Wheelchair Karting, il progetto di Niko di go-kart per tutti
L'associazione che avvicina il karting alle persone con disabilità, un progetto di Niko Tremolada. In provincia di Milano un evento insieme al campione del mondo di Superbike Bautista
Il kart per tutti, senza confini. È stato possibile entrare in contatto con Niko Tremolada e la sua squadra durante l'evento avvenuto il 21 maggio 2024 al kartodromo Top Fuel Racing di Vignate, durante il quale ha partecipato anche Álvaro Bautista, pluricampione mondiale di Superbike. L'incontro organizzato da Kopron, azienda italiana impegnata nella logistica industriale, ha previsto una conferenza stampa e una sfida sui kart.
la sua storia
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“Con il kart ho ripreso in mano la mia vita” e lo si legge negli occhi l'orgoglio di Niko mentre descrive il suo go-kart personale, in mostra durante l'evento Kopron. Kart su sedia a rotelle nasce nel 2020 a seguito della sua volontà di trasmettere la passione per i Go kart a persone che, come lui, sono individui con una disabilità. Nel 2011 infatti Niko ebbe un incidente in moto che lo privò dell'uso delle gambe, non permettendogli più di praticare il suo sport, il motocross. Anni dopo, scoprì che il kart gli poteva donare quella libertà che pensava ormai lontana e da quel momento non ha più smesso di condividerla con gli altri.
Vieni stai oggi, Niko?
”Sto molto bene e sono contentissimo di questa opportunità data da Kopron a noi di Wheelchair Karting di fare parte a questo evento con un pilota del calibro di Álvaro Bautista”.
In cosa consiste il tuo progetto?
”L'associazione è nata nel 2020 in piena pandemia e si occupa di portare altri ragazzi con disabilità sia fisiche che mentali sui go-kart e trasmettere loro la nostra passione”.
Da dove viene la tua passione?
”È stato il mio papà a trasferirmela perché lui anni fa ha gareggiato in kart. Io ho corso a livello amatoriale in motocross fino al 2011 e al mio incidente in moto. Con il kart ho ripreso in mano proprio la mia vita”.
Cosa senti quando corri in kart?
”Quando sono in pista mi sento libero, mi sento spensierato e pieno di voglia di mettermi in gioco ma soprattutto di divertirmi”.
Com'è cambiata la tua mentalità da quando da più giovane correvi sulle moto da cross ad adesso?
”La mentalità in realtà non è molto cambiata: una volta messo il casco si torna bambini e tutto quello che si desidera è divertirsi. Nel mio caso, non solo mi diverto, ma insieme all'associazione faccio anche del bene”.
Come reagiscono le persone che portano a girare in pista?
“All'inizio hanno un po' paura perché naturalmente è qualcosa che magari non mai hanno fatto; ma dopo aver fatto l'esperienza di solito ci abbracciano felicissimi per aver ricevuto questa scarica di adrenalina allucinante”.
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