno non poteva più frequentare le lezioni con gli altri compagni di classe. È stato giudicato come un elemento di disturbo e dopo le due sospensioni si è arrivato a una misura più unica che rara.

“Mi sono rivolta ad un avvocato – ha proseguito la madre dell'alunno pordenonese -, perché quello che ci ha arrecato la scuola è un danno a tutti gli effetti. Un danno per mio figlio ma anche per me, dal momento che ho un lavoro e che ho dovuto assumere una persona in grado di stare con mio figlio durante le ore di lezione a distanza”.



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