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Danilo Coppola, gli Emirati Arabi dicono no all’estradizione. Il video sui social: “Qui non c’è pregiudizio. Sono un perseguitato”


Gli Emirati Arabi Uniti hanno negato l'estradizione verso l'Italia per l'immobiliarista Danilo Coppola, catturato a dicembre su mandato d'arresto internazionale emesso dall'ufficio esecuzione della Procura di Milano per scontare un residuo pena di 6 anni, 5 mesi e 12 giorni della condanna definitiva a 7 anni per il fallimento del Gruppo Immobiliare 2004, e delle societa' Mib Prima e Porta Vittoria.

“Sono molto emozionato, devo dirvi che gli Emirati Arabi Uniti non concedono la mia estradizione, qui la giustizia funziona, sono un perseguitato”, ha commentato con un video sui social lo stesso Coppola.

Il mandato d'arresto internazionale, a cui era seguita la richiesta di estradizione, era scaturito dalla condanna definitiva a 7 anni del primo luglio del 2022 per tre diversi episodi di bancarotta fraudolenta: i fallimenti del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima spa e di Porta Vittoria spa, quest'ultimo dichiarato il 15 settembre 2016, lo stesso anno in cui fu arrestato in passato. La pena definitiva era di 7 anni, poi ridotta a 6 anni, 2 mesi e 12 giorni considerando il periodo già trascorso tra carcere e domiciliari in fase cautelare. A cui sono stati aggiunti, poi, stando al mandato d'arresto, tre mesi per una condanna per diffamazione a Bergamo.

Per Coppola, che all'epoca dei “furbetti del quartierino” aveva patteggiato per il caso Antonveneta, lo scorso 19 marzo, a Milano, era arrivata un'altra condanna in primo grado a 2 anni e 8 mesi nel processo milanese per il caso cosiddetto “Porta Vittoria bis” sempre per ipotesi di bancarotta. Una condanna che ha portato la pena finale, “in continuazione” con quella del precedente filone, a 9 anni e 8 mesi. Inoltre, l'immobiliarista, che negli ultimi anni ha vissuto tra la Svizzera e Dubai, è a processo a Milano anche per il caso Prelios. In questo procedimento le autorità elvetiche avevano negato in passato la sua consegna all'Italia per l'esecuzione di un'ordinanza di custodia in carcere per l'accusa di tentata estorsione.



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