News

Quell’espressione colorita del Papa sui gay



Una frase colorita – ma di uso comune, soprattutto a Roma – dell'argentino papà Francesco ha scatenato una bufera sui media e sui social, alimentata da un sito specializzato in gossip e poi ripresa dai giornali. Partiamo dai fatti. Lunedì 20 maggio si sta svolgendo un incontro a porte chiuse, con la decisione concordata di tutti i partecipanti che sarebbe stato un incontro segreto e riservato, visto che si trattava di una sessione che ammetteva un dibattito molto franco e vivace. Un vescovo (non sappiamo chi sia né cosa abbia chiesto di preciso) avrebbe domandato al Papa se era possibile ammettere nei seminari persone con tendenze omosessuali. Del resto il tema dei seminari e della crisi delle vocazioni è un argomento che sta molto a cuore nella Chiesa ed è stato più volte oggetto delle domande dei vescovi.

Per la risposta dobbiamo affidarci all'agenzia Adn Kronos, che ha diffuso un lancio sostenendo che è la risposta integrale di Bergoglio, parola per parola. Che è questa: «Guardate, c'è già un'aria di frociaggine in giro che non va bene, c'è una cultura odierna dell'omosessualità rispetto alla quale chi ha un orientamento omosessuale è meglio che non sia accolto, perché è molto difficile che un ragazzo che ha questa tendenza poi non cada, perché vengono pensando che la vita del prete li possa sostenere, ma poi cadono nell'esercizio del ministero». Se esaminiamo nella sostanza la risposta il Papa, questi si è limitato a riprendere un'istruzione del Dicastero vaticano per il clero del 2005, durante il pontificato di Benedetto, poi confermata da Francesco l'anno successivo, la quale recita tra l'altro che «pur rispettando profondamente le persone in questione non può ammettere al seminario e agli ordini sacri coloro cghe praticano l'omosessualità, presentando tendenze gay profondamente radicate o sostenere la cosiddetta cultura gay».

Il problema insomma è valutare se una persona con tendenze gay ha un'autentica vocazione per il sacerdozio o pensa di votarsi al ministero pensando che quell'ambiente possa favorire o proteggere il suo orientamento sessuale, senza focalizzare la sua vocazione sull'amore incondizionato per Dio e il prossimo. Argomento ben presente nella Cei, con i vescovi che stanno rivedendo le norme formative dei seminari. Non si tratta certo di una critica alle persone e alla loro dignità, tante volte riaffermata (anche nell'ultimo documento Dignitas infinita). «Chi sono io per giudicare un gay?», aveva detto all'inizio del suo pontificato Francesco, che ha anche ricevuto in udienza una delegazione di persone LGBTq+ e tante volte ha ribadito la fratellanza con chi ha un orientamento sessuale diverso da quello eterosessuale) . Qui si parla delle distorsioni provocate da una lettura ideologica della pratica omosessuale e del relativo clima tra chi è a favore o contro rispetto a un argomento complesso e delicato, con implicazioni psicologiche complesse e profonde.

E infatti, rispondendo alle domande dei giornalisti, il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha commentato: «Papa Francesco è al corrente degli articoli usciti di recente circa una conversazione, a porte chiuse, con i vescovi della Cei. Come ha avuto modo di affermare in più occasioni, “Nella Chiesa c'è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c'è spazio per tutti. Così come siamo, tutti”. Il Papa non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l'uso di un termine, riferito da altri».

Francesco ha parlato di un clima, di un'ideologia che confonde le cose, distorce e genera problemi e fraintendimenti. Il termine pittoresco “frociaggine” probabilmente è dovuto al fatto che il pontefice è di nazionalità argentina e – pur parlando correttamente l'italiano – non era al corrente dell'aspetto volgare della parola e della sua sfumatura omofoba. Ma l'omofobia non c'entra niente. Chi lo accusa di questo non ha capito nulla o è in malafede.





Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *