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Giro d’Italia, la guida: il favoritissimo, gli outsider, il percorso, il lungo digiuno azzurro, la tv


Tocca tornare a contare gli anni, e ogni dodici mesi uno se ne aggiunge dal 2016, inesorabilmente. L'Italia non vince il Giro da 8 stagioni. Un vuoto mai visto prima, che il 2024 difficilmente riuscirà a riempire. Eppure. Qualcosa si muove sotto la cenere di un movimento che fatica a rintracciare talenti, che non ha squadre nella massima categoria, che ha sempre meno corse di alto livello e fatica a tenere sulle sue strade i giovani. L'emigrazione dei talenti verso le squadre di sviluppo straniere non si arresta. Ma nel frattempo proviamo a capire, in queste tre settimane, se Antonio Tiberi, Giulio Pellizzari e Davide Piganzoli hanno un futuro possibile nelle parti alte delle classifiche delle grandi corse a tappe.

L'ora di Tiberi

Il laziale Antonio Tiberi (è nato a Frosinone ma è originario di Gavignano, in provincia di Roma), 22 anni, sembra il prodotto più rifinito, al momento, per il grande salto. Top 5 indicano i suoi direttori sportivi alla Bahrein vittorioso, lui è più prudente, ma la sua crescita è tutta nei numeri: nel 2024 ha chiuso 27° la Tirreno-Adriatico, 8° la Volta a Catalunya, 3° il Tour of the Alps. Senza vittorie, ma con tanti buoni piazzamenti nelle tappe di alta montagna. Passista-scalatore, ottimo cronoman (fu campione del mondo juniores nel 2019), regolarista con una buona squadra alle spalle (Caruso, Zambanini,Traen i migliori compagni nelle tappe difficili), Tiberi ha tutto tranne l'esperienza per reggere. Pogacar a parte, gli altri avversari per il podio al Tour of the Alps se li è messi dietro o è riuscito a tenerli.

Le scalate di Pellizzari

Scalatore purissimo, il marchigiano Giulio Pellizzari (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) è un diamante ancora grezzo, ma non privo di coraggio. Stagione strana la sua: ha alternato corse tra i grandi a gare Under. Una sua azione nella tappa se Schwaz ha deciso il Tour of the Alps a favore di Juan Pedro López, che l'ha seguito e poi staccato e battuto sul traguardo. È al primo grande giro della carriera. Un anno fa ha chiuso al 2° posto il Tour de l'Avenir dietro la formidabile Casabella Del Toro. Obiettivo: una tappa, non la classifica, almeno per ora. Con i suoi 20 anni sarà il più giovane al via del Giro d'Italia.

La promessa Piganzoli

Gemelli diversi, Pellizzari e Piganzoli, hanno condiviso il podio all'Avenir 2023. Il valtellinese Piganzoli (Polti-Kometa) ha già timbrato tra i grandi: ha vinto tappa e classifica finale al Tour of Antalya, a febbraio. Poi i piazzamenti si sono un po' alzati, ma al Tour of the Alps era sempre a lottare con i migliori. Scalatore, piuttosto fermo a cronometro, dovrà migliorare molto. Ma il tempo è dalla sua: ha 21 anni appena.

Gli altri italiani

Salvo cambiamenti dell'ultim'ora, saranno appena 43, 8 in meno del 2023. Molti giovani interessanti al via: Lorenzo Germani, Lorenzo Milesi (maglia rossa per un giorno alla Vuelta 2023, ottimo cronoman), lo specialista delle fughe Alessandro Verre, il promettente Marco Frigo, l'ex campione italiano Filippo Zana (una tappa vinta al Giro 2023, in Val di Zoldo), Giovanni Aleotti, fino ai più stagionati Lorenzo Fortunato (il volo sullo Zoncolan nel 2021 è rimasto il punto più alto della carriera ), Matteo Fabbro. E poi i grandi vecchi: Alessandro De Marchi, Damiano Caruso e Domenico Pozzovivo, alla presenza n°18, raggiunto il record di Wladimiro Panizza. E poi naturalmente Filippo Ganna (crono, ma non solo), il velocista friulano Jonathan Milan, l'altro azzurro del quartetto dell'inseguimento Simone Consonni, il puncheur Andrea Bagioli, il campione tricolore Simone Velasco, l'espertissimo Matteo Trentin, Alberto Dainese per le volate di gruppo .

Il grandissimo preferito Pogacar

Tadej Pogacar (EAU-Emirati) è senza mezzi termini l'enorme favorito. Vittorie sole o quasi nel suo 2024 non troppo affollato di gare (10 giorni di corsa, 7 centri, Strade Bianche e Liegi comprese): Oropa, se non già la tappa di Torino, potrebbe mettergli le ali. Nelle cinque corse a tappe in carriera non è mai sceso dal podio: 3° alla Vuelta 2019, 1° al Tour 2020 e 2021, 2° al Tour 2022 e 2023.

Gli uomini di alta classifica

Geraint Thomas (Ineos) ha perso l'ultimo Giro da Roglic per 14” e, a 38 anni, avrà una gran voglia di riscatto. Ultimo anno in bici, probabilmente, e per lui Giro e Tour. L'australiano Ben O'Connor (Decathlon) è alla prova di maturità di una carriera da eterna promessa e di tante, troppe cadute. Romain Bardet (Dsm) a 33 anni avrà spazio per i suoi attacchi. Il 21enne belga Cian Uijtdebroeks proverà a risolvere la primavera disastrosa della Visma-Lease a Bike. Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek) ha vinto il Tour of the Alps. Il kazako Lutsenko ha già concluso un Tour de France nella top 10 e può ripetere l'impresa. Quintana punta alle tappe di alta montagna. L'irlandese Dunbar può esplodere, così come l'australiano Plapp.

I velocisti

Non troppe le tappe per gli sprinter, 5, al massimo 6. Da Tim Merlier a Olav Kooij, da Kaden Groves a Biniam Girmay, da Fernando Gaviria a Caleb Ewan fino a Fabio Jakobsen, questi i nomi forti per le volate. A combattere con loro, come detto, anche Jonathan Milan e Alberto Dainese. Non un velocista, ma un sicuro protagonista in tante tappe sarà l'esordiente al Giro Julian Alaphilippe.

Le Tappe

Sei le frazioni con arrivo in salita: Oropa (2ª), Prati di Tivo (8ª), Bocca della Selva (10ª), Livigno (15ª), Monte Pana (16ª), Brocon (17ª), più le dure frazioni di Sappada ( 19ª) e Bassano del Grappa (20ª) alla vigilia del gran finale a Roma. Si parte da Venaria Reale per la seconda volta nella storia (la prima nel 2011). Sullo Stelvio (16ª tappa) la Cima Coppi. Sei il colli oltre i 2000 metri, due le crono (68 km complessivi). Questo l'elenco completo delle tappe:

4 maggio, tappa 1: Venaria Reale-Torino, 136 km

5 maggio, tappa 2: San Francesco al Campo–Santuario di Oropa (Biella), 150 km

6 maggio, tappa 3: Novara-Fossano, 165 km

7 maggio, tappa 4: Acqui Terme-Andora, 187 km

8 maggio, tappa 5: Genova-Lucca, 176 km

9 maggio, tappa 6: Viareggio-Rapolano Terme, 177 km

10 maggio, tappa 7: Foligno-Perugia, 37,2 km (cronometro individuale)

11 maggio, tappa 8: Spoleto-Prati di Tivo, 153 km

12 maggio, tappa 9: Avezzano-Napoli, 206 km

14 maggio, tappa 10: Pompei-Cusano Mutri (Bocca della Selva), 141 km

15 maggio, tappa 11: Foiano di Val Fortore-Francavilla al Mare, 203 km

16 maggio, tappa 12: Martinsicuro-Fano, 183 km

17 maggio, tappa 13: Riccione-Cento, 179 km

18 maggio, tappa 14: Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda, 31 km (cronometro individuale)

19 maggio, tappa 15: Manerba del Garda-Livigno (Mottolino), 220 km

21 maggio, tappa 16: Livigno-Santa Cristina Val Gardena (Monte Pana), 202 km

22 maggio, tappa 17: Selva di Val Gardena-Passo Brocon, 154 km

23 maggio, tappa 18: Fiera di Primiero-Padova, 166 km

24 maggio, tappa 19: Mortegliano-Cima Sappada, 154 km

25 maggio, tappa 20: Alpago-Bassano del Grappa, 175 km

26 maggio, tappa 21: Roma-Roma, 126 km

La televisione

Tutte le tappe della Corsa rosa verranno trasmesse in tv, in chiaro, sui canali Rai e in abbonamento su Eurosport 1. Sarà inoltre visibile in streaming gratuito su RaiPlay e in abbonamento su Discovery+, NOW, SkyGo e DAZN. La Rai inizierà la giornata con “Giro Mattina” che avrà un orario variabile (partirà 45 minuti del via di ogni tappa) e si andrà avanti con “Prima Diretta”, “Giro in diretta”, “Giro all'arrivo”, il ” Processo alla Tappa”, “TGiro” alle 20 e “Giro Notte” a mezzanotte. I canali tv dedicati alle trasmissioni saranno Rai 2 e Rai Sport HD. Saranno tre i commentatori: il telecronista Francesco Pancani, Davide Cassani, al ritorno da seconda voce delle telecronache dopo 10 anni, e lo scrittore Fabio Genovesi. A loro, come sempre, si aggiungerà il commento dalla corsa con due cronisti in moto: Giada Borgato, al suo secondo anno di cronaca in motion, affiancherà Stefano Rizzato. Eurosport si affiderà come sempre alla coppia Luca Gregorio-Riccardo Magrini.



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