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Pioli: “Io parafulmine? Un allenatore deve essere anche questo, per me non è un problema”


Il tecnico rossonero: “Come sto io? Non mi dà più fastidio nulla, l'unica cosa che mi darebbe fastidio sarebbe vedere una squadra senza motivazioni ed energia per finire al meglio”

10 maggio – 14:10 – MILANO

Il supplizio mediatico (certo, c'è anche quello nella vita di un allenatore) sta per finire: Stefano Pioli affronta la terzultima conferenza stampa della sua avventura rossonera ed è facilmente immaginabile che ne farebbe volentieri a meno. Poi, a fine stagione, come ha detto lui traccerà un vero bilancio definitivo e spiegherà approfonditamente tutte le sue ragioni, ma intanto occorre far finta di niente e andare avanti come se nulla fosse ancora per tre partite. Anche perché ora come ora restano pur sempre due obiettivi da portare a casa. Relativamente facili, d'accordo, ma comunque non ancora raggiunto: il secondo posto e la certezza di partecipare alla Supercoppa italiana. In entrambi i casi, significa denaro in più nelle casse del club.

tre motivi

Pioli spiega chiaramente tutti i motivi per cui occorrono i tre punti: “Domani dobbiamo vincere perché siamo stati troppo a lungo senza vittorie, perché il secondo posto è importante e non è ancora stato conquistato, e perché occorre rispetto verso il club ei tifosi. Come sto io? Non mi dà più fastidio nulla, l'unica cosa che mi darebbe fastidio sarebbe vedere una squadra senza motivazioni ed energia per finire al meglio. Ma la squadra sta bene deciderà il nostro futuro. Florenzi dice che sono stato spesso un parafulmine? La figura dell'allenatore contempla anche questo ruolo, ovvero proteggere la squadra e la società, e per me non è mai stato un problema farlo”.





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