Sport

Salone del Libro di Torino 2024. Joël Dicker all’Arena Robinson. Augias e il grande errore della sinistra. Morandi show


Corrado Augias: “Uno degli errori della sinistra, uno dei tanti, è lasciare l'idea di patria ai neofascisti”

“Uno degli errori della sinistra, uno dei tanti, è lasciare l'idea di patria ai neofascisti”. Parte l'applauso per Corrado Augias ospite dell'Arena Robinson. “Io ne sono convinto, mio ​​padre era un militare, stava in Libia. L'idea di patria è diversa dal concetto di nazione che la nostra presidente del Consiglio cita a ogni occasione, perché lei viene da quel mondo lì, che ha fatto i disastri che ha fatto”. E cita una pagina di Leopardi: una terra dove sono sepolti i nostri padri, che ci unisce nella lingua, che crea la piazza.

“Se declino nazione viene nazionalismo, che è una cosa negativa, se declino patria diventa patriottismo che è una cosa positiva. Quando vivevo a Parigi e New York riconoscevo gli italiani da lontano e riconoscersi supera le differenze. Per questo è stato un errore della sinistra non difendere i paracadutisti di El Alamein che sono morti e sono sepolti nella sabbia. È stato un errore e se ne sono impadroniti i fascisti. E lo stesso è avvenuto con le foibe. Errori, perché i partigiani titini facevano parte della costellazione della sinistra e le colpe andavano nascoste. Errori che oggi, crollate le ideologie, non si fa più”.

“La definizione di questo libro me l'ha data un collega della Gazzetta di Parma: è la costruzione di un cittadino nell'Italia che cambia. Per chi ha vissuto così a lungo dice “ossignore eravamo noi quelli degli anni sessanta un po' bigotti…”, il periodo in cui i partiti politici prendevano il 70-80%. Eravamo noi e oggi siamo diversi, nel bene e nel male. Le cose positive superano quelle negative, ma quelle negative rischiano di diventare pericolose.

Sulla Rai: “Quello che è successo con il povero Scurati è esemplare per due aspetti: il funzionario che ha detto 'questo non va in onda' lo ha fatto perché ha pensato che ci fosse un clima tale che fosse necessaria quella decisione. E poi quando si è detto che era 1800 euro per un minuto è stato un modo per buttare sui soldi, infangare il gesto, sporcarlo. Sono segnali, piccoli. Poi ci sono i grandi segnali come la riforma della costituzione di cui si parla”.

di Federica Cravero



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *