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Indy 500, Newgarden fa il bis! Sconfitti in volata O’Ward e Dixon


Una gara elettrizzante regala al portacolori del Team Penske la seconda vittoria consecutiva sull'ovale dell'Indiana. Dopo le piogge della mattinata il maltempo “grazia” la 500 Miglia e la corsa partita in ritardo si conclude senza intoppi

Nico Patrizi

27 maggio – 06:56 – INDIANAPOLIS (USA)

Sembrava in declino la stella di Josef Newgarden dopo la squalifica di San Pietroburgo ed invece il portacolori del Squadra Penske risorge più forte che mai conquistando la seconda vittoria di fila alla 500 Indianal'evento “clou” della stagione Indycar. Una vittoria ancora più offerta di quella dello scorso annosia per il lungo rinvio della partenza dovuto al maltempo sia per la bagarre intensissima che Newgarden ha dovuto sostenere fin sotto la bandiera a scacchi. Il Casabella Pato O'Ward della Arrow McLaren ha dato molto filo da torcere al vincitore, scavalcandolo per ben due volte nel finale e perdendo per appena tre decimi nella volata decisiva.

LOTTA SENZA SOSTA

Gli ottantasette avvisi al comando accaduto nell'arco dei duecento giri di gara testimoniano l'estrema incertezza e spettacolarità di una gara da sempre parte integrante della “Tripla corona” del motorsport. A completare il podio un buon Scott Dixon: il pilota di Chip Ganassi Racing, sopravvissuto ad una collisione al centosettesimo giro che ha eliminato il veterano Ryan Hunter-Reayriemerge nel finale e riesce ad artigliare il terzo posto beffando un Alexander Rossi comunque ottimo. Si morde le dita l'italo-americano di Arrow McLaren: ad una decina di giri dalla fine sembrava il principale candidato per insidiare la leadership di Newgarden, poi gli avversari hanno avuto il sopravvento. Ben più soddisfatto Alex Palùche nonostante non renda al massimo su questo tipo di circuiti conquista il quinto posto finale, consolidandosi in vetta al campionato con venti punti di vantaggio sul compagno di squadra Dixon e ventisei su Forza di volontàfinito contro il muro della curva 2 dopo 145 giri.

BEFFA McLAUGHLIN, SOLO SESTO

Oltre a Power, anche Scott McLaughlin mastica amara con un sesto posto che non può certo soddisfare le sue aspettative. Partito dalla pole e rimasto in testa per ben sessantaquattro giri Scott resta infine escluso dalla lotta per la vittoria al pari di Kyle Kirkwood e Santino Ferrucci, giunti a breve distanza alle sue spalle. La gara di Indianapolis vede anche il ritorno in auge di due piloti “in crisi di identità” quali Rinus VeeKayche nonostante una penalità per una scorrettezza in pit-lane chiudendo in nona posizione, e Conor Daly che conquista un brillante decimo posto dopo avere anche occupato il comando delle operazioni per ventidue tornate.

DISFATTA PER I VETERANI

Non è andata bene ai molti “veterani vincenti” della Indy 500 ritornato in campo per questa occasione. Il “migliore” è stato Takuma Satoche ha compromesso la sua gara nelle fasi centrali violando la procedura di ripartenza dopo una neutralizzazione: retrocesso a fondo gruppo ha poi ultimato la corsa in quattordicesima posizione. Poca fortuna anche per il pilota-team manager Ed Carpentiere che ha finito in diciassettesima posizione. Peggio ancora è andata ad Helio Castroneves: partito con l'ambizione di essere il primo pilota a vincere cinque edizioni della Indy 500 e di infrangere il record di vincitore più anziano appartenente ad Al Unser seniorconclude il brasiliano non brilla ed alla fine ventesimo e penultimo dei piloti a pieni giri, senza avere mai dato particolari acuti. Delirio puro per Kyle Larson: già costretto a rinunciare al “Doppio dovere” con la Coca Cola 600 della Nascar, ha visto una gara di vertice compromessa da un percorribile in auto per eccesso di velocità in pit-lane terminando solo diciottesimo sotto la bandiera a scacchi. Kyle comunque ha già annunciato che ritenterà la “accoppiata” Indy-Concord il prossimo anno.

RASMUSSEN MIGLIOR Rookie

Oltre a Larson soltanto altri due “Principiante” sono arrivati ​​al traguardo, con Christian Rasmussen autore di una splendida performance ed alla fine capace di arrivare dodicesimo assoluto su una pista oltremodo difficile. Anche Kyffin Simpson si è ben difeso per buona parte della gara, salvo poi calare nell'ultimo quarto di gara finendo al ventunesimo posto, sia pure a pieni giri. L'ex debuttante argentino Agostino Canapino invece compromette tutto con un eccesso di velocità in pit-lane durante l'ultima sosta ai boxsubendo così uno fermati e vai che lo relega al ventiduesimo posto con un giro di ritardo. Peccato perché fino al momento della penalità Agustin era saldamente nella Top Ten assoluta.

BEN OTTO “AVVERTENZE”

Se lo scorso anno il grosso degli incidenti era avvenuto nelle fasi finaliquest'anno la situazione è stata diametralmente opposta con una prima parte di gara ricca di imprevisti. Spettacolare in particolare la toccata che subito dopo il via ha eliminato alla seconda curva Tom Blomqvist, Pietro Fittipaldi e Marcus Ericsson, usciti comunque tutti senza danni dalle Dallara incidentate. Ben otto tutto bene le fasi di neutralizzazione, tutte comunque di breve durata. Contro il muro sono finiti anche Linus Lundqvist, Marco Andretti e Colton Herta; non ha avuto fortuna neppure quest'anno Felix Rosenqvist tradito dalla sua Dallara IR18 Honda dopo cinquantacinque giri. Anche l'unica donna in gara, Caterina Legge, è stata “appiedata” dalla sua monoposto dopo sole ventidue tornate. In entrambi i casi la rimozione delle vetture ha obbligato la Direzione Gara ad imporre fasi di “cautela”. Un problema tecnico ha poi obbligato al rientro ai box anche il promettente Marco Armstrong.

PER IL ROTTO DELLA CUFFIA

Le condizioni meteo fortunatamente hanno retto fino alla bandiera a scacchiconsentendo al comunque folto pubblico presente sugli spalti di seguire la corsa ed i classici riti del pre-gara in tranquillità. Va così agli archivi una “sudata” centottesima edizione della Indy 500 ma la Indycar non si ferma certo qui: nel prossimo fine settimana subito nuova tappa a Detroit per la sesta prova stagionale.

108.INDY 500, LA CLASSIFICA

Ecco la classifica finale della 108.Indy 500, quinta prova del campionato Indycar 2024:

  1. Josef Newgarden (Team Penske – Chevrolet), 200 giri in 2.58'494;
  2. Pato O'Ward (Arrow McLaren – Chevrolet) a 0''341;
  3. Scott Dixon (Chip Ganassi Racing – Honda) a 0''909;
  4. Alexander Rossi (Arrow McLaren – Chevrolet) a 1''169;
  5. Alex Palou (Chip Ganassi Racing – Honda) a 1''507.

LA CLASSIFICA DI CAMPIONATO

Ed ecco la classifica di campionato dopo cinque prove:

  1. Palou 183 punti;
  2. Dixon 163;
  3. Potenza 157;
  4. O'Ward 134;
  5. Herta 134.





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