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«In un pianeta in fiamme il nostro no alla guerra»



«La guerra è un inganno, la guerra sempre è una sconfitta. Così come l'idea di una sicurezza internazionale basata sul deterrente della paura è un altro inganno». Papa Francesco lo dice chiaramente papa Francesco ricevendo in udienza i partecipanti al Meeting Mondiale sulla Fraternità Umana organizzato dalla Fondazione Fratelli tutti.
Il Pontefice parla di un «pianeta in fiamme» per il quale è urgente dire «”no” alla guerra e “sì” alla pace, testimoniando l'umanità che ci unisce e ci fa riconoscere fratelli, nel dono reciproco delle rispettive differenze culturali» . Cita Martin Luther King, che, in un celebre discorso disse: «Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli». E chiede, Francesco, «come possiamo, concretamente, tornare a far crescere l'arte di una convivenza che sia davvero umana?». Innanzitutto, spiega «per garantire una pace duratura occorre tornare a riconoscersi nella comune umanità ea porre al centro della vita dei popoli la fraternità. Solo così riusciremo a sviluppare un modello di convivenza in grado di dare un futuro alla famiglia umana. La pace politica ha bisogno della pace dei cuori, affinché le persone si incontrino nella fiducia che la vita vince sempre su ogni forma di morte».

E poi li incoraggia plaudendo alla scelta dei 12 punti in cui si incontreranno i partecipanti ad altrettanti avoli «per esprimere il vostro intento di generare un movimento di fraternità in uscita. In questo contesto, i “tavoli” di lavoro, che si sono preparati in questi mesi, presenteranno alla società civile alcune proposte, centrate sulla dignità della persona umana, per costruire politiche buone, basate sul principio della fraternità, che “ha qualcosa di positivo da offrire alla libertà e all'uguaglianza”. Ho apprezzato questa scelta e vi incoraggiamento ad andare avanti nel vostro lavoro di semina silenziosa. Da esso può nascere una “Carta dell'umano”, che include, insieme ai diritti, anche i comportamenti e le ragioni pratiche di ciò che ci rende più umani nella vita». Il Papa chiede anche di adoperarsi per «far crescere questa spiritualità della fraternità e a promuovere, con la vostra azione diplomatica, il ruolo degli organismi multilaterali».

Tra i partecipanti all'udienza anche trenta Premi Nobel per la Pace, tra i quali il russo Dmitri Muratov e la Nobel per la Pace ucraina Oleksandra Matvijčuk che hanno consegnato al Papa il testo “Be Human” elaborato ieri. Il World Meeting on Human Fraternity, una sorta, è stato detto di “G tutti”, per parafrasare il G7 che riunisce solo alcuni Stati, prosegue nel pomeriggio quando i Nobel si recheranno al Quirinale da Sergio Mattarella e si riuniranno gli altri tavoli. Tra questi quello con i bambini, al quale partecipa lo stesso Pontefice. Gli oltre 1500 iscritti parleranno di: ambiente, imprese, terzo settore, lavoro, città, sport, agricoltura, salute, social media, istruzione e altri temi su cui lavorare per un mondo diverso, senza guerre e senza violenza. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi del sindaco di New York Eric Leroy Adams, del ct azzurro Luciano Spalletti, di Roberto Vecchioni in versione prof, dell'ad della Fiat Olivier Francois, dell'influencer Mattia Stanga, dell'economista Jeffrey Sachs e del banchiere Victor Ammer. La sera, sotto il portico di San Pietro, sarà fatta una sintesi della due giorni cominciata ieri e si terrà il concerto conclusivo con Giovanni Allevi, Garth Brooks, Vecchioni, la cantante Arianna presentata da Eleonora Daniele.





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