Music

Eels – La TOP 10 Brani


Credito: Rocky Schenck

Da Los Angeles con furore. O meglio, con passione. Già. Perché gli Anguille non sono altro che il frutto della visione musicale e sgangherata di quel geniaccio che risponde al nome di Mister Mark Oliver Everett. Dai più conosciuto come Il signor E. Uno degli artisti più cool e bizzarri di quell'universo spigoloso e variegato che è la cosiddetta scena alternativa (anche se oramai, tale definizione, sembra essere diventata quasi obsoleta). Tre mesi o sono, tra l'altro, gli Anguille del sopraccitato Everett hanno annunciato l'uscita del loro nuovo album (il quindicesimo in studio) intitolato “Eels Time!”. Un'occasione più che ghiotta per provare a farci un giro nella vastissima discografia della band americana attraverso la nostra TOP 10 Brani.

BONUS TRACK: Ho bisogno di dormire
2006, da “Colonna sonora originale di Shrek 2”

Ovvero, la delicatezza sonora dei Nostri al servizio di un film di grande successo. Non poteva che essere questa la “bonus track” di inizio “Top 10 Brani”. Una sorta di marcia sognante, dove il cantato di Everett trasporta l'ascoltatore in una bolla stracolma di note poetiche.

10. Guardando in alto
2010, da “Domani mattina”

“Tomorrow Morning” è il nono album in studio degli Anguille ; il terzo di una trilogia di concetto di cui fanno parte pure “Hombre Lobo” (2009) e “End Times” (2010). All'interno di “Looking Up” convivono il fervore vitale del gospel e l'amore per una donna che rende il protagonista della canzone fiduciosa verso il futuro. Una chicca.

9. Ehi amico (ora sei davvero vivo)
2005, da “Luci lampeggianti e altre rivelazioni”

Vivere al massimo significa ciondolare tra il lato più soleggiato e quello più ombroso dell'esistenza. Gli Anguille provano a spiegarcelo con questo pezzo(ne).

8. Sabato mattina
2003, da “Shootenanny!”

Ispirato dalla nostalgia per la libertà (perduta) dell'infanzia, “Saturday Morning” celebra quei giorni ormai lontani in cui il fine settimana era pieno di infinite possibilità. Le chitarre garage-rock catturano tutta l'esuberanza e la fugacità di un ricordo felice che non può durare.

7. Orari di fine
2010, da “La fine dei tempi”

“End Times”, ovvero l'immaginifica title-track di un ottimo album. Una ballata cruda ed allo stesso tempo tranquilla, anche se al netto della sua “trama” da crepacuore apocalittico.

6. Salita sulla Luna
1998, da “Electro-Shock Blues”

Autobiografica e struggente. La sorella di Segno, infatti, morì suicida nel 1996. Nonostante tutta la rabbia e il dolore che devono aver seguito a quell'evento, “Climbing To The Moon” trasuda empatia da ogni nota. Il testo del brano scandaglia l'animo di chi ascolta quasi in punta di piedi. Bellezza e dolore.

5. Ultima fermata: questa città
1998, da “Electro-Shock Blues”

Rivolgersi ad un fantasma amichevole che vuole rivisitare i suoi vecchi luoghi di interesse. Uno dei brani più importanti di “Electro-Shock Blues”, un album soffuso di angoscia e di Poesia.

4. Il bellissimo blues di Mr. E
2000, da “Le Margherite della Galassia”

Un pezzo registrato all'ultimo minuto per “Daisies of the Galaxy” su richiesta dei dirigenti dell'etichetta che insistevano sul fatto che l'album avesse bisogno di un singolo, “Mr. E's Beautiful Blues” è un vivace indie-rock che invita all'ottimismo anche se tutto sembra andare storto. La canzone non si è rivelata un successo commerciale, ma rimane una delle canzoni più durature e solari degli Anguille.

3. Quello sguardo che dai a quel ragazzo
2010, da “Hombre Lobo”

Canzone e video praticamente perfetti. Per chi scrive, non c'è altro da aggiungere.

2. Casa di Susan
1996, da “Beautiful Freak”

Un trattato sulla solitudine, l'isolamento, la disconnessione, l'impotenza; un diario di viaggio che traccia un tentativo silenziosamente disperato di trovare conforto da qualche parte. Allo stesso tempo, “Susan's House” mostra altrettanta empatia per gli abitanti del quartiere che descrive, anche se allude allo stato emotivo del suo narratore. Attraverso una cruda osservazione, il risultato è una sorta di agghiacciante parallelo tra questi due poli: una ricerca spirituale attraverso un territorio ostile con la speranza di una soluzione personale, per quanto debole.

1. Novocaina per l'anima
1996, da “Beautiful Freak”

La vita è dura, lo sono anch'io.Amen. In un'esplosione sonora gli Anguille hanno allestito il loro stand per i decenni a venire. “Novocaine For The Soul” rappresenta uno dei brani più amati dai fan della formazione statunitense. Uno dei più grandi inni indie-rock degli Anni Novanta. O, forse, gli Anni Novanta raccontati attraverso uno dei più grandi indie-rock di sempre. Scegliete voi.



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