Istruzione

Cassese: “Ecco come salvare la scuola italiana, i rimedi per un'istruzione in crisi” – Orizzonte Scuola Notizie


La scuola italiana è in crisi. A lanciare l'allarme è Sabino Cassese sulle pagine de Il Foglio, citando diversi rapporti che evidenziano un sistema scolastico in difficoltà.

I dati, allarmanti, parlano di un'istruzione che arranca rispetto agli standard europei, con carenze che vanno dalla formazione dei più piccoli alla partecipazione all'apprendimento degli adulti.

Un sistema che non funziona

La “Relazione di monitoraggio del settore dell'istruzione e della formazione 2023” della Commissione europea offre un quadro preoccupante. L'Italia è indietro rispetto alla media UE per quanto riguarda l'iscrizione dei bambini ai servizi per la prima infanzia, con una percentuale del 30,9% contro il 35,7% europeo. Anche il tasso di abbandono scolastico tra i 18 ei 24 anni è elevato (11,5%), così come la percentuale di giovani con un diploma di istruzione terziaria (29,2% contro il 42% UE). A soffrire maggiormente sono i non residenti, con un tasso di completamento degli studi significativamente inferiore.

Formazione ad affanno

Non va meglio sul fronte della formazione. La Commissione europea evidenzia una carenza di insegnanti qualificati, soprattutto in materie scientifiche, linguistiche e di sostegno, con il Nord Italia particolarmente colpito. I lunghi tempi d'attesa per diventare insegnanti e la scarsa progressione salariale spingono molti professionisti verso altre carriere. Anche la partecipazione degli adulti all'istruzione e formazione è molto bassa (9,6%), con un gap dell'11% rispetto alla media europea.

Rimedi per un'istruzione in crisi

Sabino Cassese propone alcune soluzioni per risolvere la scuola italiana. In primis, definire obiettivi chiari e condividere, evitando continui cambiamenti. Poi, concentrarsi sul rafforzamento del sistema scolastico, incentivando le sperimentazioni locali. Fondamentale anche l'introduzione di incentivi per gli insegnanti, non solo economici, ma anche di tipo ideale. Infine, trasformare il Ministero dell'Istruzione in una centrale di valutazione e monitoraggio, con un'attenzione costante alla domanda e all'offerta nel settore.



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