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Rischio “altissimo” di scontri secondo la Digos: annullato convegno su Israele in Statale


Il convegno 'Israele: storia di una democrazia sotto attacco. Terrorismo, propaganda e antisemitismo 4.0. La sfida all'Occidente'in programma per martedì all'Università Statale, non si svolgerà. Almeno per il momento. A comunicarlo è l'organizzatrice CristinaFrancopresidente dell'Associazione Italia Israele di Savona, che non nasconde delusione e rammarico per una decisione presa “per tutelare la sicurezza di chi avrebbe partecipato”. La decisione, racconta, l'ha presa giovedì, dopo aver ricevuto una mail dal rettore Elio Franziniche da programma avrebbe dovuto aprire il convegno portando i propri saluti.

L'organizzatrice: “Mi hanno detto che sarebbe stato molto difficile assicurare l'incolumità dei presenti”

“Mi è stato comunicato che per le forze dell'ordine la classificazione dell'evento era salita da livello di rischio 'alto' ad 'altissimo' e che sarebbe stato molto difficile assicurare l'incolumità dei presenti. L'unica soluzione sarebbe stata schierare la celere in tenuta anti-sommossa e isolare la zona. Da persona responsabile e civile non posso pensare di mettere a rischio la sicurezza delle persone che vengono ad assistere ad un dibattito scientifico di storia e diritto internazionale con docenti e giornalisti”.

Il rettore Franzini: “Avevo proposto di farlo online e non mi hanno risposto”

Franzini, spiega dalla Statale, aveva proposto “di trasformare l'incontro in modalità online, non certo di annullarlodopo attenta valutazione delle condizioni ambientali interne ed esterne all'Università, nell'intento di minimizzare i rischi per la sicurezza del pubblico e dei relatori”, dopo essersi confrontato con le forze dell'ordine.

“La consueta interlocuzione con la Digos ha fornito elementi utili alla valutazione generale anche se – ribadiscono dall'ateneo – la decisione di tenere il convegno online è stata presa direttamente dal rettore. Tale decisione, peraltro coerente con le linee guida della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) recentemente emanato, intendeva salvaguardare il diritto degli organizzatori al confronto pubblico, bilanciandolo con il dovere della tutela della sicurezza dell'ateneo e degli studenti che resta sempre la prima e imprescindibile responsabilità del Rettore”.

Cento richieste di partecipazione al convegno

L'associazione, che aveva già ricevuto oltre 100 richieste di partecipazione all'evento, ribadisce la propria posizione: il convegno viene rinviato per senso di responsabilità, ma si arretra. “Non è una sconfitta per noi, ma per la democrazia, per le istituzioni italiane in balia di facinorosi violenti a cui si sta dando troppo spazio” aggiunge Franco, che invoca un intervento dei ministri dell'Università e degli Interni: “Vorrei che le le istituzioni prenderanno posizione con determinazione e rigore. Il nostro è solo un rinvio, non tollero di essere ricattata dalla violenza di pochi fascisti islamici, perché di questo si tratta nel momento in cui si impedisce con la violenza ad altri di parlare pacatamente”.

Il sindaco Sala: “Clima teso in tutto il mondo, quindi non è che Milano è un'eccezione”

I l sindaco di MilanoGiuseppe Sala commenta: “Il clima è teso, non c'è dubbio, teso in tutto il mondo, quindi non è che milano è un'eccezione. Al contempo è vero che è stato cancellato quell'evento, ma è anche vero che è previsto invece in piazza della Scala con l'accordo di tutti i partiti, un momento invece per manifestare contro questo antisionismo che è abbastanza dilagante, quindi come sempre ci sono tanti aspetti che vanno considerati”. La sintesi per Sala “è che è un tema di grande dibattito, ma che è anche una questione su cui poi alla fine la politica milanese sta cercando di tenere la barra dritta”.

Il direttore del museo della Brigata ebraica: “Ennesimo campanello d'allarme”

“E' l'ennesimo campanello d'allarme di un movimento Propal che sta prendendo una deriva sempre più estrema. Dopo le offese a Liliana Segre, le minacce a Molinari e Parenzole presentazioni di libri interrotte, le aggressioni verbali e fisiche alla Brigata Ebraica e all'Annpi il 25 aprile, oggi riescono a censurare le attività culturali di una università – commento Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica – . Stento sempre più a distinguere tra questa deriva del movimento Propal e un qualsiasi gruppo neofascista. Gli obiettivi che perseguono sono sempre più simili: antisemitismo, violenza e censura alla libertà di parola”.



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