Cinema

Furiosa: A Mad Max Saga, la recensione del film diretto da George Miller


La cosa peggiore che un prequel (o spin-off) può fare è infilare un personaggio familiare in una marcia forzata verso l'inevitabilità, impostando una storia che già conosciamo senza fornire ulteriori approfondimenti o spunti illuminanti su qualcuno che abbiamo già incontrato prima. La cosa peggiore che un seguito può fare è ricreare faticosamente i punti salienti del suo predecessore, ma senza lo shock e il piacere della novità. Furiosa: una saga di Mad Max è colpevolezza di entrambi questi peccati.

Il regista – e co-sceneggiatore – Giorgio Miller è forse il più virtuoso coreografo del caos automobilistico di questa generazione, ma stavolta si scontra con un autore che non può battere: se stesso, avendo creato nel 2015 Mad Max: Furia Stradauna delle epopee più sorprendentemente emozionanti e fantasiose del XXI secolo. Abbiamo già ampiamente percorso questa stradae nessuno dei molti talenti del filmmaker 79enne può superare il senso di familiarità che lui ha già fatto tutto quello che vediamo sullo schermo oggi, e meglio.

locandina del film Furiosa 2024Nel modo in cui l'ha interpretata da Charlize Theron in Via della Furia, Furiosa è stata un'aggiunta entusiasmante al 'canone' del cinema d'azione, un personaggio dal passato tormentato ma che nutre ancora la speranza di un futuro migliore. È del tutto possibile che un prequel avrebbe potuto scavare in questa donna complessa e rivelarne nuove sfumature, ma George Miller e il co-sceneggiatore Nico Lathouris non sembrano particolarmente interessati ad arricchire la sua storia.

La giovane Furiosa (Alyla Browne) viene strappata dal Luogo Verde e tenuta prigioniera dal malvagio Dementos (Chris Hemsworth), e in men che non si dica il film ci riporta alla Cittadella ea Gastown, a Immortan Joe (Lachy Hulme) e ai Ragazzi della Guerra.

Quando Furiosa cresce, diventadno Anya Taylor-Gioiaè evidente che il film non ha molte idee sul personaggio al di fuori del suo desiderio di tornare a casa e di vendicarsi di Dementos (può bastare?).

George Miller non vedeva evidentemente l'ora di rimettere insieme la squadra – secondo IMDb, ben 137 membri del cast e della troupe che hanno lavorato a Via della Furia sono tornati per Furiosama il regista deve aver loro promesso riprese più facili rispetto a quelle della difficilissima produzione di Via della Furiaraccontata nell'affascinante libro di Kyle Buchanan del 2022 'Blood, Sweat & Chrome: The Wild and True Story of Mad Max'.

Mentre nel capitolo precedente quasi tutte le acrobazie e gli effetti speciali erano infatti pratici e analogici (e quindi il più difficili possibili), Furiosa spesso inserisce animazioni in computer grafica (non sempre eccezionale, come nel caso delle fiamme) e un evidente lavoro di green-screen; queste scorciatoie potrebbero aver significato giorni di riprese più semplici, ma evidenziano un altro aspetto di come l'ombra di Via della Furia incomba inesorabilmente sul risultato finale.

film furiosa 2024film furiosa 2024Ad ogni modo, chiunque compri il biglietto col solo obiettivo di vedere spettacolari inseguimenti in auto e motociclette li avrà sicuramente, con la montatrice Margaret Sixel che ancora una volta trasforma le elaborate sequenze d'azione in balletti sprizzanti adrenalina.

Che si tratti del War Rig che viene attaccato via terra e via aria o di un'imboscata che si trasforma in una sparata, le grandi scene d'azione di Furiosa sono efficaci, anche se non lo sono altrettanto la narrazione o il wedilizia.

I costumi di Jenny Beavan e la scenografia dell'opera di Colin Gibson (entrambi vincitori dell'Oscar per Via della Furia) rubano facilmente la scena, mentre gli attori fanno quello che possono con il materiale a disposizione. La Furiosa di Anya Taylor-Joy non ha il physique du rôle e non parla molto, ma i suoi occhi espressivi dicono tanto. Dementos non è invece un cattivo interessante quanto Immortan Joe: quest'ultimo potrà anche essere l'incarnazione del Maschio, ma almeno è un maestro nel campo della strategia e della manipolazione, mentre il nuovo villain è solamente uno smargiasso dal naso protesico che troppo spesso si muove sul filo del grottesco a un passo dal Thor visto nei Guardiani della Galassia.

Insomma, nel pantheon dei sequel diretti da George Miller, Furiosa si colloca più vicino a Piedi felici 2 che al trionfale Babe va in città. È difficile superare la perfezione; ed è il motivo per cui non abbiamo visto mai un Quinto (o Terzo?) Potere. Accontentiamoci, ed evitiamo di vederci qualcosa che non c'ècome peraltro impietosamente ci ricordano la sequenza di Via della Furia lungo i titoli di coda.



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