Riccardo Calafiori: “Sono una ruspa e vado avanti”
Suo padre lo chiama così da quando ha recuperato da un grave infortunio. “Motta mi ha insegnato tanto, Blessin mi aveva tolto tutto, ma io ho personalità” (Foto di Maurizio Borsari)
Bello e impossibile? Ricky si aggiusta il capellino con la visiera al contrario e fa: “Macché bello e impossibile: sono una delle persone più alla mano che ci sono… Molto alla mano”. Dopo mezz'ora a non darsi delle arie ma esprimendo quello che è, ecco la sintesi: Riccardo Calafiori è un calciatore totale e un ragazzo totalmente immerso in una vita che lo ha visto crescere in fretta. Molto in fretta. Una carriera che si è fatta bella ma inizialmente non facile. Quindi ricca e piena di cose. Da raccontare. Col suo Bologna si è guadagnato l'accesso alla Champions League in una stagione che è come un dipinto di Van Gogh: tutto luminoso, vero, bello e nel quale ogni giocatore ha assunto un valore enorme, moltiplicato, strategico. E soprattutto meritato. “Meritato è la parola giusta, per l'unione e la squadra che siamo diventati…”.